Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha tenuto a New York consultazioni a porte chiuse sulla questione del Sahara marocchino.
Secondo fonti diplomatiche a New York, i membri del Consiglio hanno ricevuto lunedì un briefing dall’Inviato personale del Segretario generale dell’ONU per il Sahara, Staffan de Mistura, e dal Rappresentante personale del Segretario generale e capo della MINURSO, Alexander Ivanko.
Le consultazioni si svolgono in vista dell’adozione, alla fine di ottobre, di una risoluzione che proroga il mandato della MINURSO, per il quale il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha raccomandato una durata di un anno.
Nel corso delle consultazioni, i due responsabili dell’ONU hanno informato i membri del Consiglio di sicurezza sulla base dell’ultimo rapporto del Segretario generale dell’ONU sulla questione del Sahara marocchino, nel quale Guterres si è inveito in particolare contro le violazioni e le ostruzioni reiterate del Polisario alla libertà di circolazione e alle attività operative e logistiche della MINURSO.
Ha inoltre segnalato il deterioramento della situazione dei diritti umani nei campi di Tinduf in Algeria e il proseguimento degli abusi, delle violazioni e dello sfruttamento da parte del Polisario dei diritti delle popolazioni sequestrate in tali campi, in particolare il diritto alla libertà di espressione e di movimento.
Il Segretario generale dell’ONU ha inoltre ribadito nella sua relazione i fondamenti del processo politico dell’ONU, come auspicato dal Consiglio di sicurezza in tutte le sue risoluzioni dal 2018, sottolineando che una soluzione a questo conflitto è possibile purché "tutte le parti interessate", in particolare l’Algeria, si impegnino in buona fede, con realismo e in uno spirito di compromesso, nello sforzo di facilitazione condotto dal suo Inviato personale e nella continuità della dinamica delle tavole rotonde avviata dal suo predecessore.
Fonti diplomatiche ben informate e concordi con l’ONU hanno indicato che, nel corso di tali consultazioni, il sig. de Mistura è ritornato sulla sua visita, su invito del Marocco, a El Aaiun e Dakhla, nelle province sahariane del Regno, dal 5 al 7 settembre scorso.
Nel corso di tale visita, il responsabile dell'ONU ha avuto colloqui con i rappresentanti locali, i dignitari e i chiuchi delle tribù saharawi, che gli hanno espresso il loro fermo attaccamento alla marocchina del Sahara e il loro sostegno all'iniziativa marocchina d'autonomia, nell'ambito della sovranità nazionale del Regno e della sua integrità territoriale.
Nel corso della visita ha potuto apprezzare la democrazia locale nelle province meridionali, dove la popolazione elegge, a suffragio universale e con un tasso di partecipazione che supera la media nazionale, i suoi rappresentanti sia a livello del Parlamento nazionale che degli organi regionali e comunali.
L’Inviato personale del SG dell’ONU ha inoltre informato i membri del Consiglio sulla grandiosa dinamica di sviluppo che ha constatato di persona e che conosce le province del Sud dal loro ritorno alla madrepatria, nonché sulla quiete che regna in tali province e sulle importanti infrastrutture realizzate per promuovere lo sviluppo economico, sociale, culturale e ambientale del Sahara, nel quadro del nuovo modello di sviluppo delle province del Sud. Vari membri del Consiglio si sono peraltro rallegrati degli sforzi colossali compiuti dal Marocco in tale ambito, che fanno del Sahara marocchino una delle regioni più prospere non solo a livello nazionale, ma anche regionale e continentale.
Secondo le stesse fonti, un gran numero di paesi ha espresso, nel corso di tali consultazioni, il proprio sostegno all’iniziativa marocchina d'autonomia, sottolineando che tale iniziativa rappresenta la base seria e credibile in grado di chiudere la controversia regionale sul Sahara marocchino, come sancito nelle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dal 2007.
Hanno sostenuto all'unanimità il processo politico dell'ONU volto a trovare una soluzione politica, realistica, pragmatica, duratura e di compromesso alla questione del Sahara marocchino, sulla base esclusiva delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dal 2007, in particolare la risoluzione 2654 dell'ottobre 2022, confermando ancora una volta, se ancora ce ne fosse stato bisogno, la sepoltura definitiva del referendum, hanno aggiunto le stesse fonti.
In tale contesto hanno ribadito il loro sostegno agli sforzi dell'Inviato personale del SG dell'ONU volti a rilanciare il processo politico ONU. E’ stato lanciato un appello forte e franco a favore della ripresa, nel più breve tempo possibile, del processo delle tavole rotonde, al quale l’Algeria continua a opporsi, ignorando gli appelli della comunità internazionale a una soluzione politica definitiva di questa controversia regionale intorno al Sahara marocchino.
Nel corso di tali consultazioni è stato inoltre sottolineato il ruolo dell’Algeria come parte principale della controversia.
I membri del Consiglio di sicurezza hanno inoltre sottolineato la stretta cooperazione tra le autorità marocchine e la MINURSO, confermata nell'ultima relazione di Guterres.
Allo stesso modo, si sono detti seriamente preoccupati per la rinuncia da parte del Polisario al cessate il fuoco, per le violazioni degli accordi militari e per l'ostruzione delle attività della MINURSO e della libertà di movimento dei suoi osservatori militari.
Hanno esortato il Polisario a rispettare il cessate il fuoco, ad astenersi da qualsiasi azione provocatoria e a porre fine ai suoi pericolosi ostacoli all’attuazione del mandato MINURSO di supervisione del cessate il fuoco, in particolare bloccandone il pattugliamento e impedendo il rifornimento di osservatori militari.
Secondo le stesse fonti, diversi paesi hanno promosso la stabilità e la pace nelle province meridionali, smentendo le false affermazioni dell'Algeria e del suo fantoccio del Polisario in merito a un presunto conflitto nel Sahara marocchino.
- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-