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giovedì 25 aprile 2024
 
 
 
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Per difendere la disavventura separatista del Polisario, il regime algerino, che "infiamma" tutte le sue relazioni con il suo ambiente magrebino ed europeo al punto da mettere in pericolo la loro sicurezza economica e politica, gioca gli interessi vitali del suo popolo, sottolinea sabato il politologo Mustapha Tossa.


"È importante che l'economia algerina sia duramente colpita dall'isolamento regionale che si sta formando intorno al suo territorio. Non importa che il potere d’acquisto degli algerini sia al minimo e che essi affrontino quotidianamente una scarsità di prodotti di consumo mai raggiunta. Il regime algerino si arcobba sul Polisario con una pericolosa cecità", scrive Tossa in un’analisi pubblicata sul sito "Atlasinfo".

Cosa giustifica il fatto che il regime algerino incendi tutte le sue relazioni con il suo ambiente magrebino ed europeo al punto da mettere in pericolo la sicurezza economica e politica del paese? , si interroga il politologo, per il quale l'unica spiegazione dietro questo atteggiamento è il sostegno "cieco, irragionato delle autorità politico-militari algerine all'avventura separatista del Polisario".

"Si sapeva questo dossier essenziale al punto da diventare l'unica spina dorsale della diplomazia algerina, si ignorava fino ad ora che i maestri di Algeri erano pronti a bruciare tutte le navi per i begli occhi del Polisario", osserva Tossa in questa analisi sotto il titolo "Per i begli occhi del Polisario, Algeri infiamma le sue relazioni!".

A suo parere, questo atteggiamento "piromane e suicida" è tanto più incomprensibile in quanto l’Algeria rifiuta di essere percepita come parte in causa di questo conflitto al punto da rifiutarsi di partecipare alle tavole rotonde raccomandate dalle Nazioni Unite.

Secondo il politologo, un paese che si rifiuta di essere considerato parte in un conflitto territoriale dovrebbe osservare una neutralità assoluta rispetto alla sua portata politica e diplomatica. Algeri considera il sostegno della Spagna, ex potenza coloniale, in modo sovrano alla sovranità del Marocco sul suo Sahara, una minaccia vitale per la sua sicurezza e i suoi interessi, spiega il politologo.

Da qui la sua reazione di rivedere i legami di amicizia e di vicinato con la Spagna e di congelare la cooperazione economica e bancaria. Questa decisione era così inattesa, ingiustificata e sproporzionata che ha provocato una terribile onda d’urto sull’intero territorio europeo, fa notare Tossa, aggiungendo che la Commissione europea si è espressa chiaramente a favore di un sostegno solidale con la Spagna e di un’incomprensione irritata nei confronti dell’atteggiamento algerino.

"Oggi il discorso europeo nei confronti dell'Algeria si limita a un invito fermo a rivedere questo alone di rottura che Algeri propugna nei confronti della Spagna. Domani l'equazione può cambiare. Questo comportamento di sfida e di rottura nei confronti degli spagnoli è tale da provocare una rimessa in discussione generale dell'insieme delle relazioni dell'Unione europea nei confronti dell'Algeria", sottolinea il politologo.

"Per difendere la causa perduta dei separatisti del Polisario, Algeri taglia le relazioni diplomatiche con il Marocco, congela le relazioni di buon vicinato con l'Europa e provoca tensioni con la Tunisia. La recente carica algerina sulla Tunisia ha origine da una scoperta algerina secondo la quale il presidente tunisino si appresterebbe ad aderire al club sempre più ampio dei paesi che riconoscono la sovranità del Marocco sul suo Sahara", nota l'autore dell'analisi.

Isolamento sempre più flagrante, aggressività assunta nei confronti del vicinato, il regime algerino sta incarnando a meraviglia le posizioni di uno "Stato canaglia", sostiene, ritenendo che questa scelta politica ispirata al solo odio nei confronti del Marocco sia tale da attirarlo le ire della comunità internazionale.

"Appare non solo come un paese che minaccia, blocca gli sforzi di pace nella regione, ma come un attore nocivo che minaccia la stabilità internazionale", denuncia il politologo, ritenendo che per il Marocco questo atteggiamento irrazionale algerino nei confronti della Spagna sia una manna politica.

Inoltre, potrebbe incoraggiare i paesi europei a chiarire le loro posizioni sul Sahara e ad uscire dalla zona grigia a lungo coltivata dalle capitali europee, sottolineando che, affinché l’equazione politica regionale sia chiara e irreversibile, l’Unione europea potrebbe formulare una posizione che avallerebbe il riconoscimento ufficiale della sovranità del Marocco sul Sahara.

Il politologo commenta che ciò potrebbe servire come risposta politica alla molteplicità di minacce e ricatti praticati dal regime algerino nei confronti dei suoi vicini col pretesto di difendere il Polisario.

Si tratterebbe in realtà di porre fine definitivamente a una confusione a lungo alimentata da attori che hanno un interesse particolare a mantenere il fuoco della discordia nella regione, conclude.



- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-



 

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