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giovedì 28 marzo 2024
 
 
 
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Notizie importanti

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha ribadito la posizione dell'Unione europea (UE) in merito al mancato riconoscimento della pseudo "rasd" e della questione del Sahara marocchino.


"Nessuno degli Stati membri dell’Unione europea riconosce la rasd e la partecipazione al Vertice (UE-UA) non cambia la posizione dell’Unione europea e dei suoi Stati membri", scrive Borrel in una risposta a un eurodeputato, pubblicata sul sito del Parlamento europeo.

Ha poi sottolineato che la posizione dell'UE sulla questione del Sahara è ben nota e resta immutata.

L'Unione europea, ha aggiunto, "sostiene fermamente gli sforzi compiuti dal Segretario generale delle Nazioni Unite e dal suo Inviato personale Staffan de Mistura per proseguire il processo politico volto a pervenire a una soluzione politica giusta, realistica, pragmatica, duratura e reciprocamente accettabile della questione del Sahara (...) sulla base di un compromesso e conformemente alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare la risoluzione 2602 del 29 ottobre 2021".

In un’interrogazione presentata alla vigilia del Vertice Unione europea-Unione africana tenutosi il 17 e 18 febbraio a Bruxelles, l’eurodeputato Tomáš Zdechovský aveva sottolineato che la presenza del polisario era contraria ai valori e ai principi dell’Europa relativi ai diritti umani e alla democrazia. Ha ricordato a questo proposito la situazione nei campi di Tinduf controllati dal polisario, teatro di numerose violazioni dei diritti umani e che sono diventati un vivaio di reclutamento di giovani da parte della criminalità organizzata e delle reti jihadiste operanti nello spazio sahelo-sahariano.

Questa situazione, aveva avvertito l'eurodeputato ceco, aggrava l'instabilità di questa regione strategica per l'UE, chiedendosi come l'UE potesse accogliere i dirigenti del gruppo separatista del polisario, sostenuto e armato dall'Algeria, alcuni dei quali, oltre all'appropriazione indebita di fondi europei, sono perseguiti in uno Stato membro dell'Unione europea per crimini ignobili come lo stupro, il sequestro, la tortura, l'esecuzione e l'usurpazione d'identità.


- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-










 

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