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venerdì 26 aprile 2024
 
 
 
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Notizie importanti

Il popolo marocchino e la famiglia della resistenza e degli ex membri dell’Esercito di liberazione hanno celebrato lunedì il 64esimo anniversario della battaglia di Dcheira, in coincidenza con il 46esimo anniversario della partenza dell’ultimo soldato straniero dalle province meridionali.


Questi due riferimenti storici dai significati profondi illustrano perfettamente la grandezza e le glorie della lotta nazionale per il completamento dell'integrità territoriale del Regno e dell'unità nazionale, coronate dalla partenza dell'ultimo soldato spagnolo il 28 febbraio 1976 dalle province del Sud.

La battaglia di Dcheira è ricca di simboli di unità e simbiosi tra i figli del Nord e del Sud del Regno che hanno fatto abortire tutti i complotti e le manovre degli occupanti stranieri.

Si tratta infatti di un’occasione per il popolo marocchino di rendere un vibrante omaggio al coraggio, ai sacrifici e all’eroismo di cui i combattenti e i martiri hanno dato prova dinanzi al colonizzatore spagnolo.

Il 13 gennaio 1958, nella località omonima, a 25 km ad est di Laayoune, i membri della resistenza e dell'Esercito di Liberazione condussero la battaglia di Dcheira contro l'esercito spagnolo, pesantemente equipaggiato di armi e di mezzi logistici.

Impegnato in una vasta operazione di rastrellamento contro la resistenza marocchina, lo Stato maggiore spagnolo non aveva mai immaginato che le sue truppe sarebbero state umiliate da una tale sconfitta di fronte a reparti ridotti e leggermente armati, ma decisi a lottare con abnegazione per la difesa dell'unità del paese.

Questa vittoria ha segnato l’inizio di una serie di gravi atti d’arma contro le forze coloniali nel Sahara marocchino, in particolare quelle di "Rghiwa", "Lamsid", "Oum Lâacher" e "Mergala".

Costituisce inoltre una tappa importante nel lungo processo di lotta condotto da Fuoco SM Mohammed V per la liberazione del Marocco dal giogo dell'occupazione, un processo proseguito da Fuoco S.M. Hassan II per il recupero delle province del sud del Regno. In concomitanza, il Marocco stava conducendo una lotta politica per completare la sua unità nazionale e stava svolgendo un'intensa azione diplomatica a livello delle istanze internazionali. In effetti, Fuoco SM Mohammed V non aveva mai cessato di reclamare il diritto del Regno di liberare il suo Sahara, in particolare nel suo celebre discorso pronunciato il 25 febbraio 1958 a Hamid Al Ghizlane, dove il defunto sovrano era stato accolto dalle delegazioni e dai rappresentanti delle tribù saharawi che sono affluite da tutto il mondo per rinnovare la loro fedeltà al Re e riaffermare il loro impegno a difendere l'integrità territoriale del Regno.

Questi due gloriosi anniversari, celebrati in un clima di orgoglio e di gioia nazionale, costituiscono un'occasione per ricordare la solidità, la profondità e la continuità incrollabile dei legami storici che uniscono le province del Sud al Marocco e l'attaccamento inalienabile delle tribù saharawi ai Sovrani e al Glorioso Trono Alauita e la loro costante mobilitazione, insieme ai loro compatrioti delle altre regioni del Regno, per far fronte a tutte le manovre volte a nuocere alle costanti della nazione.

Sotto la guida illuminata di SM, re Mohammed VI, il Marocco accelera oggi il suo slancio di mobilitazione per difendere la sua integrità territoriale, duramente conquistata, pur riaffermando al mondo intero la sua ferma volontà di operare per porre fine al conflitto artificiale intorno al Sahara marocchino.

Per ricordare questo avvenimento che segna la storia del Marocco, l'Alto Commissariato agli ex resistenti e membri dell'Esercito di Liberazione organizza dei comizi a Laayoune (28 febbraio), a Es-Semara (1° marzo) e a Boujdour (2 marzo).



- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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