Il Sig. Ould Hanana, che si esprimeva in occasione di un'intervista, lunedì a Rabat, con il presidente della raccolta nazionale degli indipendenti (RNI), il sig. Mustapha Mansouri, ha ritenuto che la regione non sopporterebbe la creazione di uno Stato non vitale, sottolineando che la logica vorrebbe che gli sforzi siano piuttosto orientati verso la messa in atto di un gruppo regionale.

In questo contesto, ha formato il desiderio che un'uscita sia trovata non appena possibile al conflitto del Sahara, nel quadro delle risoluzioni 1754 e 1783 del Consiglio di sicurezza, cosa che favorirebbe la costruzione dell'Unione del Magreb arabo.

In occasione di questa riunione, il dirigente politico mauritaniano ha evocato un'iniziativa della sua formazione di organizzare una tribuna delle parti politiche magrebini che fungerà da piattaforma per lo scambio di esperienze e da punti di vista sulle diverse questioni che interessano la regione, in previsione della creazione di un meccanismo di seguito dell'azione in questo settore.

Da parte sua, il sig. Mansouri ha messo l'accento sull'eccellenza delle relazioni secolari che esistono tra il Marocco e la Mauritania, che sottolinea la necessità di differenziarle e rafforzarle ancora maggiormente.

Ha se stesso perorato per il rafforzamento legami tra i partiti politici, i parlamentari, gli uomini di affari ed i cittadini dei paesi della regione maghrebina, nell'obiettivo di organizzare un'atmosfera che può rimediare alle eventuali crisi politiche.

Gli attori politici dei paesi magrebini sono sempre più destinati a consolidare tali reti e ad orientare le istanze decisionali verso gli interessi della regione, nel momento in cui la scena mondiale è segnata dai gruppi regionali e la mondializzazione degli scambi, ha aggiunto il presidente del RNI.

Il Sig. Mansouri, d'altra parte, ha evocato la questione dell'integrità territoriale del regno, sottolineando che il Marocco, dopo il fallimento dei piani precedenti, ha proposto l'iniziativa d'autonomia in vista di fare uscire la questione del Sahara del vicolo cieco.

Inoltre, ha ricordato il calvario che sopportano le popolazioni sequestrate da oltre trenta anni nei campi di Tindouf, nel sud-ovest algerino.