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martedì 23 aprile 2024
 
 
 
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Notizie importanti

Il partenariato tra il Marocco e l’Unione europea (UE) nel settore agricolo e della pesca vive attraverso processi ripetuti intentati da un’entità che non ha alcuno statuto giuridico, né alcuna qualifica di agire o di parlare a nome delle popolazioni saharawi.


Questa verità è venuta alla luce con l’apertura, martedì, di un’udienza dinanzi alla nona sezione del tribunale dell’Unione europea (CGUE) in Lussemburgo, per esaminare la ricevibilità di un ricorso presentato dal Polisario contro la decisione del Consiglio dell’Unione europea che ha modificato l’accordo agricolo Marocco-UE per estendere le preferenze tariffarie ai prodotti originari delle province meridionali del Regno.

Il Marocco, ricordiamolo, non è parte interessata di questo caso, ma è vittima di una guerriglia giuridica orchestrata dall’Algeria e dal Polisario contro i suoi accordi commerciali con l’Europa.
Nelle loro difese orali, gli avvocati dell’Unione europea (Consiglio e Commissione), sostenuti da quelli del governo francese e della confederazione marocchina dell’agricoltura e dello sviluppo rurale (COMADER), hanno subito escluso dal Polisario qualsiasi capacità giuridica e ogni qualità di persona giuridica per stare dinanzi ai tribunali dell’Unione europea.

Sulla base della giurisprudenza stessa della Corte europea, i deputati hanno ritenuto che le precedenti sentenze abbiano risolto la questione precisando che il Polisario non era idoneo, ai sensi del diritto europeo e internazionale, a contestare dinanzi alla giustizia trattati debitamente conclusi dall’Unione europea con i suoi diversi partner.

Gli avvocati hanno spiegato che il fatto che il Polisario partecipi a colloqui sotto l’egida dell’ONU nel quadro del processo politico di risoluzione del conflitto del Sahara non gli conferisce alcuna qualità né personalità giuridica internazionale.

Facendo notare che tutta l’argomentazione del Polisario si basa su un postulato errato, gli avvocati dell’Unione europea hanno precisato che quest’ultimo non è nemmeno il rappresentante delle popolazioni saharawi come sostiene e non è quindi interessato né da vicino né da lontano da questi accordi.

Inoltre, hanno difeso, con cifre e argomenti forti, i vantaggi che le popolazioni delle province meridionali traggono dall’accordo agricolo Marocco-UE e il suo impatto in termini di sviluppo locale e di occupazione nella regione.

Nella sua relazione di valutazione dell’accordo agricolo resa pubblica lo scorso dicembre, la commissione europea aveva sottolineato il carattere altamente benefico di tale accordo sulle popolazioni della regione.

Questa valutazione positiva dell’accordo, la cui ambizione è quella di accompagnare lo sviluppo socioeconomico delle province meridionali nel quadro di un approccio basato sul partenariato integrato e sostenibile, è venuta a smentire in modo decisivo le affermazioni menzognere dei separatisti sul presunto "saccheggio" delle risorse naturali.

Si ricorda che nel 2019 il Marocco e l’Unione europea avevano concluso questo accordo in forma di scambio di lettere per estendere le preferenze tariffarie ai prodotti originari delle province sahariane del Regno.

Entrambe le parti avevano inoltre proceduto al rinnovo dell’accordo di pesca la cui estensione territoriale comprende il Sahara marocchino.

Oggi il Polisario si presenta nuovamente dinanzi alla giustizia europea per presentare due ricorsi per l’annullamento di questi accordi.

I primi atti di questa guerriglia erano iniziati nel 2015, quando la Corte di giustizia dell’Unione europea aveva esaminato un ricorso di annullamento dell’accordo agricolo con il Marocco intentato dal Polisario.

All’epoca, il Marocco si era fermato nelle sue relazioni con l’Unione europea chiedendo l’immunizzazione dei suoi accordi contro la strumentalizzazione dei separatisti.

In una recente intervista a un media europeo, il Ministro degli esteri, della cooperazione africana e dei marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita, ha invitato l’Europa a far fronte seriamente a questa guerriglia giuridica che riguarda i suoi accordi commerciali con il Marocco.

"Se l'Europa crede nel partenariato tra il Marocco e l'Unione europea, deve rendersi conto che questo partenariato ha dei nemici. Ha quindi concluso sostenendo che "l'Europa deve reagire a questo tipo di molestie".

Alla luce dell’attuale dinamica della questione del Sahara marocchino, la giustizia europea è chiamata a contrastare in modo fermo e definitivo questa "spirale infernale senza fine" che mette a repentaglio la sicurezza giuridica dei trattati dell’Unione europea.

In risposta a una domanda della MAP su questi processi a ripetizione, il portavoce dell’UE Peter Stano ha affermato martedì che "l’Europa difenderà la legittimità e la legalità di questi accordi che sono stati tutti rinegoziati alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea". Wait and see!






-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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