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giovedì 28 marzo 2024
 
 
 
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Notizie importanti

Louis Michel, Ministro di Stato e Jacques Brotchi, Presidente onorario del Senato Belga, hanno reso pubblico, sabato, un comunicato comune in cui invitano l’Unione europea a sostenere la soluzione d4autonomia sotto la sovranità marocchina per la soluzione definitiva del conflitto regionale attorno al Sahara.


"In politica, il momentum è decisivo. Ci fa capire la necessità di andare nella direzione della storia", scrivono il signor. Michel e Brotchi in questo comunicato pubblicato sui siti europei "eubrief.com", "eupoliticalreport.eu" e "eutoday.net".

Per questi due saggi della politica belga, "il processo di questa controversia ha bisogno di un nuovo impulso per porre fine alle azioni di destabilizzazione nella regione Sahel-Sahariana particolarmente strategica e pericolosa", notando che "il futuro dell’Europa dipende dalla stabilità in Africa e, più in particolare, da questa regione, considerata da alcuni come il confine meridionale dell’Europa".

Sottolineando che "l’amministrazione Biden, pur consapevole delle sfide, non sembra voler rimettere in discussione la marocchina del Sahara", sottolineano che "il sostegno agli indipendentisti in Europa, nel mondo arabo o in Africa si indebolisce" e "lo svolgimento di un referendum di autodeterminazione da parte dell’ONU sembra abbandonato e non è più affrontato nei testi dell’ONU".

Tale affermazione, notano, "si è ampiamente confermata in occasione della Conferenza ministeriale di sostegno all’iniziativa di Autonomia sotto la sovranità del Marocco, tenutasi il 15 gennaio scorso sotto gli auspici del Regno dei Caraibi e degli Stati Uniti". In tale occasione, ricordano i due alti responsabili politici belgi, "i partecipanti si sono impegnati a sostenere una soluzione basata unicamente sull’iniziativa marocchina di Autonomia".
"Il che ci fa dire che ci stiamo muovendo lentamente, ma probabilmente verso il riconoscimento della sovranità del Marocco sul Sahara, per ragioni geografiche, politiche e geostrategiche", sostengono.

In tale contesto, Michel e Brotchi ritengono che "è giunto il momento che l’Unione europea, in quanto attore globale, si posizioni sullo scacchiere mondiale favorendo la risoluzione del conflitto, perché se l’Africa è in prima linea, l’Europa e il Medio Oriente gli imboccano".

Ricordando che "la sicurezza in Africa è una condizione della sicurezza europea", i due uomini di Stato sottolineano che "il Sahel e il Maghreb sono regioni vitali per la sostenibilità e la sicurezza del nostro continente".

A tal fine, sottolineano che "il Marocco, partner privilegiato dell'UE, paese dinamico e orientato al futuro, potrebbe essere l'attore regionale chiave per creare le condizioni di una soluzione politica realistica, sicura, sostenibile ed efficace per il Sahara", poiché "dal suo ritorno all'UA, la diplomazia marocchina è particolarmente attiva, accogliendo numerosi ministri africani in visite ufficiali e la sua influenza sul continente si misura al numero di consolati aperti (cfr. Attualmente 20 Stati membri delle Nazioni Unite) dal 2019 nelle città di Dakhla e Laäyoune".

Essi sostengono che possono solo "constatare lo sviluppo economico di questa regione, approfittando delle sue risorse, del sistema d’istruzione e di finanziamenti marocchini e degli investimenti esteri".

"Questo sviluppo economico prospero, secondo loro, va di pari passo con una governance locale basata sul rispetto delle leggi".

"Questa gestione prefigura ciò che l’autonomia nel quadro della sovranità marocchina potrebbe offrire all’intera regione. Sarebbe fonte di una nuova era di pace e di prosperità per tutta la sottoregione, che offre opportunità ai giovani del continente africano".

E’ nostro compito, aggiungono, "unire i nostri sforzi per giungere a una soluzione giusta, duratura e reciprocamente accettabile sotto l’egida delle Nazioni Unite. L’iniziativa marocchina d’Autonomia è una finestra di opportunità da cogliere come base seria e credibile per giungere a una soluzione negoziata, poiché un prolungamento indefinito dell’attuale status quo, in una zona strategica la cui stabilità è strettamente legata a quella del continente africano, se non del bacino mediterraneo, non è sostenibile, come dimostra la recente rottura del cessate il fuoco da parte del Polisario alla fine dell’anno scorso".

E i due tenori della politica europea di concludere: "E' giunto il momento di porre fine a questa questione che è stata lasciata aperta da oltre quarant'anni, a discapito di tutta una regione".




- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-





 

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