Per Charles Saint Prot, "tutti gli osservatori oggettivi riconoscono che il piano d'autonomia, nel quadro della sovranità del regno, presentato dal Marocco nel 2007, costituisce la sola soluzione adeguata per regolare definitivamente" il problema del Sahara.
"Al termine del tondo del Sig. Van Walsum, si vedrà più chiaramente quale è il grado in buona fede degli uni e degli altri", ha detto, precisando che "su questo punto, si può considerare che l'affare rocambolesco in occasione dell'esposizione annuale sull'industria petrolifera e gaziera di Houston negli Stati Uniti, di un'indizione di gara d'appalto sul potenziale petrolifero e gazier di Laâyoune, è un tipo di manipolazione ed una provocazione che lasciano male prevedere buone disposizioni dei dirigenti del Polisario".
Qualificando quest'affare di "illegale sul piano del diritto internazionale", M.Saint Prot ha segnalato che "questa preteso gara d'appalto è anche che insulta per la popolazione della regione del Sahara nella misura in cui un'organizzazione di separatisti non eletta, non rappresentativa e non incaricata pretende di disporre dei beni di questa regione".
Dopo avere ricordato che il piano d'autonomia costituisce per molti paesi, fra cui la Francia, gli Stati Uniti, degli stati arabi, tra l'altro, un'opzione "seria e credibile", il politologo ha fatto osservare che "è anche il caso di molte personalità politiche algerine (l'ex presidente Ben Bella, Saïd Saadi, Hocine Aït Ahmed, Abdelkader Ouaad, Louisa Hanoune, ecc..)".
"Più ancora, numerosi membri del Polisario hanno comunicato il loro desiderio di ricongiungersi all'iniziativa marocchina d'autonomia", ha sollevato, aggiungendo che su questo punto, "è importante notare che parallelamente all'ultimo congresso del Polisario, nel dicembre 2007, molte centinaia di persone dissidenti del Polisario si sono riunite a Gjijimat per proclamare la loro adesione alla proposta marocchina per il negoziato di uno statuto d'autonomia nella regione del Sahara".
"In queste condizioni, ci si può chiedere se i dirigenti del Polisario, confrontati ad un'opposizione interna sempre più importante, vogliono realmente raggiungere una soluzione.
"In ogni caso, sono al piede della parete ", hanno constatato Charles Saint Prot, medico in scienze politiche, autore di una trentina di lavori tradotti in inglese ed in Arabo.
" Considerando che la soluzione d'autonomia è "allo stesso tempo innovatrice, realistica e conforme alla buon'applicazione delle norme internazionali", ha ribadito che questa propostition costituisce una "possibilità che occorre osservare per uscire dal vicolo cieco".
"In verità, ha aggiunto, gli analisti in buona fede sanno che c'è un'altra opzione possibile per mettere un termine ad un affare che soltanto è troppo durato, per regolare desolando vertenza tra il Marocco e l'Algeria e fare avanzare la costruzione del Magreb".
Secondo il direttore dell'osservatorio di studi geopolitici, l'autonomia nel quadro della sovranità marocchina "è anche il migliore mezzo per preservare i grandi equilibri geopolitici e la stabilità regionale".
"la soluzione è dunque a portata di mano, ora occorre che tutte le parti facciano mostrare di buona volontà nel quadro di un negoziato sincero ed occorre che cessano le manovre dilatori di alcuni che non sembrano stretti arrivare ad una soluzione", ha aggiunto. Ma, ha osservato, "tutto il problema è di sapere quale è il margine di manovra dei dirigenti del Polisario".
"È chiaro che sembra molto ridotta." Per essere più precisi, occorre sottolineare che i veri attori del conflitto non sono soltanto il Marocco e Polisario ma anche il regime algerino ", ha proseguito, segnalando che il popolo algerino non si sente riguardato da quest'affare e che desidera una riconciliazione ed una buona cooperazione con il suo vicino Marocchino."
"Sahara è un affare del regime, ed anche di alcune fazioni del regime algerino", ha dice, sottolineando che "l'Algeria d'oggi deve meglio fare che di concentrare la sua energia sulla causa persa di un paese immaginario".
Sull'entêtement dell'Algeria e del "Polisario" da chiedere un referendum, Charles Saint Prot ha affermato che "questa rivendicazione cambio della propaganda e dell'ostruzione nella misura in cui tutti sanno che un referendum non è più d'attualità".
"inizialmente, ha spiegato, non si può parlare di un referendum d'autodeterminazione poiché tale referendum non terrebbe alcun conto dei legami storici e giuridici tra il Marocco e le sue province del Sud in passato colonizzate dalla Spagna al termine di una divisione d'influenza con la Francia", spiattellando soltanto "in qualunque caso, un referendum è completamente impossibile, in particolare a causa del fatto che egli là non un collegio elettorale possibile".
Di "quest'impossibilità è stata constatata dalla Comunità internazionale, è per questo che le Nazioni Unite invitano le parti al conflitto a trovare una soluzione negoziata", hanno aggiunto.
"Ci si può interrogare su fino all'estremità dei dirigenti del Polisario." Forse preferiscono continuare a regnare a Tindouf piuttosto che impegnarsi in un processo di riconciliazione?
Forse sono preoccupati per la stanchezza delle persone che sono sotto il loro controllo e delle defezioni sempre più importanti di quelli che accettano il piano proposto dal Marocco?"," si è interrogato il sig. Charles Saint Prot.
Fonte : MAP
-Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale / Corcas -