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domenica 5 maggio 2024
 
 
 
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Notizie importanti

Un sit-in è stato organizzato mercoledì davanti alla sede della rappresentazione delle Nazioni Unite a Rabat, per chiedere che la luce sia fatta sulla sorte dei marocchini scomparsi nei campi di Tindouf.


I partecipanti a questo movimento, avviato dall'associazione nazionale delle famiglie dei martiri e degli scomparsi del Sahara marocchino, hanno scandito degli slogan che denunciano la tortura inflitta ai marocchini sequestrati nei campi di Tindouf, e chiamando al proseguimento della lotta affinché la sorte dei marocchini scomparsi sia delucidata. 

In una lettera inviata al segretario generale dell'ONU e consegnata al coordinamento dell’ONU in Marocco, l'associazione ha chiamato ad esercitare delle pressioni su ''l'Algeria ed il Polisario per chiarire senza indugi la situazione dei marocchini scomparsi" ed affinché "le spoglie delle persone decedute sotto la tortura siano consegnate alle loro famiglie ''. 

L'associazione ha, inoltre, chiesto all'organizzazione dell’ONU di ''porre un termine alle sofferenze delle famiglie marocchine prive dei loro parenti in seguito al conflitto artificiale intorno al Sahara che dura da molto ''. 

Ha esortato anche il segretario generale dell’ONU ad operare per ''tradurre in giustizia i torturatori del Polisario e lo stato algerino implicato nelle violenze e nei massacri dei sequestrati marocchini per porre un termine all'impunità ''. 

L'associazione ha ricordato che il '' dossier umanitario in rapporto col conflitto del Sahara non è stato risolto in modo definitivo '', ricordando a questo proposito che "il caso degli scomparsi resta ancora in suspense, in violazione flagrante delle convenzioni internazionali relative ai diritti dell'uomo ed al diritto umanitario internazionale ''. 

La stessa fonte rileva, d’altronde che malgrado "i grandi sforzi" dispiegati dalla Croce rossa internazionale, "l'influenza di questa sulle parti coinvolte resta molto limitato", notando che ''le famiglie degli scomparsi marocchini hanno sofferto abbastanza di tutte le forme di privazione, ivi compresa quella dei loro diritti più elementari, dato che non hanno ricevuto la minima notizia dei loro parenti, dalla loro scomparsa". 

L'associazione ha chiamato infine l'ONU ''a fare di quest’anno l’anno della verità sulla sorte degli scomparsi della guerra del Sahara ''. 

Fonte: MAP 
- Notizia concernente la questione del Sahara occidentale - 

 

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