Il giudice spagnolo dovrebbe "piuttosto meditare” sulla sorte di migliaia di bambini dei campi di Tindouf deportati a Cuba e pensare alla sofferenza dei genitori "straziati dallo sradicamento dei loro bambini", afferma il CSCSME in un comunicato di cui una copia è giunta martedì alla MAP.
Il Comitato stima che "sarebbe auspicabile che la giustizia spagnola aiuti a porre un termine" al calvario di questi bambini e dei loro genitori, "denunci i veri colpevoli" di queste violazioni dei diritti dell'uomo e "prenda una decisione ferma nei confronti di queste azioni disumane."
L'atteggiamento del giudice spagnolo è di natura tale da "intricare" gli sforzi consentiti dal Regno per trovare una soluzione al conflitto del Sahara marocchino che è durato fin troppo, precisa la stessa fonte.
Il comitato precisa infine che "solo l'autonomia, sotto sovranità marocchina, costituisce una via d'uscita onorabile a questo conflitto artificiale."
Il CSCSME ha, peraltro, denunciato la visita dei Sovrani della Spagna ai presidi occupati di Ceuta e Melilla e si ritiene "molto scandalizzato da questo atteggiamento provocatore."
Fonte: MAP
- Notizia concernente la questione del Sahara occidentale -