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venerdì 3 maggio 2024
 
 
 
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Notizie importanti

Molte Organizzazioni non Governative sono intervenute dinanzi alla quarta commissione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite, durante la settimana in corso, per sostenere il proseguimento dei negoziati a proposito della regione del Sahara, ma anche per denunciare e chiedere la mobilitazione in favore delle popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf in  condizioni di vita deplorevoli e di non rispetto delle loro libertà.  
 



Così il Presidente dell'ONG britannica "Surry Three Faith Forum", il Sig. Sydney Assor, ha lanciato un appello, per sostenere l'iniziativa marocchina per risolvere  il conflitto del Sahara e  liberare i sequestrati di Tindouf.
 
Intervenendo dinanzi alla quarta commissione dell'assemblea generale dell'ONU, martedì, il Sig. Assor ha sottolineato che "la proposta marocchina di autonomia è un'opportunità per risolvere questo conflitto e riportare alla regione la pace, la stabilità e l’integrazione economica." 

"Non bisogna mancare l'opportunità offerta" da questa iniziativa che è all'origine della dinamica che il dossier del Sahara conosce," ha aggiunto. 

Ha, inoltre, attirato l'attenzione della Comunità internazionale sulla situazione umanitaria deplorevole che prevale nei campi di Tindouf, particolarmente la grave crisi alimentare che minaccia le popolazioni civili in questa regione del sud-ovest algerino. 
Per il Sig. Assor, è arrivato il momento per  agire, perché "molto tempo e  molte vite sono state perse e molti aiuti sottratti." 
"L'intenzione di controllare gli aiuti, così generosamente concessi, è una buona cosa ma l'azione è migliore", ha sottolineato il Sig. Assor, invitando la Comunità internazionale a "non più perdere tempo ed ad insistere presso gli algerini ed i loro protetti, il polisario" per permettergli di "soccorrere le popolazioni dei campi di Tindouf ed evitare un altro anno di pene e di sofferenze." 

Il Presidente di "Surry Three Faith Forum" ha denunciato anche "il ruolo ipocrita dell'Algeria che è diventata un artefice in materia di confusione e di ostruzione", chiedendo che la sua organizzazione possa accedere ai campi di Tindouf per poter aiutare i sequestrati. 

Ha ugualmente invitato a mettere fine alle violazioni dei Diritti dell'Uomo commesse dal Polisario, sotto la supervisione delle autorità algerine, particolarmente le detenzioni arbitrarie, la tortura e l'umiliazione dei sahrawi nei campi di Tindouf.
 
La Sig.ra Jane Standing, la presidentessa dell'ONG britannica "Family Protection" ha considerato che i negoziati sul Sahara non sarebbero mai stati possibili senza la proposta marocchina di autonomia" 
La Sig.ra Standing che si esprimeva, mercoledì, dinanzi alla quarta commissione dell'assemblea generale dell'ONU, ha aggiunto che si tratta di un "tornante decisivo che la comunità internazionale deve gestire con molta precauzione e saggezza." 
 
Questa proposta, ha aggiunto, "ha il merito di garantire all'insieme dei Sahrawi, sia quelli all'interno sia quelli all'esterno, il posto che li incombe e di assicurare il loro pieno ruolo nelle differenti istanze ed istituzioni della regione, lontano da ogni discriminazione o esclusione". 

La Sig.ra Standing ha, d’altronde, fatto notare che se il problema dei prigionieri di guerra è stato regolato, in parte, certe questioni rimangono non risolute." 
Tra queste questioni non ancora risolte, ha citato quella dei prigionieri, scomparsi o assassinati o di cui la sorte resta ignota ed i corpi non rimpatriati, sottolineando a questo riguardo la piena responsabilità del governo algerino.
 
La presidentessa di "Family  Protection" ha, infine, chiesto alla quarta commissione dell'ONU di coinvolgersi di più " in vista di mettere fine a questo conflitto, troppo durato e di incoraggiare i negoziati in corso per trovare una soluzione politica che evita la balcanizzazione dei paesi del Magreb ed assicura la stabilità e la sicurezza di tutta la regione."
 
La presidentessa dell'ONG "Azione Internazionale Donne", Sig.ra Latifa Ait Baâlla, ha qualificato, di "offerta audace" la proposta marocchina di accordare una larga autonomia al Sahara. 

"La proposta marocchina di accordare una larga autonomia al Sahara è un'offerta audace che non mancherà di mettere ogni parte dinanzi alle sue responsabilità, perché dà la possibilità di una lieta fine suscettibile di salvare la faccia di tutte le parti", ha "affermato, mercoledì, dinanzi alla quarta commissione dell'assemblea generale dell'ONU.
 
Ha considerato anche che i negoziati sul Sahara, iniziati l'estate scorsa a Manhasset pereferia di New York, costituiscono "un'opportunità storica per mettere fine ad una situazione drammatica." 

La Sig.ra Abbia Baâlla ha, d’altronde, denunciato la situazione umanitaria tragica che prevale nei campi di Tindouf, in  algeria, e di cui le vittime "appartengono a diverse categorie, particolarmente le popolazioni civili, le minoranze etniche di colore, così come gli emigranti clandestini." 

Notando che il Polisario ha dato la prova della sua incapacità a risolvere la questione del tribalismo, della schiavitù e del razzismo", ha ricordato l'affare dei due giornalisti australiani che sono stati fermati, 5 mesi fa, nei campi di Tindouf dalla  milizia del Polisario che rimproverava loro di interessarsi alla sorte dei membri di colore della popolazione sahrawi ed alla pratica dello schiavismo dai dirigenti del Polisario." 

Peraltro, la presidentessa dell'ONG "Azione Internazionale Donne" ha denunciato "la schizofrenia dei dirigenti del Polisario che non esitano davanti a nessuno sotterfugio per salvaguardare i loro interessi meschini a scapito delle sofferenze delle popolazioni civili che vivono un vero calvario nei campi di Tindouf."
 
Ha citato, a questo proposito, l'esempio di "Baba Sayed che si era esiliato volontariamente in Canada dove ha condotto degli attacchi sistematici contro il carattere mafioso dei dirigenti del Polisario, prima di raggiungere i campi di Tindouf per rimettersi al servizio degli stessi dirigenti che non ha smesso di vilipendere, dopo essere stato assoldato da Mohamed Abdelaziz e la sua cricca." 

Fonte: Corcas e MAP 

- Notizia concernente la questione del Sahara occidentale  
 

 

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