Questo ordine è stato dato al termine di una riunione maratona di 15 ore durante la quale Mohamed Abdelaziz ha ordinato ai responsabili del Polisario di provvedere alla sospensione totale delle autorizzazioni di uscita dai campi. "Se il movimento di ritorno in Marocco prosegue con la cadenza attuale, i campi si svuoteranno", ha sostenuto.
Anticipando le conseguenze pericolose di una tale decisione sulle popolazioni trattenute nei campi di Tindouf, il Comitato ha inviato una lettera all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati per richiedere "un intervento urgente" perché "questa sospensione si aggiunge al corteo delle sofferenze inflitte al quotidiano di queste popolazioni, aggravando le loro condizioni fatte di privazioni di ogni tipo, di vessazione e di intimidazioni senza fine, sotto l'occhio delle autorità algerine."
Per chiarire questa situazione e fornire altre notizie su questa situazione, il Comitato chiede di essere ricevuto alla sede dell’ACR per tenere una riunione con l’obiettivo di mettere fine alle sofferenze delle persone trattenute.
Il Comitato denuncia, peraltro, i trattamenti disumani sistematici di cui sono vittime queste popolazioni e chiede che sia finito il blocco imposto nei campi di Tindouf, così come le sottrazioni dell'aiuto umanitario svelato da parecchi rapporti di ONG ed il rifiuto di effettuare un censimento di queste popolazioni chiesto diverse volte dal Comitato, dall’ACR e da altre organizzazioni dei diritti dell'Uomo di cui Amnesty International.
-Attualità concernente la questione del sahara Occidentale-