Il Sig. Maouelainin Maouelainin Ben Khalihenna che era ospite del programma  sulla  questione del Sahara marocchino, ha qualificato la soluzione proposta da SM il Re Mohammed VI, di "programma pratico di cui la messa in opera è ragionevole". 

  "L'azione militare è fallita e l'esperienza ha confermato l’insuccesso del referendum", e dunque vista " la situazione difficile nei campi di Tindouf e da un punto di vista umano e per amore dei figli di questa regione, dobbiamo mettere fine alle sofferenze degli abitanti di questi campi", ha notato. 

  Egli ha inoltre deplorato il rigetto dal Polisario dell'autonomia allargata, proposta da SM il Re. 

  Il segretario generale del CORCAS ha invitato le parti interessate a discutere questo progetto che risponde a tutte le attese degli abitanti delle province del Sud e li interpella a dare il loro punto di vista, ricordando, a questo riguardo le riunioni che il presidente del CORCAS tiene con gli abitanti. 

 A sua volta il Sig. Mustapha Barazani, ex. membro del Polisario, ha ricordato che il conflitto è durato trent'anni, sottolineando che "ci troviamo oggi in un momento di valutazione delle soluzioni possibili per mettere fine a questa disputa". 

Il Sig. Barazani che si è chiesto se "questo conflitto durerà ancora altri trenta anni", ha considerato che "ci troviamo in una tappa dove i discorsi altisonanti e  sono superati." 

Dopo aver sottolineato l'importanza della proposta dell'autonomia, presentata dal Regno alle differenti buone intenzioni, il Sig. Barazani ha fatto notare che il CORCAS è venuto per colmare il vuoto, riunire l'insieme dei Sahariani ed ascoltare ai loro punti di vista, sottolineando che si tratta di un'opportunità "da non mancare." 

Il CORCAS, egli aggiunge, beneficia di una larga libertà in ciò che riguarda i suoi incontri, le sue idee e la sua azione, precisando che opera per promuovere queste province al livello delle idee, della pratica e sul piano politico. 

  "Se io fosse al posto del Polisario, avrei pensato a creare una cellula di riflessione su un meccanismo di gestione altro che l'indipendenza perché quest’ultima rimane una chimera che non può essere realizzata", ha sottolineato, precisando che "oggi colui che invita alla guerra non fa che provocare la comunità internazionale e noi dobbiamo discutere lontano da tutte le accuse reciproche."