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giovedì 18 aprile 2024
 
 
 
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Notizie importanti

La delegazione marocchina è intervenuta, lunedì a Manhasset, negli Stati Unite, all'apertura del primo round di negoziati che si tengono sotto gli auspici delle Nazioni Unite per una risoluzione definitiva della questione del Sahara.



Così, il Sig. Chakib Benmoussa, Ministro degli Interni, ha affermato che l'iniziativa marocchina di autonomia costituisce la base dei negoziati per una risoluzione definitiva della questione del Sahara, di cui pone le fondamenta.

Il Sig. Benmoussa ha tenuto a sottolineare che l'iniziativa marocchina non è del tipo "prendere o lasciare", notando che, attraverso questo passo, il Marocco ha dato prova inconfutabile della sua buona volontà.

Il Regno, ha aggiunto, ha reiterato così la sua disposizione totale a negoziare in buona fede affinché si possa giungere ad una soluzione politica consensuale e sulla base della proposta marocchina di autonomia che è, ha insistito, conforme alla legalità internazionale ed al principio di autodeterminazione.

Essa corrisponde anche al progetto di società democratica del nuovo Marocco, così come ai suoi diritti storici ed ai suoi legami sacri col suo Sahara, che è sempre stato una delle componenti della sua identità, ha detto il Sig. Benmoussa, aggiungendo che questo conflitto, che è un residuo della guerra fredda, deve al più presto trovare la sua soluzione, perché si possano intraprendere le sfide del mondo di oggi in materia di sviluppo economico e sociale, di rispetto della dignità umana, di salvaguardia della pace e di lotta contro i pericoli terroristici che incombono sul mondo del dopo 11 settembre 2001.

Altrimenti, ha avvertito, il dramma umanitario che vivono i nostri fratelli del Sahara a Tindouf si aggraverà, attizzerà le tensioni nella regione e la esporrà ad una balcanizzazione contagiosa, foriera di pericoli per i suoi popoli e le sue tribù. Il futuro, ha sottolineato, è nella riconciliazione, nella pace e nella cooperazione, che spianano la strada all'edificazione del Magreb dei Cinque ed alla solidarietà africana. Per questa ragione, la mano del Marocco resterà tesa ai suoi figli originari delle province del Sud ed ai suoi vicini, particolarmente l'Algeria.

Il Ministro ha messo l'accento sull'imperativo del rispetto della sovranità del Regno, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale che, ha insistito, non possono essere oggetto di nessuna concessione o di mercanteggiamento.

Dopo aver ringraziato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, il Sig. Ban Ki-moon ed il suo inviato personale, il Sig. Van Walsum per gli sforzi spiegati per preparare questo incontro, il Sig. Benmoussa ha sottolineato che i partecipanti a questa riunione sono i membri di una sola e stessa famiglia e che, per la logica della storia, i valori sublimi della religione musulmana e l’ineluttabilità di un avvenire comune, i Sahrawi "da cui ci si è separati finiranno per ritrovare la madre patria."

Rallegrandosi della presenza della Mauritania e dell'Algeria a questa riunione, il Ministro ha fatto appello ai dirigenti algerini a dare prova di saggezza e di lungimiranza ed a portare un contributo attivo agli sforzi spiegati per giungere ad una soluzione a questo conflitto artificioso.

Il Marocco, ha detto, resterà aperto ad ogni proposta unitaria e costruttiva dell'Algeria, felicitandosi dei legami secolari di fraternità e delle relazioni di cooperazione, di comprensione, di solidarietà e di buon vicinato tra Rabat e Nouackchott.

Ha concluso che questi negoziati sono un’opportunità storica "che dobbiamo afferrare per rispondere alle attese dei nostri popoli, dei nostri amici e della comunità internazionale nel suo insieme".

Da parte sua, il Sig. Khalihenna Ould Errachid, Presidente del Consiglio Reale Consultivo per gli Affari Sahrawi, ha affermato che la risoluzione della questione del Sahara ha bisogno di realismo e di obiettività, perché deve tenere conto di una verità inevitabile: i legami storici profondi tra gli abitanti della regione con il Regno ed i suoi Sovrani, grazie alla "Beiaa" sacra.

Il Sig. Khalihenna Ould Errachid ha messo in evidenza "l’opportunità storica che offre questo incontro diretto tra fratelli", dicendosi felice di esprimere quello che prova la maggioranza dei Sahrawi che vivono in pace in Marocco e che raramente hanno l'opportunità di far sentire la loro voce all'ONU ed alla Comunità internazionale.

La congiuntura attuale sui piani regionale ed internazionale, ha fatto osservare, è più che mai favorevole per mettere un termine alle sofferenze "dei nostri a Tindouf" ed alla separazione delle famiglie, per orientarsi verso la riconciliazione.

E da notare, a questo proposito, che l'iniziativa marocchina di autonomia, all'elaborazione della quale i membri del CORCAS hanno contribuito in tutta trasparenza, sincerità e democrazia, costituisce la soluzione mediata e l'unica via realista per risolvere la vertenza, ha detto.

Pur salvaguardando la sovranità del Regno e la sua integrità territoriale, riconosce alle popolazioni del territorio i loro diritti politici, socioeconomici e culturali, e permette loro di gestire gli affari della loro regione, ha detto.

È "un’iniziativa realista e realizzabile che prevede un governo sahrawi, un parlamento sahrawi democraticamente eletto ed un apparato giudiziario, così come gli organi ed i mezzi per una buona gestione delle istituzioni", ha proseguito il Sig. Khalihenna Ould Errachid, aggiungendo che questo passo apre la via all'edificazione del Magreb ed offre larghe prospettive di negoziazione sulle sue disposizioni vertenti sull’autonomia.

"I nostri vogliono una soluzione e, che siano nei campi o altrove, sanno che questa iniziativa è l'unica possibile", ha sottolineato indicando che i "nostri fratelli del Polisario non devono vedere una sconfitta o una concessione, ma una vittoria che permette loro di realizzare ciò per cui hanno militato per 32 anni."

 

In politica, ha indicato il presidente del CORCAS, lo scopo è quello di realizzare degli obiettivi e non la militanza fine a se stessa, tanto più che ci sono solo due scelte: la soluzione realistica e possibile che offre l'iniziativa o la scelta negativa e nichilista che può solamente accentuare i drammi e le sofferenze di tutta la regione.

"Il Marocco e tutte le sue componenti e forze vive, sotto la guida di SM il Re Mohammed VI, Principe dei Credenti, è unanime nel fare appello a che afferriate l'opportunità storica che offre l'iniziativa di autonomia", ha sottolineato il Sig. Khalihenna Ould Errachid, aggiungendo che il Regno, del cui Stato secolare i Sahrawi hanno costituito, da più di 14 secoli, uno dei pilastri, "esorta quanto si cela nel più profondo di voi stessi in fatto di sentimenti nazionalisti ancestrali e sinceri, a venire a contribuire all'edificazione del Marocco unito, democratico ed evoluto".

"Ve ne scongiuro, cari fratelli del Polisario, fate entrare la gioia e la speranza in tutte le case e le tende sahrawi e riempite di felicità i cuori di tutti i bambini, donne, giovani e vecchi sahariani, dovunque essi si trovino."

Il Marocco è rappresentato in questo primo round di negoziati da un’importante delegazione composta dai Sigg. Chakib Benmoussa, Ministro degli Interni, Taieb Fassi Fihri, Ministro delegato agli Affari Esteri ed alla Cooperazione, Fouad Ali El Himma, Ministro delegato all'Interno, Khalihenna Ould Errachid, Presidente del Consiglio Reale Consultivo per gli Affari Sahrawi, Mohamed Yassine Mansouri, Direttore Generale degli Studi e della Documentazione ed El Mostafa Sahel, Rappresentante Permanente del Regno del Marocco presso l'ONU.

Fonte: MAP

 

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