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lunedì 20 maggio 2024
 
 
 
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Notizie importanti

Il Marocco ha attirato l'attenzione delle istituzioni legislative federali e regionali belghe sull'instrumentalizzazione da parte del Polisario di alcuni casi d'imprigionamento per reati di diritto comune per accreditare la tesi di " pretese violazioni dei diritti dell'uomo".



In una lettera indirizzata ai deputati federali ed ai senatori, così che ai parlamentari della Comunità francese del Belgio, di Wallonie e di Fiandre di cui la MAP ha ricevuto mercoledì una copia, l'ambasciatore del Marocco in Belgio ed in Lussemburgo, il sig. Samir Addahre, ha sottolineato che " l'Algeria e Polisario non arretrano dinanzi ad alcun stratagemma per indurre in errore l'opinione pubblica internazionale e provare ad appannare l'immagine del Marocco instrumentalizzando, del modo più basso, più economica e la più disonesta , la questione nobile dei diritti dell'uomo".

 Questa strategia algero-polisarienne, spiega la lettera, si articola principalmente attorno a " l'instrumentalizzazione di alcuni casi d'imprigionamento per reati di diritto comune, di cittadini marocchini originari delle province del sud, per accreditare la tesi pretese di violazioni dei diritti dell'uomo da parte del Marocco, nel momento in cui l'insieme della Comunità internazionale saluta le proiezioni eccezionali realizzate dal regno in questo quadro".

C'è e nell'estensione di questa strategia di fattura bassa, e per tentare di rompere la speranza suscitata dall'Iniziativa marocchina d'autonomia, il polisario e l'Algeria, afferma l'ambasciatore, " si sostengono su alcune decine di attivisti, inducendoli ad organizzare di cosiddette +manifestazioni spontanee+ destinate a causare le forze dell'ordine sperando un +derapaggio+ qualunque che potrebbe accreditarli tesina".

Queste manovre inqualificabili, proseguono la lettera, possono soltanto suscitare " l'indignazione e la condanna più ferma da parte del Marocco" chi continuerà a privilegiare il senso della misura e della responsabilità evitando di lasciarsi trascinare in simili manovre, che vanno ad idea sbagliata della dinamica impegnata dal regno e sostenuta dalla Comunità internazionale in previsione della ricerca di una " soluzione politica giusta e realistica alla questione del Sahara".

L'ambasciatore del Marocco, che ricorda che il processo irreversibile d'approfondimento della democrazia e dello Stato di diritto emana dalla volontà forte e sincera di SM Re Mohammed VI, sostenuto in ciò per l'insieme del popolo marocchino, ha sottolineato che " i veri responsabili delle gravi violazioni dei diritti dell'uomo è da ricercare del lato di Tindouf dove la deviazione dell'aiuto umanitario, il musellamento di qualsiasi dissenso ed opposizione, la deportazione dei minorenni a Cuba per indottrinamento, la schiavitù ed il blocco imposto alle persone sequestrate nei campi a fine d'instrumentalizzazione geopolitica, costituisce il quotidiano dell'apparecchio repressivo del Polisario".

 La lettera nota anche che " il conflitto del Sahara è una fonte d' instabilità geopolitica per l'Europa, e ciò al favore dello sviluppo nello spazio sahelo sahariano vari traffici (armi, droga, e più grave ancora, una vera base posteriore per i terroristi d'Al Qaïda) " , aggiungendo che Polisario, mantenendo " la sua posizione massimalista, che rivendica l'indipendenza di questo territorio marocchino, e rifiutando di negoziare, come lo raccomandano le Nazioni Unite, sulla base degli ultimi sviluppi, cioè la proposta d'autonomia allargata, è in treno di chiudersi in una marginalizzazione che lo conduce già ad implicarsi inesorabilmente in derive pericolose, che costituiscono i principali fattori di destabilizzazione di questa zona strategica".

Il Sig. Addahre ha ribadito l'attaccamento indefettibile del Marocco alla promozione di tutti i diritti umani ed a garantire " il pieno esercizio sull'insieme del suo territorio, tra cui ovviamente nelle sue province sahariane, e ciò nel rispetto rigoroso dei suoi impegni nazionali ed internazionali, ma anche prendendosi la sua piena responsabilità quanto alle esigenze di mantenimento dell'ordine pubblico e della protezione dei beni d'altro, nel rispetto assoluto della giustizia e della legge".

In questo senso, ha ricordato che il Marocco ha proposto l'iniziativa per il negoziato di uno statuto d'autonomia della regione del Sahara, " procedendo della sua volontà forte e sincera di porre fine al vicolo cieco nel quale si trova la cartella del Sahara da oltre trenta anni e progredire così verso una soluzione politica, credibile e realistico, reciprocamente accettabile e che rispetta la sua sovranità e la sua integrità territoriale e garante in modo costruttivo ai diversi appelli che emanano dalle Nazioni Unite e dalla Comunità internazionale".

Questo passo, sottolinea la lettera, che costituisce in sé " una possibilità storica per il regolamento di questo conflitto, garantisce alle popolazioni del Sahara,  dell'interno come l' esterno, la possibilità di gestire esse stessi loro affari, democraticamente, attraverso organi (legislativi, esecutivi e giudiziari) dotati di competenze esclusive".

Si tratta, aggiunge l'ambasciatore, di una " soluzione di compromesso, coraggiosa, innovatrice e responsabile, che dal suo contenuto e la sua finalità, realizza il principio d'autodeterminazione, attraverso un'espressione libera, democratica e moderna sullo statuto d'autonomia" , ed è pertanto " conforme alla legalità internazionale, alle norme e standard internazionali in materia e garantisce il rispetto dei diritti dell'uomo tali che sono universalmente riconosciuti e dedicati nella costituzione del paese".

Il Marocco, aggiunge il diplomatico, " è profondamente convinto che questa proposta, che rimane aperta al negoziato con tutte le parti interessate, è oggi portata da una reale dinamica al livello delle Nazioni Unite e della Comunità internazionale, nella misura in cui è chiaramente percepita come l'espressione sincera della disposizione del Marocco ad impegnarsi, con determinazione, in un negoziato serio ed approfondito in attesa di raggiungere una soluzione politica, appena, duraturo e reciprocamente accettabile a questo conflitto artificiale di cui soffre l'insieme del Maghreb".

 Procede anche, ha aggiunto, di una " volontà sincera ed inebranlabile di ridare speranza ai popoli della regione nella loro ricerca comune che mira ad unificare le loro file e federare i loro sforzi al centro di un Magreb arabo collegato, al riparo di qualsiasi fattore di tensione, di divisione e d'instabilità, in un contesto mondiale segnato dalle sfide legate alla lotta contro la povertà, il terrorismo internazionale, come pure gli imperativi di rafforzamento della democrazia, degli sforzi di sviluppo e di solidarietà internazionale".

Fonte: MAP

 

- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas -

 

 

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