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mercoledì 15 maggio 2024
 
 
 
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Il popolo marocchino famoso festeggia, questo mercoledì, il 55esimo anniversario della rivoluzione del re e del popolo, un'epopea che testimonia la mobilizzazione di tutto uno popolo dietro il suo re nella lotta per la libertà e dell'indipendenza.



Quest'evento glorioso si è iscritto nel corso degli anni al registro della perennità, non come semplice avventura storica, ma come dottrina globale per il recupero della sovranità nazionale, l'ancoraggio della monarchia costituzionale democratica e per venire a fine dell'ignoranza, del sottosviluppo e dell'ostracismo.

Dallo stabilimento del protettorato francese in Marocco, il 30 marzo 1912, il popolo marocchino ha impegnato una lotta senza grazie contro le forze coloniali nelle varie regioni del regno, in attesa di recuperare la sua indipendenza e difendere i valori incoronati della nazione.

Il Marocco ha così conosciuto dall'inizio anni venti un movimento di resistenza popolare e sollevamenti multipli delle tribù contro la sovranità straniera in particolare al Tafilalet, al grande atlante, al Tadla ed allo Jbel Saghrou.

 Un grande numero di vittorie è stato guadagnato, tra il 1927 ed il 1930, dai combattenti coraggiosi di Boudnib ed di Khénifra, tra l'altro.

 In un tentativo inutile di rompere quest'unità del popolo marocchino e semer i germi del dissenso religioso ed etnico, le autorità coloniali hanno promulgato un dahir detto " Berbero" nel 1930, ma i Marocchini, per l'attaccamento indefettibile al trono alaouita ed agli ideali di libertà e di dignità, ha affrontato con coraggio e bravura questo lotto, ravvivando la coscienza nazionale e rafforzando l'azione patriottica del movimento nazionalistico, che ha definito le sue posizioni chiare e risolutamente girate verso il futuro presentando le rivendicazioni di riforme nel 1934.

 Quest'azione nazionale ha iniziato appena a profilarsi all'orizzonte che le autorità coloniali adottarono misure repressive di cui è stato vittime di numerosi nazionalisti.

Il movimento nazionalistico si è amplificato per costituire veramente una svolta storica decisiva.

Per l'atto della presentazione del manifesto deell'Indipendenza, l'11 gennaio 1944, il movimento nazionalistico segna delle sue impressioni lil coronamento dell'azione militante e che è determinata; ha impegnato sotto la condotta del sultano Mohammed Ben Youssef e che ha suscitato vivo interesse a livelli nazionale ed arabo, o internazionale.

Interessati di vegliare all'unità del Marocco e di dimostrare l'attaccamento del suo popolo intero, al Nord del regno e al Sud, alla sua identità nazionale e religiosa, fuoco SM Mohammed V, che dio benedica il suo cuore, ha intrapreso il 9 aprile 1947 una visita storica nella città di Tangeri, che sfida con questo gesto allo stesso tempo simbolico e coraggioso, il colonizzatore e che esprime l'attaccamento del Marocco, re e popolo, alla sua integrità territoriale, ai suoi valori ed alla sua identità nazionale.

Questa visita storica ha causato tensioni tra il palazzo e la residenza generale ed ha messo nudi la posizione negazionista delle autorità dell'Protettorato che si iscrivono a contre-courant delle aspirazioni legittime del re e del popolo.

 Le autorità dell'Protectorat hanno così afferrato l'occasione degli eventi del dicembre 1952, dopo l'assassinio del militante sindicalista tunisino Farhat Hachad, per gettare i militanti ed i capi del movimento nazionalistico nei carceri o condannarli all'esilio.

Il sovrano denunciò apertamente questa repressione e si urtò all'arroganza totalitaria del generale Guillaume, che preparava così in catimini con i capi di tribù feudali la deposizione del Re.

Furono i preparativi dell'abuso di autorità di agosto 1953, esilando il re ed i membri dell'Augusta famiglia reale in Corsica d'accesso, in seguito a Antsirabé (Madagascar), ma che contribuisce con la stessa sciocchezza a ravvivare la coscienza nazionalistica del popolo marocchino e rafforzare maggiormente la simbiosi tra i Marocchini ed il loro re.

 Le manifestazioni e gli scioperi hanno così guadagnato l'insieme del regno, che segna l'emissione delle operazioni della resistenza armata nelle città e regioni del paese.

Di fronte all'aumento della resistenza armata, alla formazione dell'Esercito di liberazione nazionale ed al lancio delle sue operazioni gloriose al Nord del regno e al Sud, le autorità coloniali sono state costrette ad accettare il dialogo e l'apertura dei negoziati con i nazionalisti, che sono arrivati al ritorno triomphal del sovrano legittimo fuoco SM Mohammed V e la dichiarazione dell'indipendenza del Marocco.

 La rivoluzione del re e del popolo rappresenta un principale evento ed una pagina radiante negli annali della storia marocchina, nella misura in cui traccia una linea di delimitazione tra il periodo coloniale e l'era di l'indipendenza.

 Quest'evento ha permesso di mettere un termine al giogo della tutela e del Protectorat ed il ritorno triomphal dell'eroe della liberazione, simbolo della Resistanza Fuoco SM Mohammed V il 16 novembre 1955, che inaugura così l'era della libertà, dell'indipendenza e della transizione verso una tappa della costruzione ed il consolidamento delle scelte e degli orientamenti del futuro, e c'è in questo contesto che interviene il recupero di Tarfaya come una tappa determinante nel processo del completamento dell'indipendenza e della consacrazione dell'unità territoriale del regno.

Quest'epopea nazionale è stata proseguita da fuoco SM Hassan II, l'artigiano del recupero di Sidi Ifni nel 1969 e delle province del Sud nel 1975, grazie al Marche Verte glorioso, un evento grandiose che ha permesso di issare la bandiera nazionale nel cielo della città di Laâyoune il 28 febbraio 1976.

Questa dinamica fu proseguita nel 1979 dal recupero della provincia di Oued Eddahab.

Dopo 55 anni, gli insegnamenti ed i significati di quest'epopea sono sempre presenti per ricordare la storia gloriosa del regno al popolo marocchino che sta vivendo un'era nuova sotto la condotta illuminata di SM Re Mohammed VI che si investe interamente in un processo di sviluppo, di modernità, di difesa dell'integrità territoriale e di consacrazione dei valori di democrazia e di cittadinanza gettando le basi di un'economia moderna e competitiva.

 La commemorazione di quest'epopea, che dà un'immagine eloquente della simbiosi tra il popolo marocchino ed il suo re, costituisce l'occasione di rendere omaggio alla resistenza ed ai grandi sacrifici acconsentiti per fare fronte agli scopi coloniali e per il recupero della libertà e dell'indipendenza.

 

 Fonte : MAP  

 

-Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas-

 


 

 

 

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