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domenica 5 maggio 2024
 
 
 
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La sessione annuale del Comitato del 24 dell’ONU è stata teatro di passaggi d’armi corrosivi tra l’ambasciatore del Marocco presso l’organizzazione internazionale, Omar Hilale, e il nuovo rappresentante permanente algerino, Amar Bendjama.


In effetti, il diplomatico algerino, dopo aver rilasciato la sua dichiarazione iniziale, ha ritenuto opportuno avvalersi dei suoi diritti di replica all’intervento dell’ambasciatore Hilale, ribadendo le posizioni desuete del suo paese e distorcendo le realtà storiche sul Sahara marocchino. In risposta, l’onorevole Hilale ha osservato che tali diritti di replica sono purtroppo privi di senso, verità, prove, razionalità giuridica o argomentazione politica.

L’ambasciatore del Marocco ha ricordato al suo omologo algerino, vista la sua memoria selettiva, che è stata proprio l’Algeria, per bocca del suo ex presidente, il defunto Abdelaziz Bouteflika, a investire l’ex inviato personale, James Baker, nel 2001, per proporre che il Sahara fosse condiviso tra il Marocco e il gruppo armato separatista Polisario, finanziato e ospitato dall’Algeria, cosa che il Marocco aveva vigorosamente respinto, poiché l’unità territoriale del Marocco è una. L’integrità del suo Sahara è una. E la popolazione delle province meridionali è una sola. Per questo motivo, ha sottolineato, il Marocco non può accettare di essere espropriato del suo Sahara, né di condividerne la ripartizione, per quanto sacrificabile possa essere.

Rispondendo all’insistenza ossessiva dell’ambasciatore algerino sull’autodeterminazione, Omar Hilale ha deplorato che l’interpretazione di questo principio da parte dell’Algeria non sia conforme alle risoluzioni 1541 e 2625 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il Consiglio ha rimproverato al Consiglio federale di aver scientemente omesso di menzionare queste due risoluzioni, che disciplinano l'attuazione di questo principio, precisando che queste ultime non prevedono affatto, come vorrebbe l'Algeria, la creazione di uno Stato fantoccio sotto la sua autorità, che gli avrebbe permesso di avere un accesso diretto all'Oceano Atlantico.

Se le Nazioni Unite applicassero il principio dell’autodeterminazione secondo l’interpretazione algerina, tale organizzazione conterebbe più di 600 Stati membri invece di 193 e l’Algeria conterebbe 3 Paesi. L’onorevole Hilale ha ricordato al suo collega algerino che l’autodeterminazione non può essere rivendicata per alcuni e rifiutata per altri.

D’altro canto, e ribattendo ad affermazioni ironiche dell’ambasciatore algerino sulla cosiddetta "pretesa" del Marocco che il Sahara sia un paradiso, Hilale ha indicato che il Marocco non ha mai preteso che il Sahara sia un paradiso e che è consapevole che, come ovunque altrove, vi sono sempre progressi e miglioramenti da realizzare. Tuttavia, il Sahara marocchino gode del rispetto dei diritti umani, della democrazia e dell’elezione libera e trasparente dei rappresentanti legittimi della sua popolazione, che intervengono regolarmente davanti al C24, ha sottolineato.

L’ambasciatore Hilale ha aggiunto che, al contrario, le popolazioni sequestrate nei campi di Tinduf si vedono imporre, da oltre 45 anni, i rappresentanti del Polisario, entità creata dall’Algeria. Questi rappresentanti non sono affatto eletti, ma designati, imposti e finanziati dal governo algerino, in una totale assenza di democrazia, ha detto.

Il Rappresentante permanente del Marocco ha rilevato di comprendere la gelosia del suo omologo algerino per quanto riguarda lo slancio e la dinamica economica che conosce la regione del Sahara marocchino, sottolineando che l’ambasciatore algerino non ignora che le regioni di Laayoune e Dakhla, che egli pretende di essere "occupate", sono più sviluppate di alcune regioni dell’Algeria, che sono indipendenti da più di 60 anni. Facendo un confronto tra il Sahara marocchino e l’Algeria, il sig. Hilale ha indicato che la popolazione delle province del Sud non è in coda per procurarsi la farina o acquistare la banana.

Inoltre, Omar Hilale ha dichiarato che la popolazione delle province meridionali del Marocco si sposta liberamente, ha rilasciato dichiarazioni ai media, anche alla stampa e alla televisione algerine, senza essere imbarazzata né preoccupata. Tanto più che partecipa alla vita e all’emancipazione politica del paese, cosa che non avviene in Algeria, dove i giornali sono chiusi, le televisioni censurate, gli oppositori politici incarcerati e le associazioni per i diritti umani e i partiti politici disciolti, ha martellato davanti ai membri e agli osservatori del C24.


- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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