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sabato 4 maggio 2024
 
 
 
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Le rivelazioni di appropriazione indebita di aiuti umanitari nei campi di Tinduf del Programma Alimentare Mondiale (WFP) confermano la responsabilità dell'Algeria, Paese ospite dei campi, sottolinea l'attivista norvegese Eric Cameron, presidente dell'Ong World Action for Refugees.


Il signor Cameron si è detto indignato e scandalizzato come cittadino norvegese per le informazioni riportate dal WFP, in un documento ufficiale presentato al consiglio di amministrazione di questo organismo delle Nazioni Unite che riporta nuove rivelazioni di dirottamento degli aiuti umanitari nei campi di Tinduf in Algeria , e che confermano la responsabilità immutabile e imprescrittibile di questo Paese ospitante in questo nuovo scandalo.

Per lui, è tempo che la comunità internazionale agisca per porre fine a queste appropriazioni indebite istituzionalizzate di aiuti umanitari finanziati in particolare con i soldi dei contribuenti europei.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non ha sbagliato a rivolgere un chiaro e forte appello all'Algeria per sollecitarla a consentire la registrazione e il censimento delle popolazioni nei campi di Tinduf e a consentire agli organi competenti delle Nazioni Unite, tra cui il PAM, di quantificare i reali bisogni di questa popolazione, la cui cifra continua ad essere gonfiata dal Paese ospitante a seconda delle circostanze, sottolinea il presidente di World Action for Refugees, in reazione a queste rivelazioni.

Per Cameron, le rivelazioni del WFP confermano chiaramente e indiscutibilmente, con prove a sostegno, la vendita di prodotti alimentari normalmente destinati alla popolazione di questi campi ai paesi confinanti con l'Algeria.

Si interroga giustamente sull'incomprensibile silenzio delle istituzioni europee, in particolare del Parlamento europeo, alcuni dei cui membri con un'agenda politica guidano una cabala contro il Marocco per presunte violazioni dei diritti umani.

È ora che il Parlamento europeo rompa questo silenzio su queste ennesime rivelazioni avviate nel 2015 dall'Ufficio OLAF e rispetti quindi le proprie decisioni in materia, raccomanda.

Inoltre, i paesi europei, la cui fibra umanista rappresenta una linea di condotta nella loro politica estera, devono denunciare queste pratiche ormai consolidate all'interno dei campi di Tinduf, e agire per chiedere il perseguimento dei responsabili di queste malversazioni che coinvolgono indubbiamente funzionari algerini.

Si tratta proprio del rispetto che questi paesi devono ai loro contribuenti, osserva Cameron, ricordando che il governo algerino ha imposto una tassa del 5% come IVA sugli aiuti umanitari concessi ai campi di Tinduf.



-Notizia riguardo alla questione del sahara occidentale/Corcas-

 

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