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mercoledì 15 maggio 2024
 
 
 
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 L'ambasciatore capo della missione del Marocco presso le Comunità europee, il sig. Menouar Alem, ha sfidato i responsabili dell'organismo dell'Unione europea responsabile dell'aiuto umanitario (ECHO) sull'utilizzo e la vera destinazione dell'aiuto comunitario conceduto alle popolazioni sahariane sequestrate nei campi del Polisario a Tindouf, in territorio algerino.



In occasione di un'intervista, venerdì, con il direttore dell'organismo europeo incaricato dell'aiuto umanitario (ECHO), il sig. Peter Zangl, l'ambasciatore ha anche ribadito l'importanza attribuita dal regno affinché gli aiuti raggiungano i loro veri destinatari.

 Il Marocco che saluta l'azione dell'Unione a profitto dei suoi cittadini sequestrati in accampamenti di fortuna, non cessa di chiamare la Comunità internazionale ad utilizzare di tutta la sua influenza per permettere un censimento di queste popolazioni al quale l'Algeria si rifiuta da molti anni al dispetto dei suoi obblighi internazionali.

In questo stesso ordine di idee, il regno ha sempre perorato perché l'alto commissariato delle Nazioni Unite per i profughi (HCR) possa liberarsi interamente dalla sua missione senza ostacoli perché cessi infine il ricatto all'umanitario al quale si consegna la direzione del Polisario, ha sottolineato il sig. Alem.

In questo senso, l'ambasciatore ha ricordato la constatazione stabilita da molte istituzioni internazionali e regionali come pure numero di ONGS, conosciute per la loro imparzialità, che si accordano sull'esistenza delle pratiche di deviazione avverate aiuti umanitari destinati a queste popolazioni ed il loro smaltimento sui mercati algerini e quelli di altri paesi della regione.

 L'arricchimento personale della nomenclatura del Polisario a spese delle popolazioni sequestrate, le spese massicce per l'organizzazione di festeggiamenti per le quali sono mosse migliaia di persone su centinaia di chilometri, come pure i progetti di costruzioni in una zona tappo smilitarizzata, ha sollevato il sig. Alem, è altrettanti fatti che dovrebbero sfidare la Comunità internazionale e particolarmente l'UE, nella sua qualità di primo donatore, sull'origine dei mezzi finanziari che vi sono dedicati.

 L'ambasciatore, d'altra parte, ha richiamato l'attenzione dei suoi interlocutori sui rischi inerenti alla natura del commercio e delle operazioni di baratto dei prodotti derivati dagli aiuti umanitari che si svolgono in una zona incontrollata in cui imperversano traffici di ogni tipo che va della droga, alle armi ed alla tratta degli esseri umani.

Fonte : MAP

- Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas -

 

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