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giovedì 9 maggio 2024
 
 
 
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Il popolo marocchino celebrerà domani, venerdì 18 novembre, il 67° anniversario dell'indipendenza del Marocco, che costituisce una tappa unica nella storia del Marocco moderno.


Questo anniversario si inserisce nel quadro delle iniziative e dei discorsi di Suo Maestà il Re Mohammed VI, che ha inaugurato un anno pieno di successi diplomatici a favore del rafforzamento dell'integrità territoriale del Regno e della soluzione definitiva del conflitto artificiale del Sahara che è mantenuto da 47 anni dagli avversari del Marocco.

Quest'anno i successi diplomatici sono proseguiti con l'apertura di nuovi consolati che rappresentano paesi fratelli e amici nelle regioni del sud e con l'accelerazione del sostegno della comunità internazionale all'iniziativa d'autonomia come unica ed ultima soluzione al conflitto artificiale opposto dagli avversari del Marocco alla sua unità nazionale.

Questi successi sono stati coronati dalla pubblicazione della risoluzione 2654 del Consiglio di sicurezza alla fine dello scorso mese di ottobre.

La celebrazione della festa dell'indipendenza è stata preceduta, mercoledì, dalla celebrazione del 67esimo anniversario del ritorno dell'esilio del Padre della Nazione, Fuoco SM Mohammed V e dei membri della Augusto Famiglia Reale, una tappa gloriosa nella storia della lotta per l'indipendenza del Marocco che incarna i profondi legami tra il Trono e il popolo.

In realtà, il ritorno dell'esilio di SM Mohammed V, durato due anni, due mesi e 27 giorni ad Ajaccio in Corsica e ad Antsirabe in Madagascar, è stato un momento di gloria, traducendo la perfetta simbiosi tra il glorioso Trono Alawita e il popolo e annunciando l'avvento dell'era della liberazione del paese dal giogo del colonialismo.

Esso corona anche un lungo periodo di lotta condotta dal popolo marocchino in seguito alla decisione delle forze del protettorato di imporre, manu militari, a Suo Maestà Mohammed V, simbolo della dignità di un intero popolo, di lasciare il suo paese per isolarlo e ridurre la forza dei legami che lo univano al Suo popolo e al Movimento nazionale.

Questa data segna anche una svolta decisiva nella storia del Regno Cristiano. Una pagina della storia del Regno è stata quindi voltata per iniziare un'altra, quella della costruzione e della costruzione di un Marocco moderno orientato verso il futuro.

Così, il 18 novembre 1955, il Padre della Nazione, con al suo fianco il Principe Ereditario e il suo compagno di lotta, Feu SM il Re Hassan II, dichiarava: "Siamo lieti di poter annunciare la fine del regime di tutela e del protettorato e l'avvento di un'era di libertà e di indipendenza", annunciando, nello stesso tempo, che il popolo marocchino passa dalla battaglia del "piccolo Jihad" a quella della "grande Jihad".

Succedendo all'artefice dell'indipendenza, Fuoco SM il re Hassan II si è impegnato a edificare il paese e a completare l'integrità territoriale del Regno, con il recupero di Sidi Ifni nel 1969 e le province del Sud grazie alla gloriosa Marcia Verde nel 1975.

Degno successore del degno predecessore, Suo Maestà il Re Mohammed VI prosegue la marcia di questa grande jihad con determinazione e dedizione, ponendo la difesa dell'integrità territoriale del Regno in cima alle priorità e ponendo lo sviluppo socioeconomico al centro delle sue preoccupazioni, attraverso l'apertura di vasti cantieri di riforma che coprono tutti i settori.



-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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