In un comunicato pubblicato, lunedì a Ginevra, in margine della 8a sessione del Consiglio dei diritti dell'Uomo (CDH), il sig. Sidati El Ghallaoui, ex-rappresentante del Polisario a Roma, Aabadila Semlali, ex-quadro del Polisario ed Essaâd El Moussaoui, ex-quadro militare del Polisario, ritengono che oggi, la sola soluzione realizzabile in grado di permettere il ritorno da loro di migliaia di Sahariani è l' iniziativa d'autonomia, sostenuta dalla Comunità internazionale e che è stata recentemente considerata dall'Inviato personale del segretario generale dell'ONU, il sig. Peter Van Walsum, come l'unica via realistica e realizzabile per regolare questo conflitto artificiale che n' a soltanto troppo durato.
I firmatari dell'appello esorta, d'altra parte, la CDH e la Comunità internazionale a " fare cessare le violazioni dei diritti dell'uomo, di cui sono vittime i nostri fratelli e sorelle sequestrati nei campi del Polisario a Tindouf, nel sud-ovest algerini".
Si dicono anche " preoccupati dalla situazione umanitaria drammatica che vivono le migliaia di sahariani vittimi di un conflitto artificiale". " Questa situazione deve cessare.
Di conseguenza, chiamiamo il segretario generale delle Nazioni Unite a portare l'Algeria da cessare di fare durare il statu quo, mantenendo una posizione intransigeante che non nasconde più le sue visioni egemoniche sulla regione" , hanno fatto sapere.
E di aggiungere: " invitiamo, in questa occasione, Polisario e l'Algeria da rispondere favorevolmente alla risoluzione 1813 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che chiama le parti ad avviare negoziati in uno spirito di realismo e di compromesso, alla luce degli ultimi sviluppi del conflitto del Sahara".
La CDH ha aperto, lunedì mattina al palazzo delle nazioni, la sua ottava sessione ordinaria di cui i lavori continueranno fino ai 18 del mese corrente.
Fonte: MAP
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