KHALIHENNA OULD ERRACHID: Si, Mohamed Fadel, questo passo entra nel quadro della politica saggia e chiaroveggente emanata da Sua Maestà il Re Mohammed VI il 25.03.2006 nella città di Laayoune, che mira principalmente alla riconciliazione definitiva tra i figli delle province del Sahara e le amministrazioni marocchine, per porre un termine - in modo definitivo - alla questione del Sahara su tutti i livelli: sul piano dei diritti, sul piano politico, economico e sociale, e in particolare per preparare le condizioni idonee alla realizzazione del progetto regale storico relativo al piano di autonomia, in accordo con tutti i sahrawi. Questo passo esprime quindi la serietà, l’attendibilità, la trasparenza e l’amore di Sua Maestà per i discendenti di questa regione.

Sua Maestà intende rendere felici tutte le persone, non solo quelle che sono state liberate; ma anche quelle residenti nei campi e separate dalle loro famiglie, affinché possano beneficiare della stessa libertà, della stessa vita, nel quadro del progetto di autonomia, quale soluzione definitiva adottata con il nostro consenso.

Per noi sahrawi è un passo storico che sarà seguito da altri passi in tutti i campi, in questo stesso campo, ma anche in altri campi, quale il campo economico, il campo sociale, il campo dell’abitazione, affinché tutti siano soddisfatti e rasserenati.

Tutti devono sapere che questo progetto non è una manovra politica, e non mira a raggiungere un obiettivo a breve termine, bensì è un progetto storico che mira a costruire un Marocco nuovo fondato su basi democratiche, sulla libertà, la dignità e la partecipazione di tutti.

Questo passo importante comunica a tutti i cittadini che una pagina è stata voltata e che un'altra si apre ora con queste decisioni di sua Maestà il Re.

In questa nuova pagina dobbiamo iscrivere solo la felicità, lo sviluppo, il progresso, la libertà, la riconciliazione tra di noi, con i nostri vicini e con tutti, perché dobbiamo smettere di impegnarci in cose vane, smettere di litigare, cercando di evitare le cose che non conducono all’amore e che portano alla separazione tra i fratelli.

Noi vogliamo costruire assieme a Sua Maestà tale obbiettivo con il consenso e l’aiuto di tutti.