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venerdì 26 aprile 2024
 
 
 
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L’ambasciatore rappresentante permanente del Marocco a Ginevra, Omar Zniber, ha interpellato giovedì scorso l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) sull’intera responsabilità del regime algerino nella persistenza del calvario sopportato dalle popolazioni sequestrate nei campi di Tinduf.


Parlando nel quadro dell’82a riunione del Comitato permanente del programma dell’UNHCR, Zniber ha elencato le molteplici violazioni del diritto internazionale e del diritto umanitario commesse contro le popolazioni dei campi di Tinduf.

Ha rilevato, in tal senso, che il Marocco continua ad esprimere la sua viva preoccupazione per la devoluzione da parte dell'Algeria dei suoi poteri al gruppo armato del Polisario nei campi di Tinduf, situazione singolare e senza precedenti nel diritto internazionale.

Ha inoltre denunciato la militarizzazione dei campi di Tinduf in violazione degli obblighi internazionali che prevedono che i paesi di accoglienza si assumano la responsabilità di assicurare il carattere umanitario dell’asilo.

L’ambasciatore ha condannato inoltre gli abietti crimini commessi dalle forze di sicurezza algerine contro gli abitanti dei campi di Tinduf, ricordando il caso di due giovani saharawi bruciati vivi da una pattuglia dell’esercito algerino.

Zniber si è inoltre espresso contro il reclutamento forzato di bambini soldato nelle milizie armate a Tinduf, in violazione delle carte internazionali sui diritti dei bambini. Ha inoltre attirato l’attenzione sulla continua deviazione degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni dei suddetti campi.

Pur denunciando l’atteggiamento del regime algerino che rifiuta di procedere al censimento della popolazione di Tinduf, Zniber ha osservato che la sua registrazione dovrebbe permettere non solo agli interessati di accedere ai loro diritti, ma è anche necessaria per prevenire la frode e la criminalità, compresa la tratta degli esseri umani.

Facendo ricorso al diritto di replica alle false affermazioni del rappresentante dell’Algeria, Zniber ha sottolineato lo sviluppo delle province meridionali del Regno, rilevando che gli sforzi compiuti dal Marocco in materia di sviluppo socioeconomico nel Sahara marocchino si concretizzano in cospicui investimenti pubblici e infrastrutture di alto livello.

"La situazione nel Sahara marocchino è molto migliore di quella in Algeria, dove centinaia di migliaia di persone sfilano ogni giorno per le strade rivendicando i loro diritti più elementari e la liberazione dei giornalisti e dei detenuti politici", ha riassunto.

In occasione di questa riunione del Comitato permanente dell’Alto Commissariato per i rifugiati, Zniber ha ribadito l’impegno del Marocco, attore pioniere dell’azione umanitaria internazionale, sotto la guida di SM Re Mohammed VI, a continuare il suo contributo agli sforzi collettivi di solidarietà e di cooperazione a favore dei rifugiati, degli sfollati e delle popolazioni vulnerabili.

Ha ricordato in tal senso le azioni di vasta portata che il Marocco sta portando avanti a favore di numerosi paesi attraverso veri e propri ponti aerei umanitari e il dispiegamento di ospedali da campo per far fronte alle varie crisi umanitarie e alle emergenze mondiali e alleviare le sofferenze degli sfollati.





-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-



























 

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