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venerdì 26 aprile 2024
 
 
 
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Il ministro degli esteri, della cooperazione africana e dei marocchini residenti all'estero, Nasser Bourita, ha ribadito l'incrollabile impegno del Regno a favore della pace regionale, venerdì in una conferenza ministeriale organizzata dal Dipartimento di Stato americano per commemorare il primo anniversario degli Accordi di Abramo.


"Siate certi che il Marocco continua a impegnarsi incessantemente per fare ciò che è necessario per contribuire realmente alla pace regionale", ha detto il ministro.

Durante l’incontro, organizzato in modalità virtuale con la partecipazione del Segretario di Stato americano Antony Blinken e dei capi di diplomazia degli Emirati Arabi Uniti, del Bahrein e di Israele, Bourita ha salutato "un’opportunità di rinnovare, insieme, il nostro impegno a favore della pace".

In effetti, ha assicurato, "oggi mostriamo a tutta la regione e al mondo intero che azioni coraggiose devono essere intraprese da ciascuno di noi per andare oltre e vedere di più".

"La normalizzazione delle relazioni con Israele è infatti un evento storico che merita di essere commemorato nel senso che ha suscitato una nuova speranza e aperto la strada a un impulso senza precedenti", ha osservato Bourita, rilevando che l’accordo USA-Marocco-Israele, firmato lo scorso dicembre, "costituisce la base di questa rinnovata relazione".

La firma dell'accordo riflette "i profondi legami tra i Re del Marocco e l'importante comunità ebraica marocchina", ha sottolineato, ribadendo l'apprezzamento sincero del Regno per il ruolo centrale degli Stati Uniti come "garante di questo processo".

"Winston Churchill aveva ragione quando diceva che la pace non può essere preservata da sentimenti devoti. Sì, gli accordi di normalizzazione sono il risultato della buona volontà, di molta buona volontà. Ma più di ogni altra cosa, vediamo dell'azione", ha proseguito, ricordando che dalla firma dell'accordo trilaterale, e seguendo le alte istruzioni di Sua Maestà il Re, sono state intraprese molte azioni.

Bourita ha menzionato in particolare la firma di oltre 20 accordi riguardanti diversi settori, l’apertura e l’avvio di rappresentanze diplomatiche, la creazione di una piattaforma per il dialogo e la cooperazione che coinvolge cinque gruppi di lavoro settoriali, l’apertura di canali di comunicazione tra le comunità d’affari e il lancio di una ventina di voli operati da due compagnie aeree israeliane.

Preservare, migliorare e dare un senso alla normalizzazione sono le sfide da affrontare dopo il successo di quello della ripresa delle relazioni, ha sottolineato il ministro, citando quattro punti da prendere in considerazione in questo contesto.

Si tratta della necessità di lavorare per dimostrare i benefici della pace e della sicurezza regionali, di rilanciare il processo di pace, di trattare l’ostilità generata dalla normalizzazione con "vigilanza e solidarietà" e di stabilire un nuovo "ordine regionale".

L’onorevole Bourita ha osservato che l’impatto del processo di normalizzazione "dovrebbe farsi sentire nei prossimi anni", sottolineando la necessità di lavorare attivamente per dimostrare i vantaggi della pace e della sicurezza regionali, delle relazioni tra le persone e delle opportunità commerciali.

Per quanto riguarda il rilancio del processo di pace, un’iniziativa fondamentale, il ministro ha indicato che per il Marocco non vi sono alternative a una soluzione a due Stati con uno Stato palestinese indipendente entro i confini del giugno 1967.

Inoltre, lo di deve essere preservato come patrimonio comune dell'umanità e simbolo di coesistenza pacifica per i seguaci delle tre religioni monoteiste, ha insistito, ricordando che il Regno ha "sempre svolto un ruolo importante, ma discreto, per facilitare la pace nel passato ed è pronto a continuare questo ruolo oggi".

L’onorevole Bourita ha inoltre osservato che la normalizzazione non ha generato soltanto simpatia, ma anche animosità, che deve essere trattata con "vigilanza e solidarietà".

"Per esempio, e purtroppo, un paese vicino ha deciso di rompere le relazioni con il Marocco con il pretesto, tra l'altro, del ripristino delle sue relazioni con Israele", ha dichiarato.
Il ministro ha inoltre evidenziato la necessità di stabilire un nuovo "ordine regionale", nel quale Israele sia parte in causa piuttosto che un "esterno nella propria regione".

"Questo nuovo ordine regionale non deve essere visto come "contro qualcuno", ma piuttosto come "per il bene di tutti noi". Il Parlamento, ha proseguito, "non può che accogliere con favore il fatto che il Consiglio europeo di Bruxelles del 25 e 25 marzo si sia riunito in seduta solenne".




-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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