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lunedì 29 aprile 2024
 
 
 
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Il Marocco rimane attaccato al processo di negoziati sul Sahara sotto l'egida delle Nazioni Unite ma resta completamente intransigente quanto alla difesa della sua integrità territoriale, ha ribadito, martedì sera a New York, i membri della delegazione marocchina che hanno presi parte al quarto round dei negoziati di Manhasset.



Ad una conferenza stampa, alla sede della missione permanente del Marocco presso l'ONU, i sigg. Chakib Benmoussa, ministro dell'interno, Taieb Fassi Fihri, ministro degli esteri e della cooperazione, Khalihenna Ould Errachid, Presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS), Mohamed Yassine Mansouri, Direttore generale degli studi e della documentazione (DGED), sono stati unanimi a ribadire l'impegno del regno da proseguire questi negoziati animato in ciò in buona fede e di uno spirito d'apertura, per raggiungere una soluzione politica definitiva sulla base dell'iniziativa marocchina d'autonomia.

Con la stessa fermezza, hanno anche denunciato le manovre dell'altra parte che mira ad imporre il fatto compiuto cercando di cambiare la realtà sul terreno, sottolineando che il regno non può, in alcun modo, tollerare ogni rottura del statu quo all'Est della parete di difesa.

E di ribadire che il Marocco non permetterà che sia portato raggiunta alla sua integrità territoriale ed a suo Sahara.

"Abbiamo sottolineato che la proposta marocchina rappresenta la soluzione storica e di compromesso che permette di avere una soluzione né di vincitore né superato e risolvere definitivamente il conflitto del Sahara, nel rispetto della legalità internazionale, pur prendendo in considerazione le realtà locali e regionali", ha richiamato il sig. Benmoussa.

Ha aggiunto che il Marocco ha ribadito, nel corso dei negoziati, ed in modo molto chiaro, che "la scelta non è tra l'autonomia e l'indipendenza ma tra l'autonomia ed il statu-quo con tutto ciò che ciò implica come sofferenze per le popolazioni trattenute a Tindouf e come implicazioni per le relazioni tra gli stati della regione".

"Il polisario resta purtroppo prigioniero di una logica di soluzioni disusate, la cui Comunità internazionale ha constatato l'inapplicabilità", ha proseguito il ministro dell'interno.

Abbondando nello stesso senso, il sig. Fassi Fihri ha ricordato che "l'autonomia proposta dal Marocco è una risposta globale, una risposta seria, una risposta credibile per giungere insieme, con l'Algeria ed il polisario, alla migliore soluzione possibile che apre la via alla riconciliazione ed al ritorno dei nostri fratelli che si trovano attualmente sul territorio algerino".

Ha rilevato che garantisce anche "la normalizzazione delle relazioni bilaterali con l'Algeria e che partono la costruzione del Magreb arabo".

Purtroppo, si è rammaricato, "in occasione di questo round, abbiamo constatato che il polisario e l'Algeria tentano di combattere questa iniziativa".

"All'ora dove la Comunità internazionale ha salutato l'iniziativa marocchina ed ha incoraggiato il regno a presentarla, l'Algeria ed il polisario lo hanno combattuto ancora prima che il Marocco lo abbia presentato ufficialmente alle Nazioni Unite, abrasivo di due stratagèmes, da un lato, affermando soltanto essa non è conforme al principio d'autodeterminazione, cosa che è falsa, e dall'altra, provando a modificare la realtà in loco", ha sollevato.

Ha ricordato che "la risposta del regno è chiara e ferma:" il Marocco non può accettare che sia portato un cambiamento sul terreno, soprattutto all'Est della parete di difesa ".

" Sullo stesso registro, il sig. Yassine Mansouri ha sottolineato che "la posizione del Marocco è segnata dalla saggezza, il clairvoyance e la pazienza e ciò anche quando ci sono tentativi di mettere in pericolo la proposta marocchina".

"Siamo determinati a dare la possibilità perché prévale la ragione ma dell'altro lato ciò non significhi che facciamo concessioni", ha dice, che afferma tuttavia che "il regno non esiterà ad intraprendere le azioni necessarie, fermamente, contro ogni tentativo che mira a cambiare la realtà che prevale sul terreno prima della presenza del MINURSO".

Il Sig. Mansouri ha anche ricordato che il Marocco partecipa al processo di negoziato "in buona fede e con una reale volontà di progredire e raggiungere una soluzione definitiva alla vertenza sul Sahara".

"Speriamo che questa volontà trovi un garante alle altre parti, tanto più che la regione fa fronte a minacce e pericoli gravi", ha sottolineato, che affermano nuovamente che il Marocco non permetterà che i suoi interessi, la sua sicurezza e la sua integrità territoriale siano minacciati.

Ad una questione sull'evoluzione del processo di negoziati al termine di quattro round, il sig. Khalihenna Ould Errachid ha deplorato che "il polisario prova sempre ad orientare i negoziati verso il passato mentre il Marocco ha dimostrato che ciò non è possibile poiché le risoluzioni del Consiglio di sicurezza 1754 e 1783 hanno stabilito un processo nuovo basato sulla ricerca di un consenso in attesa di una soluzione politica negoziata".

"Una soluzione politica che decide con i piani e proposte precedenti", ha insistito, rilevando che questo processo si trova oggi "ad una tappa decisiva, poiché il polisario è in un reale vicolo cieco che gli impone di rivedere le sue posizioni".

" È autorizzato a farlo?" E che conta su un fallimento totale per non avanzare nei negoziati?"," si è interrogato il sig. Khalihenna, ritenendo che "resti, certamente, una possibilità, anche trascurabile, perché il polisario rivedi le sue posizioni e perché l'Algeria possa contribuire a fare avanzare il processo".

A tale riguardo, il sig. Fassi Fihri ha segnalato che l'Algeria è destinata ad aiutare al successo di questo processo di negoziati, notando che la "sua presenza è importante e la sua posizione, se è positiva, può contribuire a raggiungere una soluzione" al problema del Sahara.

"Chiediamo all'Algeria di permettere inizialmente il censimento delle popolazioni nei campi di Tindouf e di autorizzarli a rientrare nel loro paese, il Marocco", inoltre ha sottolineato, rammaricandosi che "fino ad oggi, Alger si sia opposta a questi operazioni".

"Che sia osservatore, destinatario o agendo nelle diapositive, l'Algeria ha un ruolo importante e speriamo che si iscriva in una dinamica positiva, poiché dobbiamo costruire insieme il Magreb e mettere a livello la regione", ha detto il sig. Fassi Fihri.

Interrogati sulle allegazioni diffondate dai separatisti e l'Algeria per mettere in pericolo l'iniziativa marocchina d'autonomia, evocando la situazione dei diritti dell'uomo e di presunte minacce militari, i membri della delegazione hanno respinto in blocco questi carichi non fondati e dilatori.

Per quanto riguarda le manovre soldati delle forze armate reali, il sig. Benmoussa ha così precisato che si tratta di operazioni "ordinarie che svolgimento annualmente nella regione".

"Il Polisario e l'Algeria parlano di manovre militari come se il Marocco si preparasse ad una guerra."

Il regno ha intrapreso queste manovre nel quadro della sua sovranità ed in contatto con la MINURSO ", ha indicato da parte sua il sig. Fassi Fihri."

Per quanto riguarda i diritti dell'uomo, il ministro degli esteri e della cooperazione ha fustigato "un tentativo di sfruttare questa cartella per combattere l'iniziativa marocchina".

Tutti questi intrigui, ha detto, entrano nel quadro di una strategia impegnata in reazione alla proposta marocchina per un'ampia autonomia al Sahara, la sola a permettere di risolvere definitivamente questo conflitto conformemente alla legalità internazionale.

 

Fonte : MAP

-Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale / Corcas -

 

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