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sabato 4 maggio 2024
 
 
 
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Il Marocco è ribadito il suo impegno totale nel processo di negoziati nel quale si iscrive la sua iniziativa d'autonomia, per il regolamento della questione del Sahara, nel quadro della sua sovranità, ha affermato mercoledì sera il ministro dell'interno, M.Chakib Benmoussa, al termine del terzo round dei negoziati sul Sahara.



Tuttavia, ribadisce la sua determinazione a fare fronte, con fermezza, a tutte le provocazioni tali da minacciare la sua sovranità su tutto il territorio di suo Sahara, ed ad ogni tentativo che mira ad imporre il fatto compiuto, ha aggiunto M.Benmoussa, in una dichiarazione preliminare ad una conferenza stampa, tenuta mercoledì sera a New York dalla delegazione marocchina ai negoziati di Manhasset.

Ecco il testo integrale di questa dichiarazione:.

 "Il regno del Marocco ha partecipato a questo terzo round del processo di negoziati con buona fede ed in modo costruttivo, fedele in ciò ai suoi impegni ed alla sua volontà sincera di raggiungere una soluzione politica consensuale del problema del Sahara."

 In occasione di questa riunione, siamo ribadito l'impegno totale del Marocco nel processo dei negoziati nel quale si iscrive l'iniziativa di regolamento che ha presentato per avanzare e raggiungere una soluzione realistica ed applicabile, conformemente alla legalità internazionale.

 In questo contesto, ed attraverso la presentazione e la spiegazione del contenuto fondamentale dell'iniziativa marocchina, abbiamo ribadito che è conforme alle norme internazionali e risponde completamente nel regolamento politico al quale aspira la Comunità internazionale ed alle disposizioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza.

Di fronte a quest'apertura e questa mano tesa, la delegazione marocchina ha registrato con rammarico che le altre parti rimangono attaccate a posizioni immobili e disusate che dedicano il vicolo cieco, con ciò che ciò implica come conseguenze umane, in particolare per le popolazioni dei campi di Tindouf, nel sud dell'Algeria, e per la pace e la sicurezza in una regione minacciata dai pericoli della balcanizzazione, del terrorismo e dell'instabilità.

Nel momento in cui il Marocco opera a consolidare le basi della democrazia, chiama a spargere lo spirito della pace, della sicurezza e della tolleranza, prosegue l'apertura dei cantieri dello sviluppo duraturo ed usufruisce del sostegno della Comunità internazionale alle sue proposte ed i suoi sforzi per la pace, le altre parti persistono ad adottare una politica che dedica la lingua della minaccia, si consegnano ad atti e comportamenti provocatori, tentano di imporre il fatto compiuto e violano le convenzioni internazionali, in contraddizione totale con lo spirito delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza per fare pressione ed esercitare ricatto sulla Comunità internazionale.

Peggio ancora, le altre parti si appendono sempre ad un discorso caratterizzato dalla violenza e minacciano chiaramente di riprendere le armi, in violazione ovvia degli accordi conclusi sotto l'egida delle Nazioni Unite ed in contraddizione totale con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Dinanzi a questi comportamenti irresponsabili, ci interroghiamo sull'esistenza di una reale volontà alle altre parti per implicarsi seriamente e con buona fede in un processo di negoziati che permettono di fare uscire la questione del vicolo cieco.


 Ci interroghiamo anche, ed in qualsiasi obiettività, sulle intenzioni reali di alcune parti che brandiscono lo spettro della guerra e della discordia, minacciano di precipitare la regione in una spirale di tensione e d'instabilità ed incitano ad atti di disordine, di violenza e di sabotaggio. Non essete senza sapere i rischi di terrorismo che minacciano i paesi del Sahel e del nord dell'Africa, poiché questa regione è diventata un rifugio di gruppi armati di varie obbidienze e di organizzazioni separatista che mettono nel pericolo l'unità territoriale dei paesi della regione e non esitano ad utilizzare della violenza per imporre le loro rivendicazioni. Inoltre, il regno del Marocco può soltanto interrogarsi sull'applicazione effettiva della risoluzione 1754 del Consiglio di sicurezza, confermata dalla risoluzione 1783, nel senso che il successo di questo processo di negoziati richiede la presenza di partner seri, impegnati ed animati della stessa volontà per giungere alla soluzione scontata, e che usufruisce di un reale potere di presa di decisioni.

Per quanto riguarda la posizione algerina, la delegazione marocchina ha precisato, in occasione di questo round di negoziati, che questo paese fratello è destinato, come parte interessata da questo conflitto regionale, ad aderire in modo positivo al processo di negoziati e di riconciliazione e condurlo verso una soluzione equa e definitiva dove non c'è né vincitore, né superato, in armonia con le risoluzioni 1754 e 1783 del Consiglio di sicurezza.

 L'Algeria deve partecipare in modo effettivo, ne siamo convinti, alla ricerca di una soluzione politica consensuale ad aprire la via alla costruzione di un'Unione maghrébine integrata ed unificata, in risposta agli appelli della Comunità internazionale e del Consiglio di sicurezza.

Nonostante le violazioni ripetute, delle minacce emesse dalle altre parti nella loro fuga davanti per infettare il clima e torpiller i negoziati, abbiamo rinnovato l'impegno assunto dal Marocco dinanzi alla Comunità internazionale e le Nazioni Unite, a fare tutti gli sforzi per fare giungere questo processo di negoziati. Pur ribadendo il suo impegno da preservare la dinamica impegnata dall'iniziativa d'autonomia, il Marocco esprime nuovamente la sua determinazione a fare fronte, con fermezza, a tutte le provocazioni tali da minacciare la sua sovranità su tutto il territorio di suo Sahara ed opporsi ad ogni tentativo che mira ad imporre il fatto compiuto.

Sulla base della sua responsabilità, come paese che rispetta i suoi impegni internazionali, che veglia all'instaurazione della pace e della stabilità nella regione e che opera per la rimozione del blocco imposto ai nostri fratelli sequestrati nei campi di Tindouf, vittime di cattivi trattamenti, in violazione ovvia dei diritti dell'uomo, il Marocco ha espresso la sua disposizione da partecipare ad un quarto round di negoziati, dall'11 al 13 marzo prossimo a Manhasset, per dare una nuova possibilità al processo di dialogo, affermando che la sua mano resterà tesa a tutte le buone volontà in attesa di salvare alla regione del Magreb arabo le cause è confrontata ".

" Il Marocco si rammarica delle posizioni immobili dell'altra parte (Benmoussa) Manhasset, 10/01/08 - il Marocco ha abbordato il 3$o round dei negoziati sul Sahara, animato della buona fede, e si rammarica che l'altra parte abbia dato prova d'ostinazione, accampandosi sulle sue posizioni precedenti, nonostante gli appelli della Comunità internazionale, ha affermato, mercoledì a Manhasset, il ministro dell'interno, il sig. Chakib Benmoussa.

 In una dichiarazione alla stampa, alla fine del 3è round, il sig. Benmoussa ha sottolineato che "il Marocco ha preso parte a questo round, animato della buona fede e della volontà ferma di impegnarsi in negoziati seri". Tuttavia, ha deplorato, nonostante gli sforzi fatti dal Marocco per elaborare la proposta d'autonomia che ha permesso di uscire dal vicolo cieco, con la speranza che l'altra parte faccia allo stesso modo, quest'ultimo si accampa sulle sue posizioni immobili e rifiuta ogni tentativo di avvicinare i punti di vista e perciò trovare una soluzione negoziata a questo conflitto.

 Il Marocco, ha proseguito, ritiene che la sua iniziativa d'autonomia costituisca una soluzione consensuale nella misura in cui è stata accolta favorevolmente dalla Comunità internazionale che la ha qualificata come seria e credibile. Il Sig. Benmoussa, inoltre, ha sottolineato che nonostante tutte le provocazioni e le minacce di riprendere le armi emesse dal Polisario, che fanno così fi delle risoluzioni dell'ONU, il Marocco ha accettato di proseguire questo processo di negoziati su base della sua proposta d'autonomia, nel quadro della sovranità nazionale.

 Questa proposta, ha ricordato, ha impegnato una nuova dinamica con la speranza di fare avanzare le cose e di permettere di rientrare nel vivo dell'argomento in occasione del prossimo round previsto dall'11 al 13 marzo ed al quale il Marocco ha accettato di partecipare. Il ministro dell'interno, d'altra parte, ha segnalato che il prossimo tondo nella regione dell'inviato personale del segretario generale dell'ONU per Sahara, il sig. Peter Van Walsum, costituirà un'occasione per discutere con le parti interessate ed esplorare altre idee che potrebbero fare avanzare le cose in previsione dei prossimi negoziati.

Ha chiamato, a tale riguardo, i paesi vicini in particolare l'Algeria che, con la Mauritania, era presente a questo round come osservatore, a svolgere un ruolo più positivo e contribuire così alla ricerca di una soluzione definitiva di questo conflitto nell'interesse di tutta la regione.


Fonte:MAP

-Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale-

 

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