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venerdì 3 maggio 2024
 
 
 
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Il presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS), il sig. Khalihenna Ould Errachid ha evitato, mercoledì a Manhasset, qualsiasi idea di referendum d'autodeterminazione al Sahara, precisando che Polisario si trova ora dinanzi a due scelte: accettare l'autonomia proposta dal Marocco, o restare nei campi di Tindouf, in Algeria.



"Abbiamo posto al Polisario la domanda oggettiva seguente:" Poteste una soluzione o restare a Tindouf e Polisario è stato incapace di rispondere ", ha sottolineato il presidente del CORCAS, in una dichiarazione alla stampa al termine del 3$o round dei negoziati sul Sahara che si sono svolti a Manhasset, sobborgo new-yorkese dal 7 al 9 gennaio."

Dopo avere qualificato come "franchi" le discussioni e gli scambi tra le parti, il sig. Ould Errachid ha insistito sul carattere obsoleto del referendum raccomandato dai separatisti che, secondo lui, non dispongono sempre della latitudine di discutere in modo più profondo e perciò prendere le decisioni che si impongono.

 Il presidente del CORCAS, a tale riguardo, ha spiegato che l'autonomia raccomandata dal Marocco si rivolge anche ai dirigenti del Polisario nel senso che potranno prendersi responsabilità nel quadro di quest'autonomia, sotto la sovranità marocchina, che potranno anche implicarsi nella gestione, purché riescano a stabilire i meccanismi necessari, in attesa di applicare quest'autonomia conformemente alla legalità internazionale.

È ciò il diritto all'autodeterminazione, secondo la visione del Marocco, che è conforme all'ultima risoluzione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite, ha fa osservare. Ha chiamato, in questo senso, l'Algeria a svolgere un ruolo più positivo e ad accordare una certa libertà d'azione al Polisario, che deve potere negoziare liberamente l'autonomia poiché "Polisario si trova sul suolo algerino e l'Algeria lo finanzia e come tale, ha sempre l'ultima parola", ha sottolineato.

Il presidente del CORCAS ha emesso la speranza che Polisario sia capace di fare evolvere la situazione verso una soluzione e che l'Algeria adotta una posizione più coerente, che tenga conto di ciò che è deciso sul piano internazionale ed di ciò che fa sul terreno. I

l Sig. Khalihenna ould Errachid ha d'altra parte evocato la minaccia brandita dal Polisario di riprendere le armi, che deplorano quest'atteggiamento irresponsabile che va contro l'appello della Comunità internazionale, attraverso il Consiglio di sicurezza.

"Siamo stati chiari sulla questione." Abbiamo prevenuto Polisario che il Marocco non accetterebbe, a qualche condizione che sia, la minaccia contro la sua sicurezza e la sua integrità territoriale. Polisario sa ora che il Marocco non accetterà ciò, e penso che secondo le dichiarazioni che ha fatto, sembra che si sia ritirato fino ad un certo punto, e sembra anche che abbia capito il messaggio ", ha aggiunto."

Per quanto riguarda il prossimo tondo del sig. Peter Van Walsum nella regione, in previsione del quarto round previsto dall'11 al 13 marzo prossimo, il presidente del CORCAS ha segnalato che questo tondo gli permetterà di prendere conoscenza delle posizioni delle altre parti, in particolare quelle dell'Algeria e del Polisario, di cui si spera che cambino il loro atteggiamento e si impegnino in negoziati seri in attesa di regolare questo conflitto.

Il Marocco, attaccato al processo di negoziati, chiama l'altra parte a prendersi la sua responsabilità storica New York, i 10/01/08- membri della delegazione marocchina al terzo round dei negoziati sul Sahara hanno ribadito, mercoledì a New York, lo chiude impegno del regno a favore del processo in corso per una soluzione politica definitiva a questa vertenza regionale nel quadro dell'autonomia, che chiama l'altra parte, l'Algeria e Polisario, a prendersi la sua responsabilità storica.

"l'Algeria è invitata ad essere più attiva per contribuire nel regolamento definitivo della questione del Sahara", ha così affermato il ministro dell'interno, il sig. Chakib Benmoussa, ad una conferenza stampa alla sede della missione marocchina presso le Nazioni Unite.

Ha ricordato che nelle sue ultime due risoluzioni, il Consiglio di sicurezza ha chiamato le parti ed i paesi vicine a cooperare con l'ONU e tra esse per iscriversi nella dinamica di pace impegnata dall'iniziativa marocchina.


 Da parte sua, il sig. Taieb Fassi Fihri, ministro degli esteri e della cooperazione ha segnalato che "durante questo terzo round, abbiamo chiaramente spiegato che la vera scelta che si pone oggi non è tra il referendum con l'indipendenza come opzione e l'autonomia."

 La scelta politica e strategica reale, che si pone oggi, è piuttosto tra l'opportunità che rappresenta un'autonomia reale e sostanziale, ed il statu-quo "." Ha aggiunto che "se il statu-quo dura a causa dell'atteggiamento del Polisario e dell'Algeria, allora devono prendersi la responsabilità storica".

 "La nostra posizione è democratica, in conformità totale con la legalità internazionale e gli standard internazionali in questo settore." Abbiamo compiuto sforzi e reali progressi. Non era facile per il Marocco prevedere, preparare ed accettare un piano d'autonomia. Oggi, siamo pronti per quest'opzione ed attendiamo l'adesione dell'altra parte ", abbiamo proseguito il ministro."

"Se l'altra parte accetta, sarà il benvenuto." Se al contrario persiste in sua intransigeance, sarà tenuta per responsabile di fronte, a non soltanto dei popoli della regione, ma dinanzi a tutta la Comunità internazionale ", ha detto il ministro."

Il presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS) Khalihenna Ould Errachid, da parte sua ha fustigato le contraddizioni del Polisario che tiene una doppia lingua, da un lato un discorso bellicoso e dell'altro quello della distensione, un atteggiamento che denuncia la sua confusione dopo la presentazione dell'iniziativa marocchina d'autonomia.

Questa schizofrenia non ha un'altra spiegazione che la "sua confusione profonda, così tanto i suoi dirigenti sono stati presi di corre dall'iniziativa marocchina ed il nuovo approccio adottato dal regno per risolvere questa vertenza", ha sottolineato il sig. Ould Errachid.

"Il Polisario è restato prigioniero delle sue illusioni, che crollano una dopo l'altra al contatto della realtà, in particolare il mito principale che è la tuta di un referendum, che è risultato inapplicabile del consenso anche dell'ONU", ha martellato.

Il movimento separatista, ha proseguito, credeva, d'altra parte, che la proposta d'autonomia fosse soltanto una manovra ed una proposta che non include tutto Sahraouis, in particolare quelli del Polisario, "mentre effettivamente, ha detto, quest'iniziativa permette a questo movimento di partecipare direttamente alla sua elaborazione, al suo emendamento durante i negoziati ed alla sua attuazione".

L'ultimo mito da crollarsi sotto gli occhi del mondo, ha proseguito, risiede nella pseudo unità delle file del movimento separatista, quando voci si sono alzate in occasione del congresso popolare di Gjijimat, nella regione di Tifariti, per annunciare la loro adesione alla proposta marocchina sul negoziato di uno statuto d'autonomia nella regione del Sahara.

 Per quanto riguarda la minaccia di ricorso alle armi emessa dal Polisario la vigilia di questo 3$o round, il sig. Mohamed Yassine Mansouri, Direttore generale degli studi e della documentazione (DGED), ha sottolineato la gravità di tali provocazioni che il Marocco non può in nessun modo tollerare.

"Abbiamo scelto la ritenuta e provato ad essere paziente poiché è una questione molto delicata." Altrettanto il Marocco è aperto e pronto ad avanzare in questo processo di negoziati, altrettanto non può ammettere il danno alla sua integrità territoriale, alla sua sicurezza ed alla sua stabilità ", ha affermato il sig. Mansouri."

 Ha ricordato che il Marocco ha vivamente denunciato tali provocazioni e i recenti tentativi di cambiare il statu-quo nella zona tappo, in violazione dell'accordo di tregua, in una cautela che non lascia affatto dubbi quanto alla determinazione ferma del regno a difendere la sua sovranità e la sua sicurezza interna ed esterna.

Su questo stesso capitolo, il sig. Fassi Fihri ha ricordato che la vigilia di questo terzo round, il Marocco ha chiaramente segnalato che non andava "accettare questo atteggiamento aggressivo né il fatto che i negoziati siano presi in ostaggio da questo tipo di dichiarazioni bellicose".

 Trattandosi, d'altra parte, dei temi abbordati in occasione di questo terzo round, i membri della delegazione marocchina hanno segnalato che i importanti argomenti discussi riguardano il modo di applicare le disposizioni contenute nelle ultime due risoluzioni del Consiglio di sicurezza.

Il Sig. Benmoussa ha ricordato che il Consiglio di sicurezza aveva chiesto di prendere in considerazione gli ultimi sviluppi intervenuti nel corso dell'anno 2006, in riferimento agli sforzi fatti dal regno per elaborare l'iniziativa d'autonomia e presentarla alle Nazioni Unite.

 Il Sig. Taieb Fassi Fihri ha segnalato che durante quest'ultimo round, la delegazione marocchina ha insistito sulla necessità per il mediatore dell'ONU "di essere più chiaro nell'interpretazione di queste risoluzioni onusiennes".

 Ha aggiunto che durante i tre round, il Marocco ha spiegato la sua proposta maggiormente per chiarire le prospettive che offre l'autonomia nella regione del Sahara ed evocata tutti gli argomenti, fra cui la situazione nei campi e la rappresentatività del Polisario.


"le discussioni in occasione di questo terzo round sono state più profonde all'esame degli argomenti più sensibili relativi in particolare alle libertà, ai diritti dell'uomo ed alle misure di fiducia, altrettanti temi inerenti alla benzina anche del regolamento del conflitto", ha indicato, da parte sua, il sig. Khalihenna Ould Errachid.

A questo proposito, ha rilevato che la delegazione marocchina ha segnalato chiaramente che "il Marocco in generale e le province del sud in particolare usufruiscono di un'ampia libertà d'espressione e di pensiero, libertà di cui approfittano anche quelli stessi che simptizzano con il Polisario".

Il Marocco ha anche precisato che non si può fare valere questa libertà quando vi ricorre violazione della legge o alla violenza. "il problema dei diritti dell'uomo si pone piuttosto all'altra parte, in particolare nei campi", ha detto.

 Per quanto riguarda le prospettive del processo di negoziati in corso, il ministro dell'interno ha segnalato che quest'ultimo permetterà "di chiarire meglio le cose".

"abbiamo provato a creare una buona atmosfera e continueremo a credere in una soluzione nel quadro dell'ONU", abbiamo insistito il sig. Fassi Fihri, segnalando che il Marocco attende la visita dell'inviato dell'ONU, il sig. Peter Van Walsum, nel mese di febbraio, e "noi speriamo che reali progressi saranno realizzati in occasione del prossimo round, prendendo in considerazione la proposta marocchina, senza la quale questo processo non avrebbe avuto luogo".

 E concludere: "In tutti i casi, il Marocco è in suo Sahara e il Sahara si trova in Marocco." Il regno continuerà a sviluppare le sue istituzioni. Il piano d'autonomia è sottoposto a titolo di soluzione regionale ed internazionale, può essere applicato soltanto nella prospettiva di un regolamento definitivo della questione del Sahara "."

Fonte/MAP

-Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale-

 

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