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martedì 21 maggio 2024
 
 
 
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I lavori del terzo round dei negoziati sul Sahara devono continuare mercoledì, dopo una sera del lunedì dedicata dal facilitatore onusiano Peter Van Walmsun a riunioni con ogni delegazione ed un giorno di martedì dedicato alle discussioni dirette.



Il primo giorno delle discussioni è stato particolarmente segnato dall'appello che i membri della delegazione marocchina hanno lanciato a destinazione delle delegazioni del Polisario e dell'Algeria per indurrle a dare prova in buona fede e di serietà per permettere ai negoziati di avanzare sul cammino della soluzione .

"La delegazione marocchina partecipa a questo terzo round di negoziato animato dello stesso entusiasmo, buona fede e serietà che in occasione delle due riunioni precedenti" ha dichiarato il sig. Khalihenna Ould Errachid, presidente del Corcas, prima di fare osservare che l'altra parte esita, essa, tra il negoziato e la messa davanti a condizioni preliminari ai negoziati, dal regno del Marocco.

Da parte sua, il sig. Taib Fassi Fihri, il ministro degli esteri ritiene che le altre parti "non possano pretendere di aderire in buona fede, ad un processo di negoziato, e paradossalmente combatterlo dell'esterno e circondarlo di minacce ribadite di ripresa delle armi, d'incoraggiamento diretti alla violenza o anche di intenzioni di cambiare la distribuzione in loco, in violazione dello spirito e della lettera degli accordi e degli accordi conclusi, in particolare per la cessazione delle ostilità." Questo pur rimanendo rigidi, completamente chiuse ed attaccate a piani precedenti inapplicabili e superati "

" Su quest'aspetto dell'atteggiamento contradittorio del Polisario che da un lato predica il negoziato e dell'altra minaccia di guerra, il sig. Ban Ki Moon, il segretario generale delle Nazioni Unite ha preferito non reagire, pur qualificando le minacce di "dichiarazioni allo stesso tempo definitive e categoriche".


 Ha piuttosto chiamato le parti "a fare pieno impiego dei negoziati di questa settimana", orientandosi verso una fase di discussione più intensiva e sostanziale".

" E anche l'appello che la parte marocchina ha fatto ritenendo come il fatto il Presidente del Corcas, sig. Khalihenna Ould Errachid che: "l'Algeria deve cooperare in attesa di garantire il successo di questi negoziati esercitando pressioni sul Polisario perché rinunci a richiedere soluzioni impossibili".

E lo stesso messaggio inviato anche dal ministro degli esteri, il sig. Fassi Fihri che ha chiamato in una dichiarazione alla catena d'informazione francese LCI: "Fermiamo di restare in idee solidificate su base di una valutazione geostrategica dove nessuno non può guadagnare solo. "I Marocchini e gli Algerini devono lavorare insieme per soddisfare le necessità delle popolazioni "

" Ed il sig. Fassi Fihri conclude che la scelta così come si presenta oggi ai negoziati di Manhasset, è sia il statu quo, sinonimo di "regressione e di putrefazione" in una zona sahelo-sahariana già esposta al terrorismo, a tutte le minacce ed a tutti i traffici, sia la proposta marocchina d'autonomia che si iscrive in una dinamica aperta sul futuro che offre una "prospettiva d'integrazione magrebina per combattere insieme il terrorismo e sfruttare le nostre complementarità".


 Fonte: Corcas


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