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giovedì 2 maggio 2024
 
 
 
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La stampa spagnola riduce al minimo sabato le minacce del Polisario di riprendere le ostilità, che qualificano come suicida tale decisione che può essere presa, secondo essa, soltanto a Alger. Una decisione di tale ampiezza si prende ad Alger e non nei campi di Tindouf, ritiene il quotidiano "El PaiS".



Il giornale "ABC" ritiene, da parte sua, che tale possibilità sia "" poco "" probabile e che sia suicida.

Da parte sua, il giornale "El Periodico" di Catalogna nota che i separatisti hanno nuovamente brandito queste minacce, dopo tre giorni "" di confusione "" attorno al loro congresso.

Le minacce di ripresa delle ostilità brandite dalla direzione del Polisario hanno suscitato la reazione, così a Washington.

 Membri del congresso americano hanno espresso, in una lettera alla segretaria di Stato Condoleezza Rice, la loro preoccupazione riguardando queste recenti minacce del "Polisario" di riprendere le armi contro il Marocco, che qualificano le opinioni espresse dal cosiddetto ambasciatore del "Polisario" a Alger di "sviluppo allarmante" suscettibile di ostacolare gli sforzi che mirano a raggiungere una soluzione politica del problema del Sahara e che informano che un ritorno alla guerra non farebbe che aggiungere all'instabilità della regione ed offrire nuove opportunità per i terroristi internazionali.

Nella lettera indirizzata alla signora Rice questa settimana, i congressmen Lincoln Diaz-Balart e Gary Ackerman che hanno detto di avere seguito con "grande interesse le iniziative dell'amministrazione (americana) per raggiungere una soluzione negoziata del problema del Sahara occidentale", sottolineano che le recenti dichiarazioni del cosiddetto ambasciatore del "Polisario" a Alger, che lascia intendere che "il congresso" del "Polisario" andava a considerare la ripresa del conflitto armato con il Marocco, costituiscono "uno sviluppo allarmante".

"è difficile vedere come l'Organizzazione delle Nazioni Unite potrà arrivare ad una soluzione politica del problema se"Il Polisario "tiene una conferenza per prevedere la ripresa delle armi", hanno sottolineato i sigg. Diaz-Balart, repubblicano di Floride, ed Ackerman, democratico di New York.

Affermando che sono d'accordo con l'amministrazione americana quando ritiene che la proposta "seria e credibile" fatta dal Marocco "per arrivare ad una soluzione politica del compromesso a questo problema vecchio di 30 anni, sulla base di un'ampia autonomia della regione sotto la sovranità marocchina", è "la sola soluzione ragionevole e valida", i due congressmen si sono detti "preoccupati tuttavia dal fatto che né l'Algeria, né"il Polisario "sembrano realmente interessati da una soluzione basata sul compromesso''.

I sigg. Diaz-Balart ed Ackerman, rispettivamente, presidenti del Caucus Marocco, e presidenti della sottocommissione sul Medio Oriente e l'Asia del Sud della camera dei rappresentanti, hanno chiamato il segretario di Stato ad apprezzare lo sforzo fatto attualmente per arrivare ad una soluzione del problema del Sahara attraverso i negoziati in corso sotto l'egida delle Nazioni Unite.

Hanno anche chiamato gli Stati Uniti ad intraprendere sforzi per "persuadere tanto l'Algeria che"il Polisario "che è nel migliore interesse di tutti nella regione del Maghreb risolvere la questione attraverso il compromesso piuttosto che di vedere un ritorno ad una guerra distruttiva che non farebbe che aggiungere all'instabilità della regione ed offrire nuove opportunità per i terroristi internazionali''.

È da ricordare che i sigg. Diaz-Balart ed Ackerman sono gli iniziatori di una lettera storica che più di 170 congressmen dei più influenti degli Stati Uniti, che rappresenta tanto la parte democratica che la parte repubblicana, avevano indirizzato in aprile scorso al presidente George W. Bush che lo chiama "a sposare" la proposta d'autonomia presentata dal Marocco.

In questa lettera, i congressmen americani avevano qualificato la proposta marocchina di iniziativa "promettente", "storica" ed "innovatrice" fornendo "un quadro realistico" ed offrendo "un'opportunità innovatrice per trovare una soluzione politica duratura" al conflitto.

Da parte sua il quotidiano tunisino Al-Chourouk ha qualificato la minaccia di riprendere le armi, brandita dal "Polisario", di "escalation irresponsabile" che mette in pericolo l'Unione maghrebina e tutti i popoli della regione che rimangono attaccati a questo sogno ed operano per concretizzarlo.

In un articolo pubblicato venerdì nella sua rubrica dedicata alle cause maghrebine ed intitolato "escalation ingiustificata", il giornale ha segnalato che i popoli maghrebini, che sono delusi del ritardo accusato nel processo dell'Unione maghrebina, "non accetteranno certamente il ricorso di alcuni alla minaccia delle armi, della guerra e della distruzione".

La pubblicazione sottolinea che "nulla giustifica il ritorno a questa lingua bellicosa, quella raccomandando la discordia, la divisione, il sottosviluppo e le occasioni mancate di sviluppo, sprecando tutte le risorse nell'armamento, la cospirazione e la distruzione".

Il quotidiano tunisino Al-Chourouk ha segnalato che la società civile ed "i saggi" del Maghreb arabo sono destinati ad operare per fare fronte a quest'escalation, tanto più che i popoli maghrebini provano il desiderio ardente che le loro direzioni approfittano dell'ambiente economico internazionale favorevole per consolidare la costruzione dell'Unione maghrebina.


Fonte Corcas con MAP


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