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venerdì 19 aprile 2024
 
 
 
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I partecipanti a un convegno internazionale, organizzato sabato sera sui recenti orientamenti della Corte suprema spagnola e il loro rapporto con la diplomazia parallela, hanno affermato che le recenti decisioni prese da questa Corte in relazione alla questione dell’integrità territoriale del Regno costituiscono una "forte catastrofe" al cosiddetto fronte Polisario e un "acquis" per la diplomazia giudiziaria marocchina.


I partecipanti a un convegno internazionale, organizzato sabato sera sui recenti orientamenti della Corte suprema spagnola e il loro rapporto con la diplomazia parallela, hanno affermato che le recenti decisioni prese da questa Corte in relazione alla questione dell’integrità territoriale del Regno costituiscono una "forte catastrofe" al cosiddetto fronte Polisario e un "acquis" per la diplomazia giudiziaria marocchina.

Le decisioni della Corte suprema spagnola riguardano principalmente la decisione di vietare l’uso, occasionale o permanente, di bandiere "non ufficiali" o di qualsiasi espressione politica all’interno e all’esterno degli edifici pubblici, nonché la sentenza della Camera civile della Corte che ha negato la cittadinanza spagnola a una cittadina nata nel 1973 nelle province del Marocco meridionale, dopo il ricorso presentato dalla Direzione generale della sicurezza giudiziaria Legale e della Corte Pubblica contro una sentenza del Tribunale regionale delle Baleari che ha concesso la cittadinanza a questa cittadina, in base all’articolo 17.1 del Codice civile.

Abdelhak Ayassi, presidente dell'Amicale Hassania dei magistrati, ha sottolineato, in occasione di questo convegno tenuto in videoconferenza sotto il titolo "L'integrità territoriale del Regno attraverso la diplomazia parallela: Lettura nei recenti orientamenti della Corte suprema spagnola", che questo incontro si inserisce nel quadro delle iniziative organizzate dall’Amicale per mobilitare i sostegni e affrontare le proposte incongruenti dei nemici dell’integrità territoriale del Regno.

E di aggiungere che l'Amicale Hassania dei magistrati, co-organizzatrice del convegno con il suo ufficio alla Corte di Cassazione, pone al centro delle sue priorità la visibilità della causa nazionale del Regno e del saldo giuridico e dei diritti dell'uomo che il Marocco ha accumulato e il suo progetto straordinario, condotto con saggezza e lucidità da Sua Maestà il Re Mohammed VI, presidente del Consiglio superiore del potere giudiziario (CSPJ)).

A tale proposito, ha fatto riferimento alla settima riunione tra la Corte di cassazione del Regno del Marocco e la Corte suprema del Regno di Spagna, tenutasi lo scorso febbraio a Marrakech, che ha visto in particolare la partecipazione del presidente delegato del CSPJ e primo presidente della Corte di cassazione, Mustapha Fares e il presidente del Consiglio generale spagnolo del potere giudiziario (CGPJ) e presidente della Corte suprema dalla Spagna, Carlos Lesmes Serrano.

Da parte sua, Hassan Fetoukh, consulente e presidente dell’ufficio della Corte di Cassazione dell’Amicale Hassania, ha sottolineato che la decisione della Corte suprema spagnola di impedire l’uso occasionale o permanente di bandiere "non ufficiali", in particolare la cosiddetta bandiera della repubblica fantasma, è di fondamentale importanza, dato che le decisioni di questa istituzione sono incontestabili, in quanto il loro impatto si estende alle organizzazioni regionali ed europee.

Tale decisione costituisce una "forte schiaffa" alla finzione repubblica saharawi, "toglie la legittimità fittizia" di tale entità e batte a pioggia le tesi separatiste che sono trasmesse sul suolo spagnolo, afferma Fetoukh, notando che la Corte europea aveva adottato lo stesso orientamento nel 2018 dopo aver respinto il ricorso proposto dal Polisario contro l’accordo di pesca marittima con il Marocco, con il pretesto che l’entità non dispone di uno statuto giuridico per la sua istituzione.

Il nuovo orientamento giudiziario della Corte suprema spagnola è anche in linea con la risposta del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite alla protesta dell’Algeria contro l’apertura di consolati di alcuni paesi africani nelle province meridionali del Regno, poiché si tratta di una "decisione sovrana" che costituisce "un’ulteriore vittoria giuridica per il Regno e un successo della strategia diplomatica ufficiale e parallela".

Da parte sua, Hilal Tarkou Lahlimi, presidente dell’Associazione degli avvocati di origine marocchina in Spagna, ha definito le recenti decisioni della Corte suprema spagnola "un colpo di grazia" per i separatisti che sfruttano tutti i mezzi per beneficiarne a scapito dei marocchini detenuti nei campi di Tinduf, nel sud dell’Algeria.

Tarkou, anche presidente dell’Associazione degli avvocati marocchini e di origine marocchina che operano all’estero, ha ritenuto che la decisione di vietare l’uso occasionale o permanente di bandiere "non ufficiali" o di qualsiasi altra espressione politica all’interno o all’esterno degli edifici pubblici sul territorio spagnolo costituisca un "punto finale" per tale sfruttamento da parte del Polisario, l’ente fittizio, che sarà colpito più volte successivamente.

Da parte sua, Ibrahim Sadouq, presidente dell’organo nazionale di giustizia, ha sottolineato, nel suo intervento, che le recenti decisioni della Corte suprema spagnola costituiscono "uno dei frutti della comunicazione" adottata dalla diplomazia marocchina, in particolare giudiziaria, nel quadro della presentazione e della difesa della causa dell’integrità territoriale del Regno.

Ha poi aggiunto che la diplomazia ha portato al ritiro, da parte di molti paesi, del riconoscimento della Repubblica del Sahrawi-fantasma.

Tali decisioni costituiscono "una negazione categorica giuridica" di qualsiasi status giuridico di un ente fittizio chiamato Polisario e fanno parte delle sconfitte che non cessano di essergli inflitte, come ha indicato la decisione della Corte europea di respingere il ricorso proposto dal Polisario contro l’accordo di pesca con il Regno.




- Notizia riguado alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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