La situazione delle popolazioni sequestrate nei campi di Tinduf, in territorio algerino, è estremamente vulnerabile in seguito alla diffusione del Covid-19, ha affermato il quotidiano indiano nella sua consegna di giovedì.

In un’analisi dell’autore indiano, Rudroneel Ghosh, il quotidiano ad ampia diffusione ha sottolineato che la situazione nei campi di Tinduf suscita forti preoccupazioni, tanto più che esiste un blackout totale imposto dal Polisario e dall’Algeria.

"Le popolazioni sequestrate in questi campi, controllate dall’organizzazione separatista del Polisario, vivono in condizioni sanitarie deplorevoli e soffrono di una mancanza di prodotti di prima necessità", afferma il quotidiano.

I saharawi nei campi di Tinduf hanno protestato lo scorso febbraio contro le restrizioni imposte alla loro libertà di movimento e di circolazione, ricorda il giornale, notando che i campi non sono pronti a far fronte alla pandemia di Covid-19.

Citando una recente relazione dell’ONG internazionale Oxfam, il quotidiano spiega che le popolazioni dei campi di Tinduf sono ampiamente vulnerabili e che i centri sanitari nei campi non dispongono delle attrezzature mediche e delle attrezzature di protezione necessarie per far fronte alle conseguenze della pandemia.

In considerazione dell'esiguità dei campi di Tinduf e della prevalenza generalizzata delle condizioni di salute precarie, tra cui la malnutrizione acuta, il ritardo della crescita, il diabete e l'anemia, i rischi della pandemia potrebbero essere potenzialmente devastanti, sottolinea il quotidiano.

"Le popolazioni dei campi di Tinduf hanno bisogno di aiuto e di assistenza umanitaria, ma bisogna riconoscere che questa situazione deplorevole è stata creata dall’Algeria e dai dirigenti del Polisario", afferma il quotidiano.

-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-