"La marocchina del Sahara è irreversibile, nonostante le manovre dell'Algeria e del Polisario", sottolinea il portale elettronico citando il giurista francese Hubert Seillan, autore delle opere "Il Sahara marocchino: Spazio e tempo" e "Politica contro il diritto".

Tornando alla dinamica di apertura dei consolati generali a Laaoune e a Dakhla, avviata dal dicembre 2019, ViaGlobal scrive che l’Algeria era "l’unico paese tra i 193 Stati membri delle Nazioni Unite a reagire all’apertura dei consolati nel Sahara marocchino, cercando di intimidire gli Stati africani con comunicati e richiami di ambasciatori".

L’Algeria, ha rilevato, confidava nel Consiglio di sicurezza dell’ONU per frenare questa dinamica tentando di esercitare pressioni alla vigilia del briefing dedicato dal Consiglio alla questione del Sahara marocchino il 9 aprile 2020, ricordando che l’organo esecutivo dell’ONU aveva semplicemente ignorato le gesticolazioni algerine.

Inoltre, il sito web messicano ha posto l’accento sugli enormi sforzi compiuti dal Marocco per far fronte alla pandemia del nuovo coronavirus, definendo "una gestione esemplare", accolta con favore da diversi paesi, dai media internazionali e dai social network.

E i mezzi di comunicazione del paese azteco rilevano che l’esperto internazionale Huber Seillan ha messo in evidenza, nelle sue analisi, tre elementi chiave che hanno permesso al Marocco di raccogliere la sfida della pandemia, vale a dire una "centralizzazione delle decisioni prese sotto l’Alta Visione Reale", "coesione sociale", e una "politica incentrata sugli massici screening " e "la griglia del territorio", che hanno permesso limitare la diffusione del coronavirus.

- Notizia riguaro alla questione del Sahara occidentale/corcas-