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venerdì 26 aprile 2024
 
 
 
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L’iniziativa di Autonomia è l’unica soluzione alla disputa regionale sul Sahara marocchino e il ruolo del Marocco è motore a favore dell’emergere del Continente



In occasione della Giornata dell’Africa, l’ex vice Ministro dell’interno e deputata zambiana Grace Njapau Efrati ha esposto il contributo del Marocco al suo Continente grazie alla lungimiranza e all’ambizione dell’Alta Visione di Suo Maestà il Re Mohammed VI.

Intervenendo nel quadro del programma civico "Sahara Debate" proiettato sui social media, la responsabile zambiana, analizzando il futuro della costruzione panafricana, ha sottolineato che una soluzione definitiva alla questione del Sahara nel quadro del processo politico condotto sotto l’egida esclusiva delle Nazioni Unite permetterà di rafforzare l’integrazione africana. Ha quindi invitato gli Stati africani a mettere da parte le ideologie e i dogmi ereditati dalla guerra fredda e a sostenere risolutamente il processo politico dell'ONU.

Si ricorda che l’Unione africana, con la decisione 693, aveva dichiarato l’esclusività del quadro dell’ONU per giungere a una soluzione della controversia regionale sul Sahara marocchino e ha chiaramente circoscritto il ruolo dell’organizzazione a sostegno di questo processo politico.

Per Njapau, l’iniziativa marocchina d’autonomia, di cui ha sottolineato la filosofia autentica, la ricchezza del suo contenuto e la portata del suo potenziale per risolvere questo conflitto, è l’unica soluzione alla disputa regionale sul Sahara.

La responsabile dello Zambia ha dimostrato che l’iniziativa di autonomia è l’unica soluzione in grado di soddisfare i parametri fissati dal Consiglio di sicurezza nella risoluzione 2494 per una soluzione politica realistica, pragmatica, sostenibile e basata sul compromesso.

Ha quindi invitato tutte le parti a impegnarsi nel processo politico per progredire verso una soluzione politica basata sull’iniziativa marocchina di Autonomia.

Occorre ricordare che il processo politico ha conosciuto una nuova dinamica grazie all’organizzazione, sotto l’egida del Segretario generale delle Nazioni Unite, di due tavole rotonde nel dicembre 2018 e nel marzo 2019 con la partecipazione di Marocco, Algeria, Mauritania e il Polisario.

Nella risoluzione 2494 il Consiglio di sicurezza ha accolto con favore l’impegno dei partecipanti di riunirsi nuovamente in un formato analogo e ha invitato l’Algeria a proseguire il suo impegno nel processo delle Tavole rotonde in uno spirito di realismo e di compromesso per tutta la durata del suo mandato fino al suo completamento.

Per la responsabile zambiana, la prova del coronavirus è l’opportunità di ripensare il posto degli ideali della costruzione panafricana nel mondo di oggi.

Si tratta di contemplare il cammino percorso dalla riunione all’invito di Suo Maestà il Re Mohammed V dei padri fondatori della costruzione panafricana in occasione della Conferenza di Casablanca del 1961, in cui è stata decisa la creazione dell’Organizzazione dell’Unità Africana. L’Algeria non aveva ancora creato il Polisario all’epoca.

In tale occasione, la onorevole Njapau ha ricordato il ruolo di primo piano svolto dal Marocco per la decolonizzazione dei paesi africani fratelli, in particolare attraverso il suo sostegno diretto ai movimenti di liberazione nazionale del continente.

Sessant’anni dopo, l’attaccamento del Regno al suo Continente è sempre così intenso. La signora Njapau ha così ricordato con emozione il Discorso Storico pronunciato da Suo Maestà il Re Mohammed VI in occasione del 28esimo Vertice dell’Unione Africana, segnando il ritorno del Marocco alla sua famiglia istituzionale.

Questo ritorno all’Unione africana si inserisce nel naturale prolungamento dell’approfondimento continuo delle relazioni tra il Marocco e i paesi africani, che l’Alta Visione Reale orienta verso un’ascesa dell’Africa, guidata da sé attraverso politiche pragmatiche e decomplessità. Tra il 1999 e il 2017 il Marocco e diversi paesi africani hanno firmato oltre mille accordi di cooperazione nei settori della formazione, della sanità e dello sviluppo sostenibile.

Il Marocco è tornato all’Unione africana con una solida esperienza nei settori chiave della gestione delle migrazioni, dello sviluppo sostenibile, della lotta contro l’estremismo violento e dei cambiamenti climatici, che condivide volentieri e senza ostentazione con i paesi africani.

La scelta di Suo Maestà il Re Mohammed VI come Leader dell’Unione Africana sulle Migrazioni, la designazione del Marocco per ospitare l’Osservatorio Africano delle Migrazioni e l’elezione del Marocco al Consiglio di Pace e di Sicurezza dell’organizzazione panafricana sono altrettanti riconoscimenti del ruolo guida svolto dal Marocco a favore dell’emergere del Continente.

La signora Njapau ha osservato che, nel contesto di una pandemia che impone all’Africa di dar prova di resilienza e di dare il meglio di se stessa, Suo Maestà il Re ha lanciato un’iniziativa volta a creare un quadro operativo per accompagnare i paesi africani nelle loro diverse fasi della gestione della pandemia. Si tratta di un’iniziativa pragmatica e orientata all’azione che permetterà ai Paesi africani di scambiare esperienze e migliori prassi.

Contrariamente alle affermazioni menzognere diffuse, tamburo battente da settimane, dall’Algeria e dal Polisario, il ritorno del Marocco all’Unione africana non significa affatto un riconoscimento della pseudo "rasd", un’entità fittizia che non presenta alcun elemento costitutivo di uno Stato. Il riconoscimento di uno Stato è un atto unilaterale eminentemente sovrano.

La partecipazione di uno Stato ai lavori di un’organizzazione internazionale o regionale in presenza di un’entità non riconosciuta non può quindi significare alcun riconoscimento di quest’ultima.

Inoltre, 165 Stati membri delle Nazioni Unite non riconoscono la pseudo "rasd", un’entità fittizia creata, finanziata e armata dall’Algeria che le ha anche delegato la gestione di una parte del suo territorio.

Dal 2000, 44 paesi che avevano riconosciuto tale ente fittizio gli hanno revocato il loro riconoscimento. Oggi solo pochi paesi riconoscono ancora questa entità creata dall’Algeria.

Njapau, coordinatrice nazionale del gruppo di amicizia Marocco-Zambia, interveniva nel quadro del programma civico "Sahara Debate", che vuole una piattaforma democratica e aperta per gettare luce serena e superata sulla questione del Sahara marocchino.


- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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