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mercoledì 1 maggio 2024
 
 
 
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Prima della crisi del Covid 19, gli organi dell’ONU, altri dell’Unione europea e le ONG avevano espresso la loro preoccupazione per i modi di distribuzione degli aiuti e il loro dirottamento al di fuori di Tinduf



Il Polisario ha dirottato gli aiuti umanitari internazionali destinati ai sequestri di Tindouf per rivenderli, in particolare nel contesto dell'attuale crisi sanitaria legata alla diffusione del coronavirus, ha affermato il colonnello Preston McLaughlin, esperto internazionale in materia di sicurezza nazionale.

I meccanismi di distribuzione degli aiuti umanitari non sono cambiati da circa 30 anni nella regione, ha osservato il programma "Con il Marocco da Washington" sul tema "il coronavirus e le sue ripercussioni sulle condizioni dei sequestri nei campi di Tinduf in Algeria", diffuso domenica dal canale Medi1TV.

Ha inoltre ricordato che, in documenti risalenti al 2014 e al 2015 delle istanze dell’ONU, altri rappresentanti dell’Unione europea e delle organizzazioni non governative avevano espresso la loro profonda preoccupazione per i metodi di distribuzione di tali aiuti, nonché per la loro deviazione al di fuori di Tinduf.

Il colonnello McLaughlin, che ha già lavorato in seno alla Minurso e aveva visitato i campi di Tinduf, ha osservato che vi è una lunga storia di cattiva distribuzione degli aiuti destinati ai sequestrati a Tinduf, rilevando che, secondo alcune informazioni, tali aiuti non sono venduti solo nel mercato algerino, ma anche nei mercati mauritano e nigeriano.

Ha inoltre ricordato i pericoli che corrono i sequestri, in particolare in seguito agli ultimi sviluppi, sottolineando che Tindouf è una zona molto arretrata nonostante alcuni tentativi di organizzazione e le condizioni sanitarie lasciano a desiderare, in particolare nel contesto della pandemia e in assenza dei bisogni fondamentali e vitali della vita.

Per quanto riguarda le relazioni pubblicate da diverse organizzazioni sulle condizioni della popolazione di Tindouf, soprattutto dopo la conferma da parte del ministero della Sanità algerino di sei casi di contaminazione da coronavirus nella regione, il colonnello McLaughlin ha affermato che tali organizzazioni devono far sentire la loro voce, insistendo sulla necessità che l’ONU, che nell’ottobre scorso ha deciso di prorogare di un anno il mandato del MINURSO, deve prendere una serie di decisioni, in particolare quelle relative al capitolo umanitario.

Ha inoltre ritenuto che l’appropriazione indebita degli aiuti da parte dell’Algeria e del Polisario, la chiusura delle frontiere e l’isolamento della popolazione costituiscano elementi dell’inchiesta che Michelle Bachelet, Alto commissario per i diritti dell’uomo, deve condurre, invitando la responsabile dell’ONU a recarsi a Tinduf per constatare di vista la situazione sul campo.

In risposta a una domanda dell'animatore del programma sull'assassinio da parte delle forze algerine dei sequestrati saharawi che hanno cercato di fuggire dall'inferno, il professore alla scuola di sicurezza nazionale Daniel Morgan ha sottolineato che l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo deve chiedere al governo algerino di condurre un'inchiesta o di fornire spiegazioni su quanto accaduto.

Da parte sua, l’analista del programma J.D. Gorden ha affermato che, ai sensi del diritto internazionale, la protezione dei campi è di competenza dell’Algeria, cosa che non fa, e ancor più permette al Polisario di gestire i campi, aggiungendo che i dirigenti del Polisario esercitano la dittatura e deferiscono tutti i loro oppositori dinanzi ai tribunali militari e sono detenuti per aver espresso la loro opinione.

Ha inoltre affrontato le restrizioni alla libertà di circolazione, rilevando che le forze algerine hanno recentemente ucciso due sequestratori saharawi che hanno cercato di fuggire dai campi.

J.D. Gorden ha anche ricordato le restrizioni alla libertà di riunione, la privazione di tutti i diritti nei campi e la corruzione dei leader del Polisario che dispongono di lussuose abitazioni a Tindouf, mentre gli altri soffrono.

Per quanto riguarda l’appropriazione indebita degli aiuti umanitari destinati alla popolazione di Tinduf, J.D. Gorden ha definito la situazione pericolosa, sostenendo che l’Algeria ha mancato al suo obbligo di proteggere i diritti dei sequestrati di Tinduf.

L’ambasciatore Adam Ereli, ex portavoce del Dipartimento di Stato americano, che anima il programma, ha affermato che le ultime settimane sono state contraddistinte da numerose informazioni sulle sofferenze e le condizioni disumane dei sequestri saharawi in Algeria, in particolare dopo la diffusione del coronavirus in Africa settentrionale e in diverse regioni dell’Algeria.

Il governo algerino e il Polisario hanno chiuso tutte le uscite dai campi, e hanno vietato l’ingresso o l’uscita, ha detto, facendo sapere che le relazioni parlano di circa 250 casi di contaminazione da coronavirus a Tinduf, oltre a un certo numero di decessi.

In base al diritto internazionale, il governo algerino è responsabile della vita dei sequestrati sul suo territorio, ha proseguito l'ambasciatore Ereli sostenendo di aver mancato a questa responsabilità a vantaggio del Polisario.

- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-


 

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