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giovedì 28 marzo 2024
 
 
 
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L’ostinazione a cercare soluzioni irrealistiche sulla questione del Sahara marocchino, che vanno contro la volontà popolare e le aspirazioni della popolazione, è una cosa assurda che fa perdurare la sofferenza della popolazione e contribuisce a minare gli sforzi volti a risolvere questo conflitto, scrive il quotidiano saudita Arriyad.


In un articolo del giornalista Abdelrahman Al Jadie intitolato "Il mondo arabo e i conflitti insensati", la pubblicazione sottolinea che la popolazione del Sahara non può essere collegata a una regione con connotazioni etniche o confessionali, ma fa parte integrante del tessuto popolare marocchino, osservando che qualsiasi approccio al Sahara deve essere saggio ed equilibrato e riflettere una conoscenza dell’aspetto civile del paese nel quadro degli sforzi sinceri del paese Marocco per il ravvicinamento tra i paesi e i popoli del continente africano.

A questo proposito, l’autore dell’articolo, pubblicato sul sito elettronico del giornale, ricorda il dinamismo e l’efficacia degli sforzi diplomatici marocchini che sono in linea con le nuove trasformazioni e congiunture del mondo, in particolare l’interesse accordato allo sviluppo e alla prosperità, rilevando che la fine delle controversie è la visione geostrategica che corrisponde ai nuovi processi che riaffermano i punti comuni tra i paesi vicini in termini di principi tradizioni e aspirazioni.

E continuare a far sì che questa visione si inserisca anche in armonia con il nuovo stato di mentalità incentrato sulla soddisfazione delle esigenze dei cittadini, la resilienza di fronte alle crisi economiche, il sostegno agli sforzi di pace e di sviluppo e il rifiuto delle guerre e della distruzione.

L’autore dell’articolo ha inoltre ricordato che, dopo il ritiro della Spagna dal Regno del Nord e del Sud, il Marocco si è adoperato per consolidare la propria sovranità nazionale e preservare la propria integrità territoriale, deplorando le controversie nella regione e i conflitti di interesse che hanno favorito la creazione di un movimento separatista e ribelle.

Questo tipo di movimenti, ha spiegato, è stato teleguidato da alcuni paesi che ancora vivono nella mentalità degli anni '50 e '60, che è superata in un contesto contemporaneo segnato da cambiamenti che respingono il separatismo e le politiche di disgregazione degli Stati e delle nazioni.




- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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