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venerdì 17 maggio 2024
 
 
 
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Il Marocco ha denunciato la tenuta venerdì prossimo nella zona tappo di Tifariti, al Sahara marocchino, di un cosiddetto congresso del "Polisario", sostenuto dall'Algeria, sottolineando che questo nuovo atto costituisce una "violazione degli accordi di tregua" conclusa nel 1991.

 



In una lettera indirizzata giovedì scorso al segretario generale dell'ONU per l'ambasciatore, rappresentante permanente del Marocco presso le Nazioni Unite, M.El Mostafa Sahel, il regno del Marocco chiede al responsabile onusiano di intraprendere i passi necessari "per fare fronte a questi rapporti d'affari pericolosi e provocatori che minacciano la pace e la stabilità nella regione".

 Il Marocco ribadisce anche la "sua determinazione a preservare i suoi diritti su tutto il territorio ed il suo rifiuto di ogni tentativo che mira ad introdurre una modifica di fatto nello statuto di questa zona".
Ecco il testo integrale di questa lettera di cui la MAP ha avuto copia:

"In un nuovo atto di violazione degli accordi di tregua e mediante una manovra supplementare che mira a silurare il processo di negoziati in corso," il fronte polisario ", sostenuto dall'Algeria si prepara ad organizzare, dal 14 al 18 dicembre, a Tifariti, in piena zona tappo, il suo presumibilmente dodicisemo congresso.

" Si trattaquì, di una violazione grave e caratterizzata degli accordi di tregua, concluso nel 1991, poiché Il Minurso è presunto fare in modo che la parte del territorio, situata all'est del dispositivo di difesa - della quale le forze armate reali, volontariamente, si sono ritirate per consolidare la tregua e prevenire qualsiasi nuovo materiale aderente, anche con l'esercito algerino - sia libera da ogni presenza militare o impianti civili.

Lo spostamento di centinaia di persone che vivono sul territorio algerino e il loro inquadramento con elementi militari, forniti in civile, per la circostanza, costituiscono, come lei stesso l’ha avete sottolineata, una violazione dell'accordo militare N 1 (relazione S/2005/254 del 19 aprile 2005) e "contribuiscono all'esacerbazione delle tensioni in loco e possono causare un deterioramento della situazione..." (relazione S/2005/648 del 13 ottobre 2005).

A tale riguardo, il regno del Marocco desidera ricordare le modalità e le condizioni nelle quali la tregua è stata proclamata, il 6 settembre 1991. Vorrebbe fare riferimento, particolarmente, alla fine della lettera indirizzata, a questo riguardo, il 3 settembre 1991, per fuoco SM il re Hassan II, al vostro predecessore, il sig. Javier Perez de Cuellar.

Il regno tiene a ribadire la sua determinazione a preservare i suoi diritti su tutto il territorio ed il suo rifiuto di ogni tentativo che mira ad introdurre una modifica di fatto nello statuto di questa zona.

Tutte le attività condotte nella zona tappo sono completamente illegali poiché coloro che vi procedono non hanno né l'autorità, né la legittimità per farlo. D'altra parte, lo spostamento di centinaia di "profughi" dei campi di Tindouf è contrario al diritto internazionale umanitario e rappresenta un nuovo danno ai loro diritti alla preservazione della dignità ed alla protezione contro qualsiasi strumentalizzazione o mostra a fini politici.

Le parti che organizzano o sostengono questo simulacre di congresso, in una zona pericolosa, mettono nel pericolo la vita di questi profughi, la cui situazione è già singolare, poiché non sono stati mai identificati o registrati e che sono privati dei loro diritti elementari alla circolazione ed all'espressione.

Si prendono, anche, una responsabilità diretta nella deviazione dell'aiuto umanitario, fornito dalla Comunità internazionale, per le necessità di quest'operazione di propaganda pura. Inoltre, è ovvio che questa manifestazione procede degli stessi rapporti d'affari delle altre parti che mirano ad alterare la dinamica positiva generata dall'iniziativa marocchina d'autonomia e consolidata dalle risoluzioni 1754 (aprile 2007) e 1783 (ottobre 2007), del Consiglio di sicurezza e la risoluzione A/C.4/62/L.3, adottata dalla quarta Commissione dell'assemblea generale, l'11 ottobre 2007.

Infine, costituisce una sfida al Consiglio di sicurezza, che, nel paragrafo 2 della sua risoluzione 1783, d'ottobre scorso, aveva chiamato le parti "a creare un'atmosfera propizia al dialogo (...) ed al successo dei negoziati".

Le altre parti si prendono la responsabilità di ogni deterioramento conseguente a quest'atti.

Per tutte queste ragioni, il regno del Marocco le sarebbe grato di volere intraprendere i passi che giudicherebbe necessari in attesa di fare fronte a questi rapporti d'affari pericolosi e provocatori che minacciano la pace e la stabilità nella regione e che sono contrari al clima di fiducia e di serenità che devono prevalere come determinanti attualmente nel processo di ricerca di una soluzione politica negoziata a questa vertenza regionale.

 La prego di adottare le disposizioni necessarie per garantire la distribuzione di questa lettera ai membri del Consiglio di sicurezza e la sua pubblicazione come documento del Consiglio ".

Fonte : MAP

-Notizia riguardo alla questione del sahara occidentale-

 

 

 

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