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lunedì 20 maggio 2024
 
 
 
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Il presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (CORCAS), il sig. Khalihenna Ould Errachid, ha segnalato in un messaggio indirizzato il 21 aprile 2006 all'insieme delle associazioni ed ONG pro- polisario, che quest'istituzione è pronta ad impegnare "un dialogo sincero" con tutte le associazioni che sostengono Polisario in attesa di gettare le basi "di una cooperazione proficua".



L'unico obiettivo di questo dialogo è "di apportare insieme un contributo al processo in corso per un regolamento definitivo e pacifico del conflitto del Sahara allo scopo ovvio di mettere un termine, una volta per tutte, a questo problema che soltanto è troppo durato", ha affermato il sig. Khalihenna Ould Errachid.

"in seno al Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani, abbiamo la convinzione che il dialogo è la migliore via per risolvere i conflitti ed appianare le vertenze, indipendentemente dalla loro natura, a fortiori quando si tratta di un conflitto che oppone i membri di una stessa famiglia, come è il caso purtroppo della questione del Sahara", ha dice.

Ai sensi delle prerogative che gli sono attribuite, la CORCAS, installato da SM il re Mohammed il VI, il 25 marzo 2006 a Laâyoune, e che si compone dei rappresentanti legittimi di tutte le componenti della società sahraouie, "è l'unico interlocutore e rappresentante di tutto Sahraouis che vivono nei territori del Sahara, cioè i due terzi della popolazione sahraouie, il resto terzo vive nei campi di Tindouf, come lo ha sottolineato la MINURSO", ha precisato il sig. Khalihenna Ould Errachid.

Pur esprimendo i suoi ringraziamenti "sinceri" per il sostegno morale e materiale che quest'associazioni portano "ai nostri fratelli nei campi di Tindouf", il sig. Khalihenna Ould Errachid ha affermato "non dubitare affatto della buona fede che guida l'azione umanitaria (di queste ONGS) a favore del Sahraouis, un'azione che apprezziamo al suo valore giusto".

Evocando l'aspetto politico della questione, il presidente del CORCAS ha sottolineato all'indirizzo di quest'associazioni ed ONG: "il problema del Sahara, ne deciderete, non deve durare maggiormente." Il nostro dovere è di investirli ispirandosi alle esperienze delle altre per uscire dal vicolo cieco attuale e superare questa situazione immobile che viviamo da trenta anni già "."

Ricordando l'inapplicabilità ed il fallimento delle diverse opzioni proposte a per risolvere questo conflitto, il sig. Khalihenna Ould Errachid ha presentato la visione del Marocco per trovare un'uscita: "nell'ambito della nostra istituzione (CORCAS), forte della sua credibilità e della sua rappresentatività, siamo persuasi che l'autonomia costituisce il quadro adatto per regolare questo conflitto fraterno".

E per, "questa proposta rappresenta un'opportunità unica per porre fine alla separazione delle famiglie e permettere loro di riacquistare la patria", ha affermato. Quest'autonomia, ha aggiunto, deve garantire "interamente i nostri diritti politici, economici, sociali e culturali".

"Gli Sahraouis, tale i cittadini del mondo intero, aspirano a vivere in pace, come tutti, circolare liberamente." Non vogliamo che i nostri figli sorgono all'interno di frontiere chiuse e crescono nel odio delle altre.

Il nostro desiderio è di inculcare a loro, i principi di libertà, di coabitazione, d'amore e del rispetto per l'altro ", ha sottolineato il presidente del CORCAS."

E di proseguire: "Il nostro desiderio è che le vere tradizioni delli Sahraouis i riappaiono nuovamente e che i valori vecchi delle tribù del Sahara basate sulla solidarietà, l'amore e la classe riprendono la cima." Vogliamo che si aprono le frontiere con i nostri fratelli algerini, mauritaniani e con le isole Canarie "."

 

 

 

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