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giovedì 25 aprile 2024
 
 
 
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La risoluzione consolida le acquisizioni del Marocco nelle risoluzioni precedenti, in particolare l'iniziativa d'autonomia ed il censimento della popolazione dei campi di Tinduf in Algeria



La risoluzione 2468 sul Sahara, adottata martedì dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, riveste un'importanza particolare, ha affermato il ministro degli esteri e della cooperazione internazionale, il sig. Nasser Bourita, sottolineando che questa risoluzione cela un'evoluzione qualitativa, contiene elementi che strutturano per il processo politico e precisa i parametri della soluzione definitiva a questa vertenza regionale.

Così, il consiglio di sicurezza identifica per nome le parti alla vertenza regionale sul Sahara Marocchino, ha indicato il sig. Bourita in una dichiarazione alla stampa, precisando che, per la prima volta dal 1975, il consiglio di sicurezza cita 5 volte l'Algeria in questa risoluzione.
 
"Il consiglio di sicurezza riconosce, pertanto, che un'implicazione forte, continua e costruttiva dell'Algeria è necessaria per mettere un termine a questa vertenza regionale che soltanto è troppo durata", ha sottolineato.

Il consiglio di sicurezza, ha aggiunto il ministro, conferma chiaramente i contorni della soluzione, notando che questa deve essere, secondo il paragrafo 2 del dispositivo della risoluzione 2468, "politica, realistica, pragmatica e duratura, basata sul compromesso".

È importante rilevare che i parametri evocati dal consiglio di sicurezza raggiungono in gran parte la posizione marocchina. Così, il termine "di compromesso" è citato almeno 5 volte nella risoluzione. Il concetto "di realismo" non è ripreso, da parte sua, meno di 4 volte. Invece, riferimenti costosi alle altre parti sono ignorati ("autodeterminazione" citata 1 volta), o anche banditi (assenza totale di qualsiasi riferimento "al referendum"), ha tenuto a precisare il sig. Bourita, che ha affermato che il consiglio di sicurezza oppone, in tal modo e del modo più sferzante, una fine di rifiuto all'attaccamento delle altre parti "al referendum" e "all'indipendenza", che non sono né realistiche, né pragmatiche, né reciprocamente accettabili, né ancora meno basati sul compromesso.

Inoltre ha proseguito, la risoluzione consolida le acquisizioni del Marocco nelle risoluzioni precedenti, in particolare la preminenza dell'iniziativa d'autonomia e l'imperativo del censimento della popolazione dei campi di Tinduf in Algeria, rilevando che la risoluzione ribadisce l'ingiunzione fatta "al Polisario" di rispettare il cessate il fuoco, poiché il paragrafo 6 ricorda "gli impegni assunti dal Polisario verso l'inviato personale" di ritirarsi da Guergarate e di astenersi da ogni azione destabilizzatrice a Bir-Lahlou e Tifariti.

Il ministro degli esteri e della cooperazione internazionale ha comunicato che il regno del Marocco spera che questa risoluzione darà un forte impulso al processo politico e che, su base dei parametri che vi sono definiti, ogni parte si prenderà interamente le sue responsabilità per avanzare verso "la politica realistica, pragmatica e duratura, basata sul compromesso" auspicata dalla Comunità internazionale.

Il regno del Marocco, ha aggiunto, ribadisce la sua disposizione da raggiungere una soluzione di compromesso nel quadro della sua iniziativa d'autonomia. Forma il desiderio che il processo in corso possa generare una dinamica reale, separarsi delle retoriche ed evitare che le riunioni diventano una fine in sé.
 


-Notizia riguardo alla questione del sahara occidentale/Corcas-

 

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