Dal 2018, il governo spagnolo "chiarisce sempre più la sua posizione e la sua linea politica" sulla questione del Sahara, afferma la rivista specializzata negli affari del Maghreb, assicurando che diversi fatti confermano questa presa di posizione.
Nel suo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) dello scorso settembre, il capo dell'esecutivo, Pedro Sanchez, ha difeso la neutralità della Spagna senza menzionare, in nessun momento, né il Polisario né il "referendum sull'autodeterminazione", spiega la pubblicazione spagnola.
"Il governo spagnolo sostiene gli sforzi del Segretario generale delle Nazioni Unite per giungere a una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile" alla questione del Sahara, ha sottolineato l'on. Sanchez a New York, ricorda la rivista.
Recentemente, e più precisamente il 25 maggio scorso, in occasione della celebrazione della Giornata dell'Africa, il ministro degli Affari esteri, dell'Unione europea e della Cooperazione, Arancha Gonzalez Laya, ha condiviso su Twitter un'immagine con tutte le bandiere degli Stati membri dell'Unione africana, ad eccezione di quella del soprannome "rasd", indica la stessa fonte.
A ciò si aggiunge la sentenza della Corte suprema spagnola, pubblicata lunedì scorso, che vieta l'uso di bandiere non ufficiali, tra cui quello del Polisario, negli edifici pubblici spagnoli, fa valere "Atalayar entre dos orillas".
-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-