Secondo il media argentino, "l'asse centrale" del discorso reale ha riguardato "lo stato delle relazioni con la vicina Algeria e le loro conseguenze sui popoli della regione, nonché sullo sviluppo e l'integrazione dell'Africa".
Il sovrano ha deplorato "le tensioni mediatiche e diplomatiche" che colpiscono le relazioni tra i due Paesi vicini e che "nuocciono all'immagine dei due Paesi" in seno alle istanze internazionali.
L'agenzia argentina sottolinea inoltre che "senza accettare rimproveri né ritenere gli attuali dirigenti algerini responsabili della situazione, SM il Re Mohammed VI ha riconosciuto che i due governi sono politicamente ed eticamente responsabili della prosecuzione della chiusura delle frontiere dal 1994".
Il sovrano ha mostrato "la sua buona volontà" nei confronti dei dirigenti algerini rassicurando "I nostri fratelli in Algeria: non dovrete mai temere la malevolenza da parte del Marocco, che non è assolutamente un pericolo o una minaccia per voi".
Infine, ricorda "Alternative Presse Agency", SM il Re "ha invitato il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ad operare insieme, nel più breve tempo che riterrà opportuno, per sviluppare le relazioni fraterne che i nostri popoli hanno costruito nel corso degli anni di lotta comune" contro il colonialismo.
Tuttavia, il mezzo di comunicazione argentino, che ricorda un analogo invito rivolto dal sovrano ai dirigenti algerini nel 2019, teme che "l'Algeria ignori, ancora una volta, la mano tesa dal re SM (...) e impedisca l'integrazione, se necessario, del Maghreb".
Il sito argentino di informazione teme inoltre che "la cecità dei dirigenti algerini impedisce all'Africa del Nord di essere una regione più sicura e più stabile, malgrado gli sforzi del re Mohammed VI per raggiungere una comprensione giusta ed equa tra due paesi che la geografia, la storia e una fede comune hanno in realtà dei fratelli".
-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-