Il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini residenti all'estero ha affermato che è ormai più importante per il Marocco e il Sudafrica collaborare per moltiplicare, reciprocamente, le opportunità di comprendere meglio le realtà politiche, economiche e geopolitiche dell'altro.

"Sono fermamente convinto che il rafforzamento dei legami tra il Sudafrica e il Marocco sarà nell'interesse del continente", ha dichiarato Bourita nell'intervista esclusiva a "The Star".

Ha dichiarato che il Marocco è convinto che lavorare insieme, in modo sano ed equilibrato, rafforzerà l'Africa sulla scena internazionale, rilevando che "il Regno ha chiesto una solidarietà, una cooperazione e un coordinamento più efficaci in Africa, per permettere al nostro continente di essere più resiliente e meglio preparato alle contingenze e alle emergenze".

"Continuiamo a lavorare per relazioni più solide con Pretoria (...). Sia il Sudafrica che il Marocco sono riconosciuti come attori importanti nel continente e oltre, e hanno tutto l'interesse a sfruttare meglio l'enorme potenziale che racchiudono", ha affermato Bourita in questo intervista pubblicato lunedì da The Star con il titolo "Il ministro degli esteri marocchino tende la mano a Pretoria per la cooperazione e la fraternità".

Ha spiegato che, visto che il Marocco e il Sudafrica sono i più grandi investitori del continente e nelle loro rispettive regioni, sono chiamati a svolgere un ruolo importante nel processo di integrazione africana. "Il Marocco e il Sudafrica sono tra i pochissimi Paesi africani che dispongono attualmente degli strumenti e delle competenze per rispondere efficacemente alle esigenze del continente africano in termini di vaccini e attrezzature mediche contro la Covid-19", fa notare.

Rilevando che i due paesi condividono una storia comune, The Star ricorda che "il Regno del Marocco era tra i più ferventi sostenitori del Congresso Nazionale Africano (ANC) e tra i primi paesi africani a dare il suo sostegno" al Sudafrica.

In questo contesto, il capo della diplomazia marocchina ha ricordato che "Nelson Mandela e i combattenti per la libertà sudafricani si allenano nel Marocco orientale, tra le città di Ujda e Berkane". "L'esistenza di divergenze d'opinione è una cosa sana, ma l'atteggiamento dei nostri fratelli di Pretoria sulla questione del Sahara marocchino ha purtroppo superato troppo spesso la divergenza d'opinione ed è stato nelle avversità", ha sottolineato.

Ha poi aggiunto che "il Marocco è sempre stato aperto al dialogo, purché si iscriva nel quadro del rispetto reciproco e di una sincera volontà di risanare le relazioni e di portarle al loro pieno potenziale".

Interpellato sulla questione del Sahara marocchino, Bourita ha osservato che dal 2007 tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU, tra cui la più recente, la risoluzione 2548, hanno sostenuto l'approccio marocchino sottolineando la preminenza, la serietà e la credibilità dell'Iniziativa marocchina di autonomia per la regione del Sahara. "L'Iniziativa d'autonomia sotto sovranità marocchina è l'unica via verso una soluzione definitiva a questa controversia regionale", sostiene.

Il Ministro ha affermato che occorre anche essere consapevoli delle realtà sul campo, in particolare del numero crescente di paesi che riconoscono la piena sovranità del Regno sul suo Sahara. In proposito, ha spiegato che "cinquanta paesi di tutti i continenti hanno espresso il loro inequivocabile sostegno all'iniziativa marocchina per l'autonomia nel Sahara". Venticinque paesi dell'Africa, dell'Asia e delle Americhe hanno aperto dei Consolati generali nelle due principali città del Sahara marocchino, Laayoune e Dakhla".

- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-