In ciò che segue la traduzione del testo integrale della cronaca che il quotidiano Al Ahdath ha dedicato a questo riguardo: "Il ritorno di un gruppo, stimato ad un centinaio, dei cittadini delle province del sud alla madre patri, in provenienza dai campi di Tindouf, sembra essere una fonte dispetto per i separatisti, che tentano di alleviare la loro angoscia, rilanciando la macchina di propaganda per deformare i fatti, come alla loro pratica.

" Così, hanno pubblicato in un giornale mauritaniano un'informazione commentata intitolata "un piano marocchino per comperare la coscienza di mauritaniani identificati come essendo sahariani".

Gli autori di quest'"informazione" sostengono che le decine di ricongiunti sarebbero mauritaniane a i quali Marocchini avrebbero distribuito milioni per utilizzarli nella propaganda.

E per sostenere le loro allegazioni, sostengono che uno dei ricongiunti era incaricato di responsabilità al porto mauritaniano di Nouadhibou.

I separatisti dell'interno hanno afferrato al volo la spedizione del giornale intraprendendo la diffusione attraverso Internet e di altri mezzi....

Il più straordinario in questo romanzo della propaganda separatista è che si verifica dopo un terzo di secolo, durante il quale migliaia di individui, che appartengono ai gruppi mauritaniani delle tribù, hanno costituito il patrimonio umano sfruttato nei vari lavori separatista. Individui d'origine mauritaniana sono anche stati pilastri ed hanno occupato posti che importano nella repubblica fantasma.

Il più famoso di loro è il primo ministro degli esteri, o più esattamente il ministro della propaganda della repubblica fantasma, Ahmed Baba Minsk, tra l'altro responsabili.

Fonte: Il quotidiano "Al Ahdath"

- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale / Corcas -