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venerdì 26 aprile 2024
 
 
 
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Le popolazioni dei campi di Tinduf, al sud-ovest dell'Algeria, non sono affatto profughi, ma sequestrati, dei privati della libertà di circolazione e sotto l'influenza di milizie armate che si istigano a saccheggiare il loro denaro e deviare gli aiuti che sono conceduti loro dalle organizzazioni internazionali, ha affermato l'ambasciatore del Marocco in Australia ed in Nuova Zelanda, Mohamed Mae El-Ainin.



Il Sig. Mae El-Ainin ha ritenuto in occasione di un'intervista accordata alla radio australiana SBS, che il Marocco consideri l'affare del Sahara come una questione regolata poiché il territorio è tornato alla madre patria dopo la partenza del colonizzatore spagnolo.

L'ambasciatore marocchino ha ricordato che il regno ha presentato la sua proposta d'autonomia per le province del sud, all'ONU quando quest'ultimo ha ritenuto che la cartella sia in un vicolo cieco.

L'ONU ha del resto qualificato la proposta marocchina di credibile e seria e che può arrivare alla soluzione del problema, ha aggiunto l'ambasciatore del Marocco.

Il diplomatico marocchino ha ribadito che il Marocco considera che i sequestrati di Tinduf li sono i suoi figli e che è pronto a trovare una soluzione nel quadro della sua sovranità sulle sue province del sud.

L'ambasciatore ha aggiunto che suo maestà il re Mohammed VI ha ribadito in occasione del suo discorso del 6 novembre, che il Marocco respinge ogni aventurismo le cui conseguenze sarebbero imprevedibili.

Ha aggiunto che l'invito indirizzato dal segretario generale delle Nazioni Unite alle parti per partecipare al negoziato si iscrive nell'azione dell'ONU per trovare una soluzione pacifica dei conflitti.

- Notizia riguardo alla questione del sahara occidentale/Corcas-

 

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