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venerdì 19 aprile 2024
 
 
 
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Stampa scritta

L'Algeria ed i separatisti del Polisario continuano, da tre decenni, a scalzare il processo di mediazione dell'ONU sulla questione del Sahara, ha sollevato il settimanale egiziano "Ros al Youssef" '.



Nella sua ultima edizione, la pubblicazione sottolinea che "tutti gli eventi rendono evidentemente che l'Algeria ed i separatisti del Polisario continuano, da oltre tre decenni, a scalzare il processo di mediazione dell'ONU, con da tutti i mezzi interposti, in particolare il loro rifiuto del censimento della popolazione dei campi di Tinduf al quale chiamano molte organizzazioni umanitari, in particolare l'alto commissariato delle Nazioni Unite per i profughi.
 
Il consiglio di sicurezza aveva espresso, all'unanimità, il 26 aprile scorso, la sua considerazione totale degli sforzi "credibili" del Marocco per raggiungere un regolamento della questione del Sahara marocchino, ha richiamato "Ros al Youssef".
 
E di aggiungere che la risoluzione del consiglio di sicurezza dell'ONU ha chiamato l'Algeria, per il terzo anno consecutivo, a fare sforzi per facilitare il censimento e la registrazione della popolazione dei campi di Tinduf, conformemente ai suoi obblighi internazionali, a cooperare più interamente con l'organizzazione delle Nazioni Unite ed implicarsi più risolutamente per porre fine al vicolo cieco attuale ed avanzare verso una soluzione politica.

Nello stesso quadro, la rivista egiziana, ricorda che l'Ufficio europea di lotta contro la frode "OLAF" ha pubblicato una relazione che "mette nudi i meccanismi di deviazione e dell'aiuto umanitario europeo a favore dei capi del Polisario", segnalando che il Parlamento europeo adottato, alla luce di questa relazione, il 29 aprile scorso, ad una risoluzione che "chiede alla Commissione europea di sospendere l'aiuto umanitario che l'Unione europea destina ai campi di Tinduf".

- Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas-

 

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