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giovedì 28 marzo 2024
 
 
 
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Dossier

Il primo round del negoziato sul Sahara ha avuto luogo il 18 giugno 2007 a Manhasset, nella regione di New York sotto l'egida dell'inviato speciale del segretario generale delle Nazioni Unite.

Sahara occidentale: Il primo round dei negoziati è stato "un successo", afferma il sig. Ould Errrachid Il primo round dei negoziati sulla questione del Sahara occidentale, che si è tenuto sotto l'egida delle Nazioni Unite, il 18 ed il 19 giugno a Manhasset (New York), è stato "un successo" nella misura in cui "si è arrivati ad una situazione dove il dialogo è stato stabilito", ha affermato il Presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS), il sig. Khelihenna Ould Errachid.



 " è esattamente ciò che desidera il Marocco, che è sempre stato per il dialogo in attesa di arrivare ad una soluzione politica e definitiva alla questione del Sahara", ha sottolineato in una dichiarazione alla stampa martedì al termine di questo primo round.

Il Marocco "auspica che questo dialogo possa, nel quadro di una cultura di trasparenza, arrivare finalmente ad un compromesso onorato", ha detto ricordando la dinamica che ha suscitato la proposta marocchina d'autonomia, che è "un grande progetto".

"Siamo ottimisti e formiamo il desiderio che la buona fede e la buona volontà di tutte le parti, il Marocco, Polisario, come i paesi vicini, possano permettere di arrivare ad una soluzione che metta fine alla situazione di vicolo cieco", ha aggiunto Ould Errachid.

Il Marocco, ha sottolineato, a questo proposito, ha messo sulla tavola "sufficientemente elementi importanti e fondamentali per finirne una volta per tutta con questo conflitto".

Questo primo round, che si è svolto "in un buon ambiente" è stato segnato "da un dialogo franco e trasparente", con la delegazione del Polisario presieduta da Ali Mahfoud Beiba, presidente del Parlamento del Rasd (repubblica araba sahariana democratico, entità autoproclamato che nessuno non riconosce), cosa che costituisce in sé "una grande proiezione".

Il Marocco è stato rappresentato a questo primo round di negoziati da parte di un'importante delegazione, composta dai sigg. Chakib Benmoussa, ministro dell'interno, Taieb Fassi Fihri, ministro delegato agli affari esteri ed alla Cooperazione, Fouad Ali El Himma, ministro delegato dentro, Khalihenna Ould Errachid, Mohamed Yassine Mansouri, Direttore generale degli studi e della documentazione ed El Mostafa Sahel, rappresentante permanente del regno del Marocco presso l'ONU.

 

Dichiarazione preliminare del sig. Benmoussa alla conferenza stampa tenuta a New York

La delegazione marocchina ai negoziati sulla questione del Sahara ha dato, martedì alla sede della missione permanente del Marocco presso ONU a New York, una conferenza stampa al termine del primo round, tenuto il 18 ed il 19 giugno a Manhasset in sobborgo new yorkaise.

A questa conferenza, tenuta in presenza dei rappresentanti di molti mass media internazionali, il ministro dell'interno, il sig. Chakib Benmoussa, ha fatto una dichiarazione preliminare di cui ecco il testo: "Il primo round dei negoziati che hanno avuto luogo conformemente alla risoluzione del Consiglio di sicurezza N. 1754 e sulla base dell'opportunità che offre l'iniziativa marocchina per il negoziato di uno statuto d'autonomia della regione del Sahara, ha preso fine.

" Questa risoluzione ha costituito una rottura con il passato ed ha impegnato un nuovo processo in armonia con la volontà della Comunità internazionale allo scopo di raggiungere una soluzione politica definitiva negoziata.

Questi negoziati ai quali ha chiamato il Consiglio di sicurezza sono il risultato degli sforzi intrapresi dal regno del Marocco per raggiungere una soluzione politica che deve porre fine al conflitto, presentando un'iniziativa elaborata con la partecipazione dell'insieme delle componenti politiche del regno e del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani, che rappresenta la maggioranza dei fili del Sahara.

Quest'iniziativa ha raccolto un ampio sostegno internazionale come contributo al consolidamento della pace e della stabilità nella regione, tale da riunificare tutto Sahraouis e porre fine alle sofferenze umane sopportate dai nostri fratelli a Tindouf.

Questi negoziati, ai quali hanno assistito i nostri fratelli mauritaniani ed algerini, sono stati un'occasione durante la quale abbiamo incontrato una parte dei nostri fratelli sahariani, per lavorare insieme a trovare una soluzione politica mediana, consensuale e definitiva a questo conflitto che dura da decenni nella regione.

Il Marocco ha annunciato, dall'adozione della risoluzione onusienne, che si renderà ai negoziati con buona fede e con la mano tesa, dopo avere preso l'iniziativa di proporre una soluzione realistica, seria e responsabile il cui spirito procede della legalità internazionale e dei modelli d'autonomia in vigore nei paesi democratici, sperando che questa soluzione sia un mezzo per la realizzazione delle aspirazioni dei popoli della regione maghrébine da vivere nella pace e la sicurezza.

La proposta marocchina prevede anche che lo statuto d'autonomia della regione sarà oggetto di negoziati e sarà presentato alle popolazioni interessate nel quadro di una consultazione referendario libero.

Questo referendum costituisce, nei confronti della legalità internazionale, dalla carta delle Nazioni Unite, dalle risoluzioni dell'assemblea generale e dal Consiglio di sicurezza, un esercizio libero da parte di queste popolazioni del loro diritto all'autodeterminazione.

Il Marocco ha una volontà ferma e determinazione di operare in attesa di garantire il successo di questo processo e raggiungere un regolamento che oltrepassa il vicolo cieco e le ripercussioni del passato e risponda agli appelli delle Nazioni Unite e della Comunità internazionale.

L'obiettivo del Marocco è anche di fare uscire la regione del vicolo cieco, fissarla contro i pericoli del terrorismo, del crimine organizzato ed a costruire il futuro del Magreb arabo su nuove basi di riconciliazione e di cooperazione.

Nel corso di questo round di negoziati, che si è svolto due giorni durante, il Marocco ha presentato la sua proposta riguardante la concessione di un'ampia autonomia alla regione del Sahara.

Questo round è stato un'occasione storica che ha permesso l'apertura di un dialogo tra tutti i Sahariani, con la partecipazione attiva del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani, nella persona del suo presidente.

In questo contesto, la delegazione marocchina ha affermato che questa iniziativa è stata accolta positivamente dalla Comunità internazionale ed il Consiglio di sicurezza attraverso la risoluzione 1754 che la considera seria e credibile ed offrendo un elemento nuovo del negoziato.

È l'unica soluzione realistica ed indivisibile per il regolamento di questo conflitto, in grado di permettere i ritrovamenti di tutti i fili del Sahara, di preservare la loro dignità e garantire loro una vita rispettabile.

Il Marocco ha anche affermato che l'iniziativa che ha presentato e nonostante la sua complementarità e della sua omogeneità resta aperta all'arricchimento, nel quadro del negoziato consensuale ed il rispetto del principio dell'integrità territoriale del regno del Marocco.

Nonostante la buona fede pubblicata dal Marocco in occasione di questi negoziati, l'altra parte si è accampata sulle sue posizioni precedenti e non ha formulato alcuna proposta costruttiva che deve permettere di uscire dal vicolo cieco.

Peggio ancora, è restata attaccata a piani precedenti che il Consiglio di sicurezza e la Comunità internazionale hanno attestato della loro inapplicabilità, alla stregua di essa si è tagliato dietro interpretazioni strette e letture selettive del principio dell'autodeterminazione.

Ci rammarichiamo inoltre che le dichiarazioni dell'altra parte restano negative e non rispondenti alla volontà della Comunità internazionale di avviare negoziati costruttivi ed impressioni in buona fede e di responsabilità.

Queste posizioni confermano che il fronte Polisario e coloro che lo sostengono non hanno ancora osservato l'importanza di questa opportunità storica e la possibilità che offre per realizzare la pace e la riconciliazione, sigillare i ritrovamenti e mettere un termine al dramma umanitario che vivono i nostri fratelli nei campi di Tindouf da decenni.

Il Marocco ribadisce la sua volontà sincera e la sua determinazione ferma ad avanzare in questo processo e proseguire un dialogo costruttivo sulla base della dinamica impegnata dalla proposta marocchina, sotto l'egida delle Nazioni Unite, mû in ciò dalla grande speranza di chiudere questo conflitto, per il bene dell'insieme delle parti "."

 Sahara occidentale: Il Marocco abborda i negoziati con fiducia e serenità

A differenza del passato, mai i Marocchini non hanno avuto altrettanto la convinzione, in quest'affare nazionale, soltanto danno in buona fede alla Comunità internazionale una soluzione che può essere giusta, definitiva e duratura per Sahara.

La casa della missione diplomatica a New York è un'opera muraria abbastanza imponente, respectable e degna.

Illuminata, come per i giorni grandi feste, questo sabato sera il 16 giugno 2007, riceveva i membri della delegazione marocchina incaricata, sotto l'egida delle Nazioni Unite, di avviare i negoziati con Polisario sull'offerta marocchina.

L'ospite, Mustapha Sahel, il rappresentante del Marocco alle Nazioni Unite, fa di tutto perché i suoi ospiti si sentono alla comodità ed abbordano il lavoro storico che le attende con maggiore serenità. L'ambiente tra i membri è evidentemente ridotto ma soprattutto molto professionale.

I delegati marocchini sembrano controllare perfettamente il loro argomento e soprattutto fanno mostrare di una competenza notevole. Formulano, riformulano, mettono in prospettive le questioni più precise con una calma a tutta prova. Anticipano sugli sviluppi eventuali con lo stesso controllo.

Il progetto marocchino d'autonomia con la sua densità, con la sua credibilità riconosciuta e dal riconoscimento esplicito internazionale di cui egli vantaggio impone da sé una metodologia di lavoro.

I dibattiti tra le delegazioni saranno liberi ed incrociati. Nessun'esclusione o forma di marginalizzazione degli uni o degli altri non è auspicabile.

Il lavoro sarà libero, aperto e se lo occorre di facile utilizzazione per l'utente e spontaneo. Le Nazioni Unite hanno innegabilmente adottato una formula che, con la relegazione relativa dei negoziatori, somiglia a Camp David.

Infatti a Manhasset, nei dintorni di New York, i negoziatori saranno portati, fin dal 18 giugno, a prendere i loro pasti ed il loro collations insieme. Anche si prevede che passino tutta la notte del 17 al 18 giugno nel sito dei negoziati. Spazio chiuso, favorire i legami di facile utilizzazione per l'utente, creare le condizioni di un disgelo politico e psicologico..., le tecniche sono conosciuti e le Nazioni Unite in quest'affare ne utilizzano con una certa fiducia.

Nonostante la metodologia presa in considerazione da Peter Van Walsum, tutti sanno che le discussioni saranno difficili e, certamente, lunghe. Questa prima sessione riveste dunque un carattere simbolico ovvio - essa rompe il ghiaccio - ma tutto sarà detto fin dal primo giorno.

Nei fatti, i sei delegati negoziatori marocchini non saranno sostenuti, in back ufficio, molto lontano da Manhasset, da un gruppo di esperti per la maggior parte dei Marocchini sahraouis che occupano posti di alta responsabilità al ministero dell'interno, al Corcas o altrove.

Questo sherpas hanno il compito con il controllo intimo della cartella, in particolare sugli aspetti umani, di portare la più ampia competenza e più aguzza allo stesso tempo, ai negoziatori.

"Siamo una delegazione nuova, con visi nuovi, che rappresenta un Marocco nuovo e con un progetto nuovo, e credibile, per fare uscire la nostra regione della crisi." Ciò che ci importa, non essendo la sovranità marocchina in equazione, è di permettere ai Sahariani, tutti i Sahariani, mettersi d'accordo con il negoziato sul modo con il quale vogliono gestire queste province.

L'offerta d'autonomia che è proposta è un quadro democratico, moderno e sufficiente per superare obiettivamente tutte le contraddizioni ereditate del passato ", dice tranquillamente, il ministro delegato dentro, Fouad Ali El Himma." Le dichiarazioni fatte alcune ore prima da Chakib Benmoussa, il ministro dell'interno e capo della delegazione marocchina, ai mass media hanno finito per precisare la lettera e lo spirito dell'itinerario marocchino.

A differenza del passato, mai i Marocchini non hanno avuto altrettanto la convinzione, in quest'affare nazionale, soltanto danno in buona fede alla Comunità internazionale una soluzione che può essere giusta, definitiva e duratura per Sahara.

La delegazione marocchina non è una delegazione di circostanza o del passato. È costituita dalla gente che ha lavorato sulla cartella e che ha fatto il giro del mondo - più di 30 paesi - per spiegare l'offerta marocchina d'autonomia. Non hanno conosciuto né Houston né Baker.

Hanno una sola religione: il futuro.

E nella pace.

 Fonte: MAP

- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas -

 

 

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