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giovedì 25 aprile 2024
 
 
 
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Dossier

Gli interventi degli istanti e dei rappresentanti degli stati, le personalità politiche, parlamentari e rappresentanti della società civile del mondo intero, continuano dinanzi alla quarta commissione delle Nazioni Unite che ha aperto i suoi lavori, lunedì a New York.



Il Consiglio reale consultivo degli affari sahariani partecipa con un'importante delegazione a questi lavori che vedono sfilate un flusso importante di sostegno alla causa nazionale marocchina ed alla soluzione politica che assegna un'ampia autonomia al Sahara per porre fine al calvario dei presi in considerazione dei campi di Tindouf.


Una seduta plenaria alla sede dell'ONU

L’ex- rappresentante speciale dell'ONU per il Sahara, Erik Jensen: l'autonomia, la soluzione la " più realistica a questo conflitto di un punto di vista americano come francese o spagnolo"

Una soluzione negoziata basata sul realismo e lo spirito di compromesso alla questione del Sahara riveste un carattere prioritario nel nuovo ordine regionale nel Magreb segnato da cambiamenti profondi e sempre sotto la minaccia della nebbiosa terroristico, ha affermato, mercoledì a New York, l'ex-rappresentante speciale del segretario generale dell'ONU per il Sahara, Erik Jensen.

 In questa prospettiva, l'iniziativa marocchina d'autonomia resta la soluzione la " più realistico a questo conflitto di un punto di vista americano come francese o spagnolo", ha sottolineato questo vecchio alto responsabile onusien, che ha esercitato nella regione dal 1993 al 1998.

Per il sig. Jensen, dagli eventi che hanno scosso la regione d'Africa del Nord e del Medio Oriente (CONDUSSE),  il vecchio ordine, quando egli non ha completamente scomparso, ha conosciuto grandi sfide.Ma in tutti i casi, secondo lui, un nuovo ordine deve emergere per accompagnare la nuova generazione da popolazioni, per lo più dei giovani, ben istruiti, che aspirano ad una vita migliore e meglio al fatto del loro ambiente immediato ed internazionale.

In questo contesto, il Marocco, attraverso le scelte operate nel quadro di riforme profonde iniziate da SM Re Mohammed VI, adottate nella votazione storica di luglio scorso, ed in maniera massiccia salutate alla scala internazionale, offerta una nuova dinamica per avviare discussioni sostanziali sul piano d'autonomia.

Infatti, ha sottolineato dinanzi ai partecipanti ai dibattiti nel quadro della quarta commissione dell'ONU, la nuova costituzione pur dedicando l'identità plurale del Marocco allarga le libertà individuali, promuove i diritti dell'Uomo e garantisce l'indipendenza del potere giudiziario, nel quadro di una vera democrazia parlamentare.
Il Consiglio di sicurezza dell'ONU non vi è fuorviato sollevando particolarmente le misure relative al diritto dell'Uomo, ha notato l'autore del lavoro " Sahara: anatomia di un vicolo cieco (2005) ".

 Infatti, ha dice, queste misure, una volta messe in opera possono soltanto servire il clima di negoziati, rilevando che " il processo democratico ed il rispetto dei diritti dell'Uomo permette all'iniziativa d'autonomia di prendere interamente corpi".E di ricordare, in questo contesto, che il segretario generale dell'ONU ha chiamato nelle sue raccomandazioni ad un'ampia rappresentazione per incoraggiare le parti nei negoziati.

I cambiamenti in corso nel mondo, allo stesso tempo allarmante e facchini di speranza, incoraggia a discutere, precisamente, di un'ampia autonomia rispettando le specificità locali, cosa che ne fa, hanno insistito, la " soluzione più realistica".
 È ovvio per il sig. Jensen che il conflitto del Sahara costituisce il più grande ostacolo dinanzi alla realizzazione dell'Unione del Magreb. Un'unione che offre ai paesi d'Africa del nord, di prospettive brillanti di sviluppo economico nel quadro di un Magreb stabile, e prospera per fare fronte alle sfide future. Di conseguenza, fallire nella risoluzione del conflitto del Sahara non è soltanto un fallimento per le aspirazioni dei popoli della regione, ma una porta aperta a tutti i pericoli. Uno scenario che serve gli interessi di Al Qaeda in Magreb islamico (AQMI) al montaggio di giovani frustrati e, richiama all’attenzione.
 
Un partenariato regionale ed una cooperazione effettiva accoppiati ad una vera democrazia sono, per lui, le migliori armi per ricambiare il pericolo terroristico.
L'internazionale delle donne democratiche cristiane ritiene che l'autonomia sia una possibilità per la soluzione al Sahara

Così, Anna Maria Cervone, dell'Internazionale delle donne democratiche cristiane, ha ritenuto che quest'iniziativa proposta dal Marocco, nel quadro della sovranità del regno e della sua unità territoriale, " costituisce la soluzione adatta per dotare le province del sud di ampie prerogative e permettere alle sue popolazioni di gestire i loro affari".

44Non  si insisterà mai abbastanza sulla necessità di osservare questa proposta per risolvere definitivamente il problema del Sahara e porre fine al dramma che dura nei campi di Tindouf", ha sottolineato Maria Cervone, dicendosi " stupefacente" della durata di questo " conflitto artificiale".

Ha anche messo in guardia contro la minaccia che rappresenta la persistenza di questo conflitto in cuore pieno dell'Africa del Nord, " con la presenza di milizie armate del polisario e la circolazione degli armi senza alcuno controllo, una situazione che rischia di trasformare questa regione in una muffa fertile per l' instaurazione di gruppi armati in tutti i generi".

L'ONG britannica " Family Protection" condanna i danni ai diritti umani nei campi di Tindouf

Da parte sua, il presidente dell'ONG britannica " Family Protection", Jane Bahaijoub, ha giudicato che l'iniziativa d'autonomia è " la sola soluzione viabile" per le popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf.

" Credo fermamente che la sola soluzione per le popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf risiede nella proposta marocchina d'autonomia (...) l'autonomia è la sola soluzione realizzabile e raggionevole", ha martellato, denunciando le violazioni sistematiche dei diritti dell'Uomo in questi campi ma anche la politica dell'offuscamento esercitata dal Polisario.


Un bambino sahraoui di fronte al calvario dei campi di Tindouf

L'organizzazione americana " Teach the Children International" : Il Polisario fornisce informazioni non credibili sulle popolazioni dei campi

Abbondando in questo senso, Nancy HUF, dell'organizzazione americana " Teach the Children International" , ha imposto la diffusione d'informazioni concrete sulla situazione nei campi di Tindouf, in modo da potere avanzare sul regolamento della questione del Sahara con vere soluzioni.

" Le informazioni fornite dal Polisario non sono esatte" , ha detto, dando l'esempio di dichiarazioni secondo le quali tutti i bambini che vivono nei campi di Tindouf ricevono un'istruzione mentre studi condotti dall'Università d'Oxford provano l'opposto.
"Questo significa che il Polisario non garantisce l'istruzione primaria di tutti i giovani", ha affermato la signora Huff, evocando l'implicazione possibile di questo movimento nell'assunzione dei bambini dei campi da parte dei gruppi terroristici, di cui Al Qaïda in Magreb islamico (AQMI).

L'ONG americana "The Borrowed Voice": Il Polisario impone il matrimonio agli adolescenti per ragioni politiche

Da parte sua Amy Karimi, dell'ONG americana "The Borrowed Voice" ha condannato la politica dei matrimoni forzati di minatori, orchestrata dal Polisario nei campi di Tindouf, una pratica che, spiega, serve da "  interessi politici".

 " Ragazze di 13 anni sono forzate di sposarsi per permettere al Polisario di avere una progenie sufficiente per sostenere la sua cause", si è  indignato.

L'ONG britannica " Freedom for All":

È tempo che il Polisario apre i suoi campi Anche il suo di campana presso il direttore delle ONG britannica " Freedom for All" , Tanya Warburg, che ha ricordato che le popolazioni dei campi di Tindouf " hanno sofferto per molto tempo"." Generazioni sono sorte e sono morte in questi campi senza conoscere d'altro esistenza", ha detto, notando cheè tempo per il Polisario " di aprire questi campi" per dare la possibilità alle popolazioni di fare la libera scelta tra tornare alle loro famiglie in Marocco o restare.

L'ONG britannica " Famiglie in Unione": grazie al Marocco la vita dei Sahraoui si è migliorata

In un altro registro, il sig. Donovan Williams, dell’ONG britannica "Famiglie in Unione", ha messo l'accento su " le misure adottate dal regno del Marocco per migliorare la vita degli abitanti" province del Sud, attraverso investimenti in un certo numero d'infrastrutture e nei servizi pubblici.
L'organizzazione "Sicurezza e sviluppo umano": Non è stupefacente che il Marocco sia criticato da quelli che criticano il libero scambio e sostengono le idee ed i regimi totalitari
 Il Sig. David Eriksson, dell' organizzazione "Sicurezza e sviluppo umano", ha da parte sua affermato che contrariamente a ciò che è detto, " Il Marocco destina numerosi investimenti e risorse importanti al Sahara ed alla gestione delle risorse naturali della regione, in particolare la pesca ed i phosphati".

Ne ha voluto per prova il fatto che le province del sud sono più avanzate in materia d'istruzione e di salute che la media nazionale, che nota anche che " egli non è sorprendente che le critiche  riguardo del Marocco è spesso dell'opera delle stesse persone che criticano il libero scambio ed i mercati aperti e sostengono le idee e gli stati totalitari".

Professore dell'Università islamica dell'Indonesia: Il Polisario non ha dato prove delle sue convinzioni democratiche

Evocando l'esperienza democratica del regno, il sig. Tegu Santosa, dell'Università islamica dell'Indonesia ha rilevato che il Marocco è "uno Stato stabile, libero e démocratique" contrariamente ai campi di Tindouf, dove le popolazioni non possono circolare liberamente.

Questo professore, che ha recentemente visitato le province del Sud del regno, si è così felicitato per l'iniziativa d'autonomia proposta dal regno, deplorando, in compenso, l'immobilismo del Polisario, che " non dà prova di nessuna democrazia e considera soltanto due opzioni: guadagnare o perdre".

Il Marocco, un garante della pace e la sicurezza nella regione Sahelo-sahariana (ex-osservatore del Minurso)

Il Marocco è  un garante della pace e della sicurezza nella regione Sahelo-sahariana, anche nella lotta contro il terrorismo, ha affermato, mercoledì a New York, Panagiotis Thodorakidis, il generale pensionato dell'Esercito ellenico.
 
" Il Marocco è un pilastro ed un garante della pace e la sicurezza regionale ed i suoi sforzi sono considerati come esemplari", ha dichiarato questo vecchio osservatore del Minurso dinanzi alla quarta commissione dell'ONU.

In un intervento dedicato alle minacce di Securità nella regione del Sahel, l'intervenendo ha affermato che il Marocco è percepito, in questa regione, come " un paese stabile e moderato e come un membro responsabile ed affidabile della Comunità internazionale".

Ritornando alla sua esperienza nell'ambito della Minurso, questo soldato di carriera, titolare di un dottorato in analisi geostrategica, non ha mancato di evocare la situazione fragile delle popolazioni dei campi di Tindouf, che " sono parcheggiate più da di una generazione in condizioni estreme e senza prospettive del futuro".
Ha descritto, a questo proposito, una popolazione " frustrata", " stancata delle promesse del Polisario", e " particolarmente vulnerabile" all'assunzione da parte dei gruppi armati, che operano molto nella regione.

I giovani di questi campi sono " privati dei loro diritti elementari, vivono al centro di un sistema corrotto e non hanno speranza in un futuro migliore", ha informato il sig. Thodorakidis, agli occhi del quale, tutti questi fattori, suscitano preoccupazioni sull'evolvere della situazione nel Sahel, una regione " infestata da gruppi armati e terroristi" e sul punto di " diventare nuovo un Afghanistan".

Secondo lui, una soluzione rapida del conflitto del Sahara è dunque un imperativo, poiché, spiega, l'assenza di un regolamento " costituisce un ostacolo ad una cooperazione più accurata contro il terrorismo nella regione del Sahel".
L'esperto greco non ha trascurato, a questo proposito, di ricordare la pertinenza dell'iniziativa d'autonomia " couraggiosa" del Marocco, una proposta qualificata di " seria e credibile" da parte del Consiglio di sicurezza dell'ONU.

Ha anche chiamato la Comunità internazionale a " richiamare la sua attenzione sul ruolo stabilizzatore del Marocco nella regione Sahelo-sahariana", notando, a questo titolo, che il regno può essere considerato come " un attore maggiore" nel rafforzamento della cooperazione regionale.
 
Accademico giapponese: Il Polisario è uno dei gruppi che hanno partecipato alla destabilizzazione dall'inizio della primavera araba

Da parte sua il professore Shoji Matsumoto dell'Università Sapporo Gakuin (Giappone) ha messo in rilievo il ruolo destabilizzatore svolto da alcuni gruppi dall'inizio della primavera araba.

Questa primavera ha permesso di aggiornare l'instabilità che deriva da " la partecipazione di gruppi armati e di mercenari ad alcuni conflitti come il conflitto libico", ha fatto sapere.

Questa situazione " risulta dal fatto che alcuni gruppi possono sopravvivere soltanto in un'atmosfera di confusione, di tensione e d'instabilità", ha insistito l'universitario giapponese, evocando, a questo proposito, il sostegno offerto dal Polisario al regime di Mouammar Kadhafi.

Esperto spagnolo: l'unica parte in questo conflitto che ha avanzato una proposta seria e credibile è stata il Marocco

L'autore-giornalista spagnolo e specialista della questione del Sahara, Chema Gil, ha sottolineato la volontà " " sincero; del Marocco di raggiungere una soluzione che mette fine al conflitto del Sahara.

Chema Gil che si trova attualmente a New York per prendere parte, come istante, ai dibattiti della quarta Commissione dell'Assemblea generale dell'ONU, ha affermato che " l'unica parte in questo conflitto che ha avanzato una proposta seria e credibile è stata il Marocco ", rilevando la pertinenza del piano d'Autonomia del Sahara proposto dal Marocco per chiudere la questione.

" Questo non è una valutazione personale ma quella di una grande parte della Comunità internazionale che ha applaudito l'atteggiamento proactive del Marocco in questo processo ", ha detto in dichiarazioni di stampa riprodotte dalla località d'informazione spagnolo " Enprimicia ". Ne contro parte, " Polisario, gli resta immobile nella sua posizione incapace di seguire i cambiamenti geopolitici " nella regione, ha affermato Chema Gil.

Secondo l'esperto spagnolo, il contenzioso del Sahara pesa come una palla che ha ostacolato gli interessi congiunti del Marocco e dell'Algeria e ritarda l'integrazione del Magreb, una zona strategica sul piano di Securità per l'insieme della circonferenza mediterranea.

Si è detta convinta, in questo contesto, che l'Algeria finirà per comprendere che un " movimento come Polisario, con elementi aventi rapporti d'affari con il crimine organizzato ed il terrorismo jihadista, non è il migliore compagno di viaggio attualmente preciso dove la primavera araba soffia su un grande numero dei paesi del mondo arabo ".

" Alger finirà anche per capire anche che Polisario non è cheun elemento destabilizzatore e di generatore; incertezze nella regione ", ha assicurato che predice futura e necessaria normalizzazione tra l'Algeria ed il Marocco.

" Questi due paesi sono brio di stabilire notizie dinamiche di fiducia reciproca.E le relazioni tra Alger e Rabat prenderanno in prestito un nuovo cammino, poiché la sicurezza nella regione strategica del Magreb dipende in grande misura della normalizzazione delle loro relazioni " , ha ancora sottolineato l'esperto spagnolo.
Trattandosi della questione dei diritti dell'Uomo e della sua instrumentalizzazione ricorrente con il " Polisario ", l'autore giornalista, che ha scritto molti lavori che rivelano la realtà occulta del movimento separatista, ha affermato che il " Polisario " è passato padrone nella violazione " " sistemica e sistematico; diritti dell'Uomo di cui si fa cinicamente una violazione " " sistemica, poiché questo movimento si ingegna a realizzare " un sistema perverso che utilizza Sahraoui sequestrati a Tindouf, privandoli di un diritto fondamentale che è quello dell'informazione ", ha spiegato, sostenendo cheegli " non esiste nessuna libertà d'espressione o d'opinione nei campi del Polisario: chiunque osa criticare il sistema o perorare per altre posizioni sono presto imputato di tradimento prima di scomparire semplicemente "." Questo sistema frantumato alla propaganda ed all'instrumentalizzazione della questione dei diritti dell'Uomo, che tiene in ostaggi Sahraoui dei Campi di Tindouf privando di un altro diritto umano quello fondamentale della libertà di movimento e di circolazione, non convince e non fuorvia più nessuno, all'eccezione, naturalmente, di quelli che vogliono lasciarsi traditi", sottolinea.

 D'altra parte e nel quadro della sua partecipazione ai dibattiti della quarta Commissione dell'Assemblea generale dell'ONU che continueranno fino al 10 ottobre che corre, l'autore giornalista spagnolo, dovrà prendere parte alla presentazione del suo lavoro recentemente pubblicato in Spagna: " Lo que el Frente Polisario esconde " (Ciò che nasconde il Polisario), nel quale rivela la realtà del Polisario e quella della vertenza attorno al Sahara marocchino.

In questo lavoro dedicato alla questione del Sahara, Chema Gil mette nudi le vere intenzioni del Polisario e rivela, con un coraggio raro, le attività incerte del Polisario e l'implicazione di alcuni dei suoi elementi in attività terroristiche al Sahel.

Il  lavoro consegna anche ai lettori una concezione chiara della vertenza attorno al Sahara, attraverso la presentazione di prove concrete e storiche che dimostrano l'appartenenza del Sahara al Marocco ed i legami perenni di fedeltà che lega gli abitanti del Sahara ai sovrani del Marocco.

Comitato internazionale per i prigionieri di Tindouf: Il Marocco, l’" alleato" perfetto; per la sicurezza e la stabilità nella regione

Il Marocco è l’ " alleato" perfetto; per la sicurezza e la stabilità nella regione, ha affermato, martedì a New York, il lord Francis Newall, Presidente del Comitato internazionale per i prigionieri di Tindouf.

" Il Marocco è l'alleato perfetto per la sicurezza e la stabilità nella regione e può fungere da modello per la realizzazione del sogno maghrebino", ha proseguito il lord Francis dinanzi ai partecipanti ai dibattiti della quarta commissione dell'ONU.
E di aggiungere: " Se sosteniamo i cambiamenti positivi nella regione, dobbiamo sostenere una soluzione pacifica negoziata alla questione del Sahara", che forse risolta che attraverso uno " vero impegno ed una buona fede da parte dell'Algeria".

" É attraverso il rafforzamento dei legami d'amicizia e di cooperazione tra il Marocco e l'Algeria, che il problema del Sahara sarà risolto", nell'interesse dei popoli della regione che aspirano a beneficiare della " primavera araba" per rivitalizzare l'Unione del Magreb ed inaugurare una nuova era.

Il Marocco, forse, secondo lui, questa locomotiva poiché, precursore in materia di riforme. " Queste stesse riforme, condotte, già alcuni anni fa, sotto la condotta dal giovane re, ha permesso a questo paese di fare faccia in modo sereno ai sollevamenti che hanno scosso numero di paesi arabi, in particolare al Maghreb".
 
Proseguendo la sua rivoluzione calma coronata dall'adozione di una nuova costituzione storica, il Marocco ha, nello stesso tempo, opera a migliorare il suo ambiente regionale, convinto della necessità di stabilire nuovi legami tra i paesi del Magreb, basati sulla solidarietà ed il rispetto reciproco, ha aggiunto.

 Il Marocco da allora ha sempre teso la mano al vicino algerino, che cerca uno " impegno per un dialogo franco e sincero in attesa di risolvere i problemi in sospeso e trovare una soluzione politica giusta e definitiva al problema del Sahara" , ha testimoniato il Presidente del Comitato internazionale per i prigionieri di Tindouf, basato in Gran Bretagna.

Per lui, la nuova costituzione è intervenuta per consolidare tutte queste scelte strategiche. Questa è arrivata per sottolineare " l'identità plurale del Marocco", mettendo in evidenza il suo patrimonio culturale, compreso berbero ed Hassani e le priorità strategiche del regno a livello del Magreb e del Mediterraneo.
 
La nuova costituzione è venuta anche a consolidare le acquisizioni in materia dei diritti dell'Uomo ed i valori democratici, ha detto il presidente, insistendo che uno dei cambiamenti principali è la separazione dei poteri legislativi, esecutivi e giudiziari.

Per la prima volta nella regione, " un paese è in fase di consolidamento democratica e neppure di transizione democratico", ha detto, rilevando che " per la prima volta, anche, in un paese del mondo arabo, il potere giudiziario è completamente indipendente e ciò è da salutare".

Ed il Consiglio dell'Europa non vi è fuorviato quando ha accordato al Marocco lo statuto di partner per la democrazia, ha concluso.

Attore associativo: Mustapha Salma continuerà il suo combattimento fino al suo ritorno presso i suoi a Tindouf
 
Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud continuera son "combattimento e la sua resistenza" fino al suo ritorno presso i suoi a Tindouf, in Algeria, ha affermato, martedì a New York, suo fratello Mohamed Cheikh Ismaali, attore associativo a Smara.
 
 "Vi confermo qui che il mio fratello" chi osserva vicino da un anno un SIT IN dinanzi al seggio dell’ACR a Nouakchott è " fermamente determinato a continuare il suo combattimento inébranlable e la sua resistenza come pure il suo attaccamento al suo diritto legittimo di tornare fra i suoi e presso la sua famiglia", ha detto Mohamed Cheikh Ismaali che si esprimeva dinanzi alla quarta commissione dell'Assemblea generale dell'ONU.

Dopo avergli dato la promessa " di operare per trovare una soluzione a questa situazione d'ordine umanitario, l’ACR da allora ha negato i suoi impegni ed ha trascurato il suo caso, mentre questa cartella cambio della missione essenziale" dell'alto commissariato, si è rammaricato suo fratello.

Da allora, Mustapha Ould Mouloud subito degli " disturbi inammissibili da parte dell’ACR che gli ha ritirato le fiamme e le fotografie dei suoi bambini sul luogo del suo SIT IN. Privato d'acqua, di sanitari, egli non proprio il diritto di ricaricare il suo telefono, il solo mezzo di cui dispone per comunicare con i suoi figli e restare in contatto con il mondo esteriore", ha detto.

E di interrogarsi dinanzi ai partecipanti ai dibattiti di questa commissione dell'ONU, " quale è il crimine commesso dal mio fratello? Il suo solo " crimine", ha detto, è di avere voluto tornare nei campi di Tindouf, in Algeria, per raggiungere la sua famiglia. Lo hanno accusato di essere " un agente, un traditore ed uno spia" e dopo essere stato imprigionato in condizioni inumane, lo hanno allontanato alla sola ragione di avere espresso un'opinione diversa, attraverso la quale ha cercato di aprire un dibattito franco, con i suoi, sulla proposta marocchina d'autonomia per la risoluzione di questo problema artificiale, creata dall'Algeria.

Quest'esilio forzato, ha deplorato, è in contraddizione totale con tutte le convenzioni internazionali relative al diritto dell'Uomo, e ciò è stato confermato da organizzazioni internazionali dei diritti dell'Uomo, tali che Amnesty International (AI) o Human Right Watch (HWR) che hanno considerato queste pratiche come una chiara violazione dei diritti dell’Uomo da parte dell'Algeria e del Polisario.
 
" Tutti sanno che Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ha fatto questo sacrificio, non per lui o la sua famiglia, ma per migliaia di sequestrati che sono animati delle stesse aspirazioni, ma non dello stesso coraggio. Ha così mostrato loro la via, aperto gli occhi e rivelato il vero viso del Polisario, quello della repressione, del terrore, della tirannia e del mensonge", ha proseguito.

In realtà, ha spiegato, il timore dei dirigenti del Polisario è che sequestrati nei campi li possano esprimere apertamente il loro sostegno al progetto marocchino d'autonomia e chesono convinti dei buon fondamenti del ritorno volontario alla madre patria (il Marocco NDLR), il migliore mezzo per loro per mettere fine alla loro sofferenza all'inferno di Tindouf.

" Dove sono quest'organizzazioni umanitarie che non fermano di denunciare delle cosiddette violazioni un diritto dell'Uomo al Sahara? Perché chiudono gli occhi su questo scandalo? Mustapha non è un essere umano? Non merita, neppure non, un semplice comunicato di sostegno? , si è interrogato " .

La verità è che la causa di Mustapha Salma ha mostrato al grande giorno la realtà di alcune organizzazioni che pretendono di difendere i diritti umani", ha proseguito, aggiungendo che " poco importa, Mustapha non ha non necessità del loro sostegno. Molto della sua determinazione e dei buon fondamenti della causa che difende, è pronto al sacrificio per denunciare i crimini nei campi di Tindouf".

 E di concludere con un appello lanciato ai dirigenti algerini di liberare " i nostri fratelli sequestrati a Tindouf" e di " aprire le porte dei campi per dare la possibilità alle popolazioni di fare la libera scelta tra tornare alla madre patria o restare sotto la vostra tutela".

15 paesi della Comunità dei Caraibi sostengono una " soluzione politica e giusta" al conflitto del Sahara

La Comunità dei Caraibi (CARICOM) ha espresso, giovedì a New York, il suo sostegno per una " soluzione politica, appena, definitiva e reciprocamente accettabile" al conflitto del Sahara.

I paesi del CARICOM li esprimono " sostegno ai negoziati informali in corso tra le parti e, in questo contesto, all'appello del Consiglio di sicurezza (dell'ONU) nella sua risoluzione 1979 per la prosecuzione dei negoziati sotto gli auspici dell'ONU, senza condizione preliminare ed in buona fede con obiettivo una soluzione politica, appena, definitiva e reciprocamente accettabile con le parti" , ha sottolineato l'ambasciatore della Giamaica all'ONU, Raymond O. Wolfe, che si esprimeva in nome del gruppo dinanzi alla quarta Commissione dell'Assemblea generale dell'ONU.
 
La CARICOM saluta, inoltre, gli sforzi fatti dall'Inviato personale del segretario generale dell'ONU, Christopher Ross, e " incoraggia le parti a negoziare in uno spirito di compromesso e d'impegno sincero".

 " Speriamo che i prossimi negoziati informali prepareranno la via a negoziati sostanziali tra le parti in vista d' raggiungere una soluzione definitiva, appena e reciprocamente accettabile a questo conflitto che ha troppo durato", ha detto l'ambasciatore.

La Comunità dei Caraibi è sorta nell'agosto 1973. Riunisce 15 paesi e territori associati: Antigua e Barbuda, Bahama, Barbados, Belize, Repubblica dominicana, Dominica, Grenada, Guiana, Haiti, Giamaica, Montserrat, Santo-Christophe e Nieves, Saint Vincent e Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago, ricorda.

Parlamentare marocchino: porre fine all'anarchia nella regione Sahelo-sahariana tributaria del regolamento del conflitto del Sahara

La fine dell'anarchia nella regione Sahelo-sahariana è tributaria del regolamento del conflitto artificiale attorno al Sahara marocchino, ha affermato giovedì a New York, il parlamentare Falla Boussoula.

" La nostra convinzione profonda è che la fine dell'anarchia nella regione Sahelo-sahariana, non può realizzarsi senza il trattamento delle cause all'origine delle tensioni che scopano la regione, in particolare le questioni in sospeso, in primo luogo la questione del Sahara marocchino" , ha sottolineato il parlamentare, dinanzi alla quarta Commissione dell'Assemblea generale dell'ONU.
 
In questo contesto, la signora Boussoula ha chiamato alla sospensione del sostegno fornito alle milizie del Polisario dal vicino algerino e la rimozione della sua tutela sulle popolazioni dei campi di Tindouf, che sottolinea la necessità di sedersi " intorno di una tavola di negoziati per l'esame oggettivo della situazione con uno spirito di cooperazione, di solidarietà e di rispetto riciproco".

E la signora Boussoula di ritornare sulla fase critica che attraversa attualmente la regione del Sahel a " causa dell'anarchia strisciante in vasti spazi degli stati della regione e l'aumento delle convoitises e degli interessi esterni che comportano molti gruppi armati ed organizzazioni terroristiche a violare la sovranità degli Stati".

Di conseguenza, ha aggiunto, la regione Sahelo-sahariana è diventata la zona privilegiata per diverse organizzazioni che si dedicano al terrore ed altre pratiche mafiose in ogni tipo che va della criminalità organizzata sopranazionale, al traffico di droghe e di esseri umani, passando per il grande banditismo.

E di ricordare che il Polisario è stato la " prima organizzazione armata che si è installato nella regione da partire dalla metà degli anni 1970 nel momento in cui la vasta zona sahelo-sahariana conosceva una certa stabilità e quietudine, ed è cominciato a dedicarsi a tutti i tipi di traffici illeciti, particolarmente il contrabbando di sigarette, la droga, gli ordigni esplosivi, le armi, che espone la regione a moltipli pericoli".

 Questi " attività mafiose del Polisario sono prosperate in modo manifesto a seguito dellostabilimento di cessate il fuoco nel 1991, a causa della disperazione e del vuoto cui sono confrontati le truppe del Polisario, senza prospettiva del futuro, come pure dell'emorragia nei campi di Tindouf dovuta all'esodo massiccio delle popolazioni e dei dirigenti del Polisario verso la madre patria".

 Per prova di questa " vocazione mafiosa" del Polisario, ha citato gli " informazioni quotidiane dei mass media sul'implicazione ovvia dei suoi dirigenti in operazioni di contrabbando o atti di violenza ormai correnti al sud dell'Algeria ed al nord del Mali".

Il Marocco non ha avuto di tregua di prevenire l'opinione internazionale del pericolo che costituisce l'esistenza e la mobilità delle bande armate del Polisario nella regione sahelo-sahariana ed il loro impatto gravissime sulla sicurezza e la stabilità degli stati limitrofi.

- Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas -
 

 

 

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