الـعـربية Español Français English Deutsch Русский Português Italiano
domenica 5 maggio 2024
 
 
 
www.sahara-online.net
www.sahara-social.com/it
Attività internazionali

Dichiarazione del regno del Marocco (presentata dai sigg.Ben Moussa e Khalihenna)

La prima parte è stata presentata dal sig. Chakib BENMOUSSA, ministro dell'interno, mentre la seconda parte è stata presentata dal sig. Khalihenna OULD ERRACHID, il Presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (CORCAS).



Elogio a dio, preghiera e ciao sono sul profeta, la sua famiglia ed i suoi lavoratori

 Eccellenza,

signore l'inviato personale

Onorati partecipanti,

 Mi è piacevole, in nome della delegazione marocchina, salutare lo spirito di speranze e di speranze che ci anima tutti nella riunione che teniamo oggi.

 Ci riuniamo dunque, con la benedizione divina, sotto gli auspici dell'ONU e grazie alla nostra volontà comune, per discutere della questione dell'autonomia della regione del Sahara.

 Troviamo i nostri fratelli sahraouis, poiché siamo, effettivamente, i membri di una stessa famiglia.

E se si verifica che i nostri cammini si separano, per un tempo, finiscono inevitabilmente e naturalmente per reintegrare il grembo clemente e misericordioso della madre patria.

Sono azionati in ciò dalla loro fedeltà ai valori sublimes dell'islam, la loro volontà di iscriversi nella logica della storia e la loro fede nell'ineluttabilità del futuro comune.

Tengo anche ad inviarvi, come pure a sua eccellenza signor il Ban Ki-moon, segretario generale dell'ONU, i ringraziamenti sinceri del regno del Marocco, per gli sforzi che sono stati fatti per garantire la preparazione e l'organizzazione di questa riunione.

La sua importanza non risiede soltanto nella sua tuta formale in sé, ma tiene soprattutto al fatto che il Marocco la considera come un punto di partenza fondatore di un negoziato serio destinato a trovare una soluzione politica alla questione del Sahara, conformemente alla risoluzione pertinente del Consiglio di sicurezza n. 1754.

Ci rallegriamo di quest'opportunità che ci apre l'iniziativa marocchina per il negoziato dell'autonomia della regione del Sahara, per incontrare fratelli che ci sono così vicini e per operare, insieme, risolutamente, con fiducia e determinazione, alla costruzione di un futuro promettente per la nostra regione. Il popolo marocchino, in particolare le popolazioni del Sahara, come pure tutti i popoli del Magreb, fondono molta speranza su questa riunione.

Siamo dunque tutti all'altezza delle loro aspirazioni.

È animato di questa volontà costruttiva che il regno del Marocco ha risposto con cura e senza riserva nessuno, all'invito del segretario generale dell'ONU.

Sottoscrivendo a questo passo lodevole, il regno dimostra nuovamente la sua buona fede e della sua volontà inébranlable di collaborare con l'ONU, come pure con tutte le parti a raggiungere una soluzione politica consensuale. Ci congratuliamo anche per la presenza di due paesi vicini con fratelli: l'Algeria e la Mauritania.

Ci rivolgiamo all'Algeria sorella, che ripara sul suo territorio una parte di Sahraouis, per ribadirgli che troverà il Marocco particolarmente attento a tutte le sue proposte unificarici e costruttive, che mira a sostenere un regolamento definitivo di questa vertenza e mettere un termine ad un problema umanitario sul suo territorio.

Attendiamo dall'Algeria che attui tutti i suoi mezzi per apportare un contributo positivo agli sforzi che mirano a regolare questa vertenza artificiale. Contiamo anche sulla sua tendenza a privilegiare la saggezza e la circospezione, e sulla sua volontà di issarsi all'altezza di questo momento storico, soprattutto quando si sa a quale punto il grande popolo algerino sarebbe felice di aggiungersi, in una riunione fusionale, al suo fratello il popolo marocchino, perché, collegati dai legami sigillati dalla classe, la cooperazione e la buona vicinanza, accedevamo alla storia con la grande porta, per lavorare il nostro futuro e prendere il nostro destino a disposizione.

 Teniamo anche ad indirizzare l'espressione dei nostri ringraziamenti e della nostra stima alla delegazione mauritaniana, tanto più che la Mauritania sorella si è sempre preoccupata di avvicinare i punti di vista.

 È dire a quale punto ci rallegriamo dei legami fraterni secolari che li collegano al suo popolo, fortemente attaccato ai suoi valori autentici, come pure delle relazioni di cooperazione, d'intesa, di solidarietà e di buona vicinanza che le raccolgono da allora sempre.

 Eccellenza,

signore l'inviato personale

Partecipanti onorati


Assistiamo a questa riunione storica, animati di fiducia, di determinazione ed in buona fede, per dire: sì alla ricerca di una soluzione politica consensuale che costituisce l'unica via per raggiungere un regolamento realistico e definitivo di questo conflitto, lontano dai tentativi inutili che cercano ressusciter proposte passate, proposte che, secondo il parere del Consiglio di sicurezza e dell'ONU, delle segretarie generali successive dell'organizzazione onusienne e dei loro rappresentanti personali, si sono rivelati inapplicabili e possono condurre soltanto ad una paralisi dei negoziati e, in definitiva, ad un nuovo vicolo cieco.

In realtà, e nonostante gli sforzi lodevoli e persistenti che sono stati fatti, non è stato possibile alle Nazioni Unite raggiungere una soluzione realistica.

 Ciò che è ancora più navrant, è che l'ONU ha constatato nelle sue risoluzioni multiple che la questione era nel vicolo cieco.

 Infatti, l'organizzazione onusienne ha stabilito chiaramente ed in modo non si può più convincente, che il piano di regolamento del 1991 era inapplicabile, e che l'Accordo quadro del 2001 ed il Piano di pace del 2003, erano inefficaci a causa dei disaccordi tra le parti.

Di fronte a questo blocco che rischiava di persistere indefinitamente a scapito dell'unità, della stabilità e della prosperità dei popoli della regione, e che risponde ai diversi appelli che emanano dall'ONU e da numerosi paesi fratelli ed amici, il Marocco ha deciso con coraggio ed all'unanimità della nazione, di proporre un'altra via di soluzione, sottoponendo in aprile scorso “un'iniziativa per il negoziato di uno statuto d'autonomia della regione del Sahara„.

È una proposta di compromesso sulla quale il regno fonde di grandi speranze e per la quale egli ha fatto sforzi enormi. Fedele alla sua reputazione di paese responsabile e ponderato, il Marocco ha acconsentito, a vedere giungere questa proposta, di grandi concessioni e di sacrifici immensi, che seguono in ciò un passo civilizzato tipico delle conciliazioni storiche audace che ha realizzato e di cui tira ancora un grande orgoglio.

 Queste conciliazioni, alle quali la Comunità internazionale e le forze democratiche hanno reso omaggio, sono state coronate da questa iniziativa che traduce la volontà unanime dei Marocchini di costruire un Marocco nuovo, democratico e moderno.

 Apprezzando questo passo, il Consiglio di sicurezza si è rallegrato nella sua risoluzione 1754 “degli sforzi seri e credibili compiuti dal Marocco per avanzare verso un regolamento„. Questa nuova dinamica impegnata dall'iniziativa marocchina ha indotto il Consiglio di sicurezza a richiedere alle parti di avviare negoziati.

Inoltre, e per confermare quest'orientamento giudizioso, il Consiglio di sicurezza aggiunge nella sua risoluzione che questi negoziati dovrebbero “tenere conto degli sviluppi verificati questi ultimi mesi„.

Ma cosa possono bene significare questi “ultimi sviluppi„?

Si riassumono, secondo la prova delle potenze influenti e delle varie componenti della Comunità internazionale, nell'iniziativa marocchina, presentati dopo un processo di preparazione seria e di consultazioni allargate ed approfondite, orme a livelli locali, nazionali ed internazionali, in modo democratico e secondo un approccio globale ed integrato che, oltre alla riconciliazione tra i bambini della patria in provenienza dal Sahara, permetterà di individuare una visione strategica per tutta la regione.

 L'ora di verità ha suonato, che segnano la fine delle tergiversations, ritardi, contrazioni ed intransigeanze, manovre ed interpretazioni tendenciose. Infatti, la risoluzione 1754 del Consiglio di sicurezza che costituisce una rottura rispetto alle risoluzioni precedenti, tiene luogo di nuovo ed unico quadro di riferimento.

La Comunità internazionale li impegna a negoziare ed intendersi garantire l'attuazione in buona fede. La risoluzione fissa chiaramente il quadro di questi negoziati.

Il consenso è il mezzo, essendo l'obiettivo di raggiungere una soluzione politica consensuale, equa, definitiva e che permette l'autodeterminazione.

Una soluzione politica: suppone che siano allontanati l'impiego della forza e della minaccia, come pure il ricorso alla violenza ed all'intimidazione, di ogni specie.

Il Marocco, da parte sua mai non vi ha fatto ricorso, anche nei momenti più critici e tutt'al più molto delle crisi.

Se dà prova, in qualsiasi circostanza, di saggezza, di circospezione e di pazienza a tutta prova, sono perché è convinto che una vertenza che viene a perturbare relazioni fraterne non può in alcun modo essere gestita dalla forza.

In ogni caso, il Marocco rimane fortemente attaccato alle convenzioni internazionali, ricorrente nel regolamento delle vertenze con mezzi pacifici. Inoltre, la soluzione politica - per la quale siamo pronti a collaborare con il Consiglio di sicurezza - suppone anche di superare ed evitare alle proposte soluzioni precedenti, la cui esperienza ha confermato l'inanità, o l'inapplicabilità.

 Una soluzione consensuale, non che lascia posti a soluzioni individuali, e che hanno portato il Marocco a proporre la sua iniziativa come base, e non come finalità, del negoziato.

Ciò suppone anche che un'intesa sulla soluzione intervenga prima di entrare nei dettagli. Una soluzione equa, dove non c'è né vincitore, né superato, invece di una soluzione dove persiste la tensione; una soluzione irreversibile che ci permetterà di attaccarsi ai veri problemi delle generazioni ascendenti in termini d'unità, di democrazia e di sviluppo; una soluzione che garantisce l'autodeterminazione nella sua forma moderna e chiaramente enunciata poiché prevede di preservare l'unità degli stati e l'integrità dei loro territori di qualsiasi smembramento o divisione.

Ed è bene l'autonomia convenuta. Infatti, l'iniziativa e la risoluzione del Consiglio di sicurezza che la ha seguita, hanno costituito una svolta segnata dal riconoscimento della verità storica, il realismo politico, e l'attaccamento alla legalità internazionale.

Nella sua concezione dei negoziati, il regno del Marocco si costringerà al dovere di serietà e di credibilità che gli sono riconosciuti da tutti. Si preoccuperà, in buona fede, ed in uno spirito d'apertura, di garantire loro tutte le condizioni di successo.

Afferma sua piena e positiva disposizione da trovare una soluzione a questa vertenza che soltanto è troppo durata, che si ispira, in ciò, dello spirito costruttivo che ha presieduto alla sua iniziativa.


Eccellenza,

signore l'inviato personale

Partecipanti onorati

L'iniziativa marocchina non è una proposta immobile, immuable o incoronata non che soffre alcun dibattito. Si tratta, al contrario, di un'iniziativa aperta, perfettibile, suscettibile di essere arricchita e completata nel quadro di negoziati consensuali.

Ribadiamo dunque la nostra disposizione da discuterne nella misura in cui costituisce la base più adeguata per una soluzione politica definitiva, conforme alla legalità internazionale ed al principio dell'autodeterminazione, come definito dalle risoluzioni dell'assemblea generale, e ratificata dalla pratica internazionale.

 Infatti, e come lo accenna la risoluzione del Consiglio di sicurezza, solo l'accordo negoziato tradurrà le modalità d'autodeterminazione.

 In questo contesto, l'autonomia così come è applicata nei regimi democratici ed il diritto contemporaneo, come pure i diritti storici ed i legami incoronati esistente tra il Marocco e suo Sahara, costituiscono uno strumento adeguato per l'esercizio di questo diritto, che il Marocco auspica.

Meglio ancora, il regno conosce un aumento democratico che lo ha autorizzato a fare un impiego giudizioso, adeguato alle specificità del Marocco e della regione, e ciò nel quadro della sovranità del regno, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale che non è negoziabile.

 Infatti, Sahara, le sue tribù ed il suo territorio, costituiscono uno degli elementi fondamentali costitutivi dell'identità marocchina unificata che ha fatto che il Marocco non si è mai staccato di suo Sahara attraverso le età.

D'altra parte, è un'iniziativa che soddisfa completamente gli standard internazionali. Così, le ampie competenze che attribuisce alla regione del Sahara permetteranno a tutti i suoi originarii ed i suoi abitanti di prendere a disposizione il loro futuro nel quadro di un Marocco unito e solidale.


Si iscrive in armonia con il progetto di società del Marocco nuovo che condotto la sua maestà Roi Mohammed VI - che dio lo assiste, il Marocco della democrazia e dei diritti dell'uomo, il Marocco della modernité e dello sviluppo umano, un Marocco aperto sul suo ambiente regionale.

 A tale riguardo, la proposta marocchina garantisce a tutti i sahraouis, che siano all'interno o all'esterno del territorio, un posto preservando la loro dignità e garantendo loro una piena cittadinanza. Meglio ancora, avranno la possibilità di svolgere in qualsiasi libertà un ruolo di primo piano nei vari organi della regione autonoma, in particolare, ed in tutte le istituzioni e le strutture della loro patria, il Marocco.

Si tratta, inoltre, di un'iniziativa di pace, di un appello alla riconciliazione globale, al raffermissement dei legami fraterni ed al raggruppamento delle famiglie e delle tribù. Il Marocco chiama ad azioni concertate perché i fomentatori di disordini ed i veri profittatori degli antagonismi, non possano più inserirsi ed intercalarsi tra i membri di una stessa famiglia.

Quest'iniziativa offre anche un'opportunità preziosa per porre fine alle sofferenze ed all'espatrio delle popolazioni duramente provate dagli affres della separazione e delle privazioni.

A tale riguardo, il Marocco, attraverso quest'iniziativa, rimane pronto ad accogliere i suoi figli a braccio aperta, che ribadiscono qualsiasi sua disposizione da realizzare una riconciliazione storica tra i figli del Sahara, tenendo presente ogni sensibilità.

Infatti, l'autonomia, oggetto del consenso, è tale da permettere loro di prendere il loro destino a disposizione, attraverso l'adozione di un accordo definitivo, sancito da un referendum. Eccellenza, signore l'inviato personale Partecipanti onorati Oltre trenta anni sono già passati, che modificano al passaggio il contesto nazionale, regionale ed internazionale. Il Marocco, è da parte sua evoluto a tutti i livelli.

 Il mondo è uscito dalla guerra fredda, di cui la presente vertenza costituisce uno degli effetti perversi. È dunque imperativo ormai aprirsi sul mondo d'oggi e mettersi a raccogliere le nuove sfide che impongono le esigenze di democrazia e di rispetto dei diritti dell'uomo e della dignità umana, oltre agli imperativi dello sviluppo economico e sociale, dell'integrazione maghrebina, della stabilità e della cooperazione dell'Africa subsahariana e mediterranee, e della salvaguardia della pace e della sicurezza ai piani internazionali e regionali.

 Impegnativo a questa via, nella sua politica interna ed esterna, il regno del Marocco si misura perfettamente l'ampiezza di queste sfide e di queste sfide e non intende dunque affatto ripiegarsi su sé stesso, né chiudere la regione in un vicolo cieco portatore di tutti i pericoli.

Al contrario, il regno è convinto che l'era degli dogmatismes sia passata molto a mai, dalla caduta della parete di Berlino.

 È persuaso che dinanzi al rullo compresseur della globalizzazione, crollano tutte le ideologie il cui carattere illusorio ed utopistico è stato condannato senza appello dalla storia. Proviamo dunque non a trascurare l'appuntamento, che esige di formare forti coalizioni, di raccogliere le sfide della democrazia e dello sviluppo e fare fronte ai pericoli terroristici che pesano sul mondo di dopo l'11 settembre 2001.

Il processo di negoziato che iniziamo oggi li mette di fronte alle nostre responsabilità riguardo alle generazioni future che sfidano tutta la coscienza giusta con quest'interrogazioni:  si vuole lasciare peggiorare e peggiorare il dramma umanitario che vivono i nostri fratelli sahraouis nei campi? Indubbiamente non! Non possiamo acconsentirvi!

In compenso, vogliamo vederli vivere nella vostra patria, che usufruisce interamente della libertà, della dignità ed di tutte le condizioni della cittadinanza piena ed intera.

 si vuole inasprire le tensioni nella regione, ed aprire così la via alla balkanizzazione, con tutte le derive ed i rischi di contagion che comporta, e che potrebbero scottare tutti i popoli e tutte le tribù della regione, là semant discordia e zizanie?

Teniamo, al contrario, a fissarli contro i pericoli di smembramento e d'instabilità, e sigillare la loro unità in questo periodo dove si formano forti coalizioni.

 si deve restare le mani legate, di fronte all'aumento dei pericoli derivati dal crimine organizzato e dal terrorismo? O occorre mantenere i nostri paesi di questi pericoli che non hanno né patria né religione? La sicurezza e la stabilità del Marocco, dei suoi vicini ed di tutta la regione, costituiscono una totalità indivisibile.

 Il futuro è alla riconciliazione ed alla pace, come pure alla cooperazione regionale, che apre la via alla costruzione dell'Unione del Magreb arabo, con i suoi cinque stati membri, e ciò conformemente allo spirito ed alla lettera del Trattato di Marrakech, recante creazione del UMA, che costituisce per il regno del Marocco una scelta strategica inevitabile.

Il futuro detta anche il rafforzamento della solidarietà africana, ed il raffermissement dei legami stabiliti con i partner della regione.

 Siamo consapevole del cammino lungo e difficile a percorrere. Ma siamo determinati ad andare risolutamente prima, per farlo realizzarsi, animati di uno spirito costruttivo, della volontà di seguire la via della saggezza e del discernimento ed adottare un passo prospettivo, dalla girata verso il futuro. Noi non lasceremo sconcertare con le manovre, gli intrighi e le provocazioni.

Il nostro attaccamento al Trattato fondatore di Marrakech ed alla classe è troppo forte perché cedevamo a queste provocazioni. Il Marocco, sotto la direzione del suo re, Amir Al Mouminine ed all'unanimità di tutte le sue componenti e delle sue forze vive, è profondamente convinto che quest'obiettivi siano realizzabili.

La mano tesa oggi ai nostri fratelli originari delle province del Sud del regno, come pure ai nostri vicini ed ai loro popoli fratelli è sincera ed in buona fede. Non procede di alcun calcolo stretto.

 Tendiamo la stessa mano ai nostri fratelli algerini, che vi contiamo afferrano a quale punto i Marocchini sono fortemente attaccati alle loro costanti ed ai loro valori incoronati, con in sommo grado l'unità nazionale del regno, la sua integrità territoriale e la sua sovranità.

 A tale riguardo, siamo particolarmente interessati di conservare la mano tesa in direzione dei nostri fratelli, e ciò indipendentemente dagli scaffali del percorso.

Allora, impegniamo ad operare di concerto, mano nella mano.

Oggi, il regno del Marocco intende prendere a testimone le Nazioni Unite e la Comunità internazionale sul suo impegno solenne da investirsi, con uno spirito aperto e di compromesso, ma anche con una convinzione inébranlable ed altrettanta determinazione, in negoziati responsabili per raggiungere una soluzione politica consensuale e definitiva.

 È un impegno di fedeltà ai legami indefettibili fraterni che li collegano, come il segno di una volontà d'adattamento all'ineluttabilità di un'integrazione à venir.

Di conseguenza, il Marocco conta sul vostro sostegno e la vostra saggezza, eccellenza signore l'inviato personale, come sulla volontà sincera che anima sua eccellenza il segretario generale delle Nazioni Unite, il Consiglio di sicurezza e le potenze internazionali influenti.

 

Spera che tutte le parti coglieranno quest'occasione per agire in uno spirito d'apertura, di conciliazione e di mansuétude, altrettanti valori fondamentali che raccomandano la nostra religione islamica.

 Ciò che abbiamo di mira in definitiva, è di fare giungere questo processo inevitabile.

 Per ciò, siamo pronti ad operare in relazione con le altre parti e prendere tutte le iniziative e le decisioni necessarie per garantire l'attuazione dell'iniziativa audaca d'autonomia.

 Ci useremo con un senso elevato del dovere ed altrettanta fermezza, essendo consapevole interamente delle esigenze del momento, e dando prova della serietà e della credibilità che hanno segnato l'iniziativa marocchina per il negoziato di uno statuto d'autonomia della regione del Sahara marocchino.

Dico: il negoziato, in seguito il compromesso, e infine l'accordo politico. Un accordo definitivo nel quadro delle Nazioni Unite, sull'autonomia allargata, e nulla di altro che l'autonomia che prende in considerazione le specificità e le costanti locali e nazionali, e che risponde agli standard internazionali in materia di democrazia, ed alla legalità internazionale nella sua preferenza reale, quella che li raccoglie oggi.

 È un'occasione storica che mette a fuoco l'attenzione del mondo su noi.

Allora, siamo all'altezza delle aspettative dei nostri popoli fratelli del Magreb, dei nostri amici e dell'insieme della Comunità internazionale, azionati in ciò dalla convinzione profonda che dobbiamo essere all'altezza della responsabilità storica che è nostra. “Signore, decide tra noi, poiché sei più abili fra quelli che decidono„.

Veridica è la parola di Dio.

 Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh.


Seconda parte presentata dal sig. Khalihenna OULD ERRACHID, Presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani

Signore l'inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite

 Onorati partecipanti,

 È un onore per me che di prendere la parola, come membro della delegazione marocchina, e nella mia qualità di Presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani, istanza che garantisce alle forze vive del Sahara, qualsiasi categoria e sensibilità confuse, una rappresentatività degna della loro storia, delle loro tradizioni e dei loro valori, fatti di fedeltà e di sincerità, e che riposano sulla base di un patrimonio secolare.

Questo Consiglio è stato destinatario in questa svolta storica principale che è stata raggiunta negli sforzi ed i passi che mirano a raggiungere una soluzione fondata sulla riconciliazione ed il compromesso, per la questione del Sahara.

 
È anche una felicità per me che di avere lo svago di esporre in diretta i punti di vista di una maggioranza alla quale l'occasione è stata di rado data di esprimere liberamente ciò che pensa, e fare intendere la sua voce nell'ambito delle Nazioni Unite e presso la Comunità internazionale.

Il momento che viviamo oggi, rappresenta, per noi, un'opportunità preziosa storica.


 È per questo che non dobbiamo trascurare di osservare questa riunione fraterna diretta per regolare definitivamente questo problema che è arrivato ad un vicolo cieco. Infatti, la congiuntura nazionale, regionale ed internazionale è più che mai favorevole per mettere un termine alle sofferenze delle nostre nei campi, come pure alla separazione delle famiglie, ed evolvere verso una vera riconciliazione.

Sarà indubbiamente il punto di partenza reale di un processo effettivo, franco e sincero, atto a riordinare i cuori e gli spiriti e raccogliere l'adesione di tutti attorno ad una soluzione che porta la gioia e la gioia dei ritrovamenti tra gli esseri costosi; questo tanto più che Sahara si è considerevolmente trasformato grazie al processo di sviluppo economico, politico, sociale e culturale, ed alla dinamica d'ancoraggio democratico che conosce.

Sahara d'oggi non somiglia affatto a quello ereditato del periodo coloniale. Infatti, grazie alle vaste trasformazioni che la sua popolazione, la sua Comunità ed il territorio hanno subito, oggi più che mai, è meglio preparato per diventare una terra propizia ad una riconciliazione che oltrepassa tutte le ripercussioni del passato.

Essendo io stesso uno dei figli della regione che hanno seguito da vicino tutti gli sviluppi dell'affare dell'Sahara, posso dunque affermare che l'esame della questione richiede molta obiettività e di realismo, come pure la presa in considerazione della realtà intangibile che caratterizza questa regione, in particolare i legami incoronati del Beia, che hanno collegato, secoli durando, la popolazione della regione in Marocco ed ai suoi re gloriosi.

Per tutte queste ragioni, e per oltre 32 anni, è stato dato alla Comunità internazionale ed agli osservatori, vicini e lontani, di rendersi conto che tutti i tentativi, tutti gli approcci e tutti i piani che hanno fatto il vicolo cieco su questi legami, si sono conclusi con un fallimento.

Infatti, è la sorte inevitabile di qualsiasi piano e di qualsiasi tentativo che non prenderebbe in considerazione questi legami profondi, fortemente radicati nei cuori delle popolazioni del Sahara.

Quindi riteniamo che per quest'affare, la soluzione adatta risiedi nell'iniziativa storica che è stata fatta dalla sua maestà Roi Mohammed VI, che dio lo assiste, ed i cui membri del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani hanno discusso con tutta la serietà necessaria e nel quadro di un vero passo partecipe, sincero, democratico e trasparente.

L'obiettivo è stato di mettere a punto un progetto suscettibile di essere una soluzione di compromesso accettata di tutti.

È, infatti, l'unica soluzione consensuale, realistica ed applicabile che vale per il regolamento della questione del Sahara.

 Senza l'ambiguità inferiore, garantisce al regno del Marocco il rispetto della sua sovranità e della sua integrità territoriale, pur riconoscendo, in modo esplicito, franco e concreto, ai bambini del Sahara che siamo, i diritti politici, economici, sociali e culturali che sono nostri, come pure il diritto legittimo, per noi, di gestire, sotto la sovranità del regno del Marocco, i nostri affari con noi stessi, sulle nostre terre.

 È anche questa soluzione che permetterà ai popoli del Magreb di rilanciare la costruzione dell'Unione che chiamano dei loro desideri.


Il progetto d'autonomia, al quale i figli della regione hanno portato il loro contributo in modo diretto e democratico, porta in lui tutti gli ingredienti del successo. Infatti, prevede tutte le istituzioni e tutti i meccanismi che permetteranno ai figli della regione che siamo, e senza eccezione, di prendere il loro futuro a disposizione.

Questo sarà possibile attraverso la messa in atto di un organo governativo sahraoui, di un Parlamento sahraoui eletto democraticamente, di un apparecchio giudiziario locale, come pure di tutte le strutture ed i mezzi necessari al funzionamento regolare delle istituzioni.

 Con quest'iniziativa come piattaforma, disponiamo di un quadro ampio e di un margine importante per negoziare qualsiasi disposizione e migliorare il tasso con le vostre proposte costruttive.

Quest'iniziativa, riconosciuta universalmente come seria, credibile e nuova, garantisce una soluzione rapida della questione, che mette un termine definitivo al conflitto al più presto.

Le nostre popolazioni, come pure la Comunità internazionale ed i popoli della regione nutriscono in relazione alla nostra riunione aspirazioni tali che non abbiamo altre scelte che di issarsi all'altezza degli imperativi del momento ed apprezzare al suo valore giusto l'opportunità che si presenta a noi e che nullo ha il diritto di sprecare, tanto più che riguarda i bambini del Sahara che hanno tanto sofferto d'attesa, appuntamenti mancati e di piani non realistici.

La nostra gente vuole una soluzione, sapendo pertinentemente, nei campi, come ovunque altrove, che l'unica soluzione possibile risiede veramente in quest'iniziativa, che non deve, in alcun modo, essere percepita dai nostri fratelli del fronte Polisario, come una sconfitta o una concessione.

 Devono piuttosto vedere una vittoria che corona questa per che hanno lottato 32 anni che durano, tanto più che garantisce loro tutto ciò che ricercavano attraverso il loro combattimento, cioè la riconciliazione, il consenso, e la realizzazione effettiva di acquisizioni politiche, economiche, culturali e sociali.

L'oggetto di una lotta non è la lotta in sé, ma il combattimento per raggiungere acquisizioni tangibili. Inoltre, le opzioni che devono ci sono poco numerose:

La prima consiste nello scegliere una soluzione possibile, realistica ed adeguata, una soluzione che sia in fase con i passi intrapresi dalle Nazioni Unite per trovare una soluzione politica consensuale, che risiede nell'iniziativa d'autonomia, che è considerata, giustamente, come un'autodeterminazione, mediante consenso, di compromesso e di concessioni reciproche che richiedono di abbassare il limite massimo delle rivendicazioni.

Tale, mi sembra, è il parere della maggioranza schiacciante dei Saharaiani. Quest'a che aspirano e che chiamano ardemment dei loro desideri, è che la firma intervenga oggi, che ciao lo intervenga oggi, e che la vittoria collettiva intervenga oggi.

Quanto alla seconda opzione, è negativa e nihiliste. Nessuno se ne rallegra, e non sistema l'interesse di nessuno.

Al contrario, è portatrice di disgrazia per la nostra regione, e può soltanto attizzare le divisioni e le sofferenze per le nostre popolazioni.

Il Marocco, sotto la condotta del suo re, Amir Al Mouminine, ed all'unanimità di tutte le sue componenti, le sue sensibilità e le sue forze vive, li invita urgentemente ad issarsi al livello di questo momento storico che offriamo l'iniziativa audaca d'autonomia.

Il regno del Marocco, Stato secolare di cui Sahariani ha formato una chiave di volta, quattordici secoli durante, dalla costituzione dello Stato - nazione Marocchino, fondato sull'islam ed il regime monarchico, ne chiama dunque al vostro cuore ed al vostro spirito, contando sulla fibra patriottica che vibra tutt'al più profondo dei vostri esseri, per costruire un Marocco unito, democratico e prosperoso.


I miei fratelli del fronte Polisario, ne chiamo alla vostra saggezza, la vostra circospezione e la vostra preoccupazione di seguire il cammino diritto ed agire secondo le migliori prescrizioni, per prendere decisioni adeguate e realistiche, ma molto che onorano, decisioni che porteranno la felicità in ogni focolare, ogni tenda sahraoui, che riempiranno di gioia ogni bambino, o giovane o donna o vieillard sahraoui, dove che si trovano.

 Avrete così dato un impulso alla nostra regione perché vada risolutamente prima, dalla guidata nella sua marcia da una visione prospettiva promettente, portatrice di tutti i vantaggi per tutta la regione.

Non deludete le speranze che le nostre hanno messo in noi tutti.

“Se dio riconosce un bene nei vostri cuori, li accorderà di ben migliori cose che quelle che li sono stati tolti„.

Wassalamou alaikoum warahmatullah wabarakatouh.


 

 

 Questo sito non è responsabile del funzionamento e del contenuto dei link esterni !
  Copyright © CORCAS 2024