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giovedì 25 aprile 2024
 
 
 
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Attività internazionali

 Il Marocco rinnva la sua volontà di avanzare nell'applicazione delle risoluzioni onusiani

La delegazione marocchina dovendo partecipare al terzo round del processo di negoziati relativo alla vertenza regionale sul Sahara marocchino, ha tenuto una riunione di lavoro, domenica sera a New York, con gli altri membri che accompagnano la delegazione, durante la quale ha ribadito la volontà del Marocco di avanzare nell'applicazione delle risoluzioni onusiani in attesa di raggiungere una soluzione politica e definitiva a questa vertenza.



La delegazione, composta dai sigg. Chakib Benmoussa, ministro dell'interno, Taieb Fassi Fihri, ministro degli esteri e della cooperazione, Khalihenna Ould Errachid, Presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS), e Mohamed Yassine Mansouri, Direttore generale degli studi e della documentazione (DGED), ha anche insistito sull'importanza dell'iniziativa marocchina d'autonomia.
La delegazione, che comprende anche i consulenti i sigg. Mohamed Saleh Tamek, Wali della regione di Oued Eddahab-Lagouira e Maouelainin Maouelainin Ben Khalihenna, segretario generale del CORCAS, inoltre ha affermato che sul modello delle due riunioni precedenti tenute in giugno e agosto scorsi, il Marocco abborderà il 3$o round (7-9 gennaio), con la stessa determinazione ad impegnarsi in buona fede in negoziati sostanziali e seri, in attesa di un'attuazione effettiva delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, sottolineando che solo un'autonomia, sotto la sovranità marocchina, permetterà di raggiungere una soluzione definitiva a questo problema e perciò, garantire la stabilità nella regione.

Al termine di questa riunione di lavoro, gli altri membri accompagnando la delegazione, in dichiarazioni alla stampa nazionale, hanno ricordato gli sforzi che non cessa di spiegare il Marocco per porre fine a questo conflitto, sforzi che, secondo il sig. Brahim Hakim, ex dirigente dei separatisti, è illustrato dall'iniziativa marocchina d'autonomia che mira a realizzare le aspirazioni delle popolazioni del Sahara.

 Ha sottolineato che i dirigenti dei separatisti sarebbero responsabili ogni di eventuale fallimento dei negoziati, che mettono in causa la loro sincerità realmente a volere negoziare come ne testimonia la loro minaccia di riprendere le armi ad alcuni giorni del terzo round.

"come si può affermare dinanzi al mondo intero che si cerca la pace pur esprimendo opinioni di va ten guerra?", -il si è interrogato. Abbondando nello stesso senso, il sig. Dlimi Ghilani, ambasciatore del Marocco in Bulgaria, ha sottolineato che il Marocco, il re, governo e popolo, ha scelto la via del negoziato di uscire dalla situazione di vicolo cieco che soltanto è troppo durata e che "potrebbe, purtroppo condurrli ad una situazione molto pericolosa, cioè il terrorismo che minaccia la nostra regione molto intera".

Da parte sua, il sig. Saleh Tamek, ha segnalato che il Marocco abborda questo 3$o round di negoziati forte del suo ottimismo, della sua convinzione e del suo progetto che costituisce il migliore mezzo per risolvere i problemi che conosce la regione.
Ed il sig. Tamek di notare che gli sviluppi verificati nel corso degli ultimi mesi hanno confermato nuovamente la precisione della posizione marocchina, che cita, a tale riguardo, le risoluzioni adottate al livello del Consiglio di sicurezza, della quarta Commissione e dell'assemblea generale.

Il Marocco, ha proseguito, "resta sereno, affidando, ottimista e responsabile, e riteniamo che i perdenti siano coloro che sono di fronte a noi a sapere l'Algeria ed il suo protetti, poiché il regno non ha nulla da nascondere, ed è veramente la nostra iniziativa che è stata all'origine dell'emissione di tutta questa dinamica che viviamo e che vive la regione".

 Da parte sua, il sig. Mohamed Maalainine, ambasciatore del Marocco in Giordania ha insistito sui legami di fedeltà che sono sempre esistiti tra le popolazioni del Sahara ed i sovrani marocchini. Dopo avere ricordato che il Marocco è un paese indipendente e sovrano da molti secoli e che la nazionalità ha da sempre legato le popolazioni ai vari sovrani del Marocco, ha sottolineato che è attraverso questo legame che si esprimeva l'unità territoriale del Marocco.

 Quanto alla minaccia "polisario" di di riprendere le armi, il sig. Maalainine ha segnalato che non è la prima volta che questo movimento "appare come un'organizzazione terroristica". Il Sig. Brahim Houssein schiumò, ambasciatore del Marocco in Venezuela, ha sottolineato, da parte sua, che il Marocco ha sempre agito in buona fede. "Sahara è marocchino dalla notte dei tempi", ha insistito, che denuncia la cattiva fede di "polisario" che rifiuta sempre il censimento delle popolazioni sequestrate a Tindouf, e che condannano le violazioni dei diritti dell'uomo in questi campi.

Queste popolazioni, ha deplorato, non possono né esprimersi, né muoversi liberamente, né rendere visita alle loro famiglie, che denuncia le deviazioni degli aiuti umanitari destinati a queste popolazioni. "il Marocco è in buona fede e l'iniziativa d'autonomia costituisce un'occasione storica che i separatisti devono cogliere ed io personalmente, come sahariani marocchino, esorto i dirigenti del Polisario a permettere il ritorno alla madre patria delle popolazioni nella dignità", ho concluso.

Fonte/MAP

-Notizia riguardo alla questione del sahara Occidentale-
 

 

 

 

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