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venerdì 26 aprile 2024
 
 
 
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Attività internazionali

Che le province del sud hanno registrato la più alta rata della participazione è una confutazione mordace della propaganda del separatista

La Sig.ra Gajmoula Ebbi, deputato, membro del Consiglio Reale Consultivo per gli Affari del Sahara (CORCAS), il Sig. Bellali Brahim Ouled Souih, relatore della Commissione dei Diritti dell'Uomo del CORCAS e il Sig. Sidati Ghallaoui, ex-ambasciatore del Polisario a Roma, in Grecia ed al Vaticano hanno tenuto martedì al Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, una conferenza stampa per una puntualizzazione dei differenti aspetti della questione del Sahara e del progetto di autonomia proposto dal Marocco.   



Durante questo incontro, organizzato sotto l'egida dell'Associazione dei Corrispondenti Accreditati presso le Nazioni Unite (ACANU), i relatori hanno difeso una soluzione "giusta e definitiva" del conflitto del Sahara, sottolineando che è l’augurio dei sahrawi. 

Fonte di dolore e di sofferenze, il conflitto che ha lasciato dei postumi a seno ad ogni famiglia, è anche un fattore potenziale di instabilità nella regione ed un ostacolo maggiore all'edificazione dell'Unione del Magreb Arabo (UMA), hanno affermato. 

Per quanto riguarda la genesi della questione del Sahara, hanno spiegato le ragioni del fallimento dell'operazione referendaria, scartata dall'ONU, che ha riconosciuto l'impossibilità della sua applicazione. 

Hanno lanciato un appello a tutti quelli che sono preoccupati di giustizia e di pace di proiettarsi nell'avvenire, di fare fronte all’ideologia superata e di essere realisti, mettendo in valore il progetto di autonomia proposto dal Marocco e la sua onesta partecipazione ai negoziati di Manhassett che si inserisce innegabilmente in una dinamica costruttiva e suscettibile di trovare una soluzione di "né vincitore né vinto", come esaltato dall'ONU e auspicato dalla Comunità Internazionale. 

La proposta marocchina costituisce un contributo in questo senso, hanno inoltre sottolineato, tanto più che è il frutto di una concertazione tra i differenti attori politici e gli attori della società civile. È inoltre conforme alla legalità internazionale e alla Carta dell'ONU, hanno aggiunto, ricordando che quest’ultima riconosce l'autonomia come una delle forme di autodeterminazione. 

Hanno d’altronde messo in evidenza il contesto dove questo progetto di autonomia aveva preso forma, in un contesto di rafforzamento del processo democratico e di consolidamento dello Stato di diritto, confermato dalla serietà e dalla trasparenza delle ultime elezioni legislative, secondo il parere degli osservatori internazionali che hanno seguito lo scrutinio. 

Registrando i tassi di partecipazione più elevati a queste elezioni, le province del sud hanno inflitto, secondo loro, una smentita senza appello alla propaganda separatista ed un insuccesso flagrante delle affermazioni diffuse dai loro promotori.  

La tesi secondo la quale il Polisario è l’unico rappresentante dei sahrawi si è frantumata, essi hanno sostenuto, come attesta anche la partecipazione dei membri del CORCAS ai negoziati di Manhasset. 

D’altronde, la delegazione che soggiorna a Ginevra nel quadro della 6° sessione del Consiglio dei Diritti dell'Uomo (CDU), ha contattato molti rappresentanti di paese membri e di ONG per spiegare il progetto di autonomia e la sua filosofia, facendo sapere che la finalità è quella di avvicinare le famiglie separate da più di tre decenni e mettere fine alle loro sofferenze.

Fonte: MAP

 - Notizia concernente la questione del Sahara occidentale - 

 

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