L'unico oggettivo di questo dialogo è " di apportare insieme un contributo al processo in corso per un regolamento definitivo e pacifico del conflitto del Sahara allo scopo ovvio di mettere un termine, una volta per tutte, a questo problema che non ha che troppo durato" , ha affermato il sig. Khalihenna Ould Errachid.

" In seno al Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani, abbiamo la convinzione che il dialogo è la migliore via per risolvere i conflitti ed appianare le vertenze, indipendentemente dalla loro natura, a fortiori quando si tratta di un conflitto che oppone i membri di una stessa famiglia, come c'è il caso purtroppo per la questione del Sahara" , ha detto.

 Ai sensi delle prerogative che gli sono attribuite, la CORCAS, installato da SM Roi Mohammed VI, il 25 marzo 2006 a Laâyoune, e che si compone dei rappresentanti legittimi di tutte le componenti della società sahraoui, " è l'unico interlocutore e rappresentante di tutto Sahraoui che vivono nei territori del Sahara, cioè i due terzi della popolazione sahraoui, il resto terzo vive nei campi di Tindouf, come l'ha sottolineato MINURSO" , ha precisato il sig. Khalihenna Ould Errachid.

 Pur esprimendo i suoi " ringraziamenti" sinceri; per il sostegno morale e materiale che quest'associazioni portano " ai nostri fratelli nei campi di Tindouf" ,sig. Khalihenna Ould Errachid a affirmé " non dubitare affatto della buona fede che guida l'azione umanitaria (di queste ONGS) a favore del Sahraouis, un'azione che apprezziamo al suo appena valore".

Evocando l'aspetto politico della questione, il presidente del CORCAS ha sottolineato a l' indirizzo di quest'associazioni e ONG: " il problema del Sahara, ne deciderete, non deve durare maggiormente.

Il nostro dovere è di investirli ispirandosi delle esperienze delle altre per uscire da l' vicolo cieco attuale e superare questa situazione immobile che viviamo già da trenta anni ".

Ricordando l'inapplicabilità e il fallimento delle diverse opzioni proposte a per risolvere questo conflitto, il sig. Khalihenna Ould Errachid ha presentato la visione del Marocco per trovare un'uscita:

 " Nell'ambito della nostra istituzione (CORCAS), forte della sua credibilità e della sua rappresentatività, siamo persuasi che l' autonomia costituisce il quadro adatto per regolare questo conflitto fraterno".

 E per, " questa proposta rappresenta un'opportunità unica per porre fine alla separazione delle famiglie e permettere loro di riacquistare la patria" , ha affermato.

Quest'autonomia, ha aggiunto, deve garantire " interamente i nostri diritti politici, economici, sociali e culturali".

" Sahraouis tale i cittadini del mondo intero, aspira a vivere in pace, come tutti, circolare liberamente.

 Non vogliamo che i nostri figli nascono all'interno di frontiere chiuse e cresce nel odio delle altre.

Il nostro desiderio è di inculcare loro i principi di libertà, di coabitazione, d'amore e del rispetto per l'altro" , ha sottolineato il presidente del CORCAS.

 E proseguire: " Il nostro desiderio è che le vere tradizioni dei Sahraoui ricompaiono e che i valori vecchi delle tribù del Sahara basate sulla solidarietà, l'amore e la classe riprendono la cima.

Vogliamo che si aprono le frontiere con i nostri fratelli algerini, mauritaniani e con le isole Canarie".